Sala al Barro: Delpini ospite della Cooperativa Solidarietà, invito a mantenere alta la speranza
Nell’ambito della visita pastorale che, da giorni ormai, sta portando l’Arcivescovo a toccare con mano la realtà del Decanato di Oggiono, Mario Delpini questo pomeriggio ha fatto tappa allo stabilimento che ospita la Cooperativa Solidarietà di Sala al Barro, in via San Galdino 6. 
Ad accoglierlo c’erano il Consiglio di Amministrazione della cooperativa, che ha celebrato i suoi quarant'anni di vita, con il presidente Francesco Braguti ,e soprattutto, i soci lavoratori e i collaboratori che, con il loro impegno quotidiano, rendono unica questa realtà.
Prima di iniziare gli interventi ufficiali, quest’ultimi hanno voluto esprimere il loro apprezzamento all'Arcivescovo con un gesto simbolico: gli è stata donata una maglietta della cooperativa, un segno di appartenenza e di gratitudine. Questo gesto, spontaneo e caloroso, ha rappresentato il forte legame di comunità che anima il gruppo.
Il presidente Braguti, durante l'incontro, ha espresso il suo sincero ringraziamento per la visita dell'Arcivescovo, sottolineando che la cooperativa ha visto passare, nel corso degli anni, tantissime persone diverse, tutte accomunate da una ricerca di opportunità e di riscatto. “L'obiettivo è sempre stato quello di offrire, garantire e costruire occasioni di lavoro per persone in svantaggio”, ha dichiarato. “Abbiamo concentrato i nostri sforzi per fare in modo che ogni persona che entra in cooperativa esca con un miglioramento, sia sul piano lavorativo che umano. Le persone coinvolte sono sempre di più e sempre più entusiaste, e la nostra rete di collaborazioni con le aziende del territorio cresce costantemente. Il nostro impegno è di essere un punto di riferimento per tutti coloro che cercano una possibilità di riscatto e inclusione”.
Durante l'incontro, il presidente ha spiegato all'Arcivescovo le attività svolte nelle altre due sedi della cooperativa, a Sirone (sede della produzione) e a Cascina Selvetto di Sala al Barro dove viene promossa la formazione e l’integrazione, offrendo ai dipendenti e tirocinanti l'opportunità di sviluppare competenze pratiche e personali in un ambiente che favorisce la crescita umana e il senso di comunità.
Nel corso dell'incontro, monsignor Delpini ha regalato ai presenti una cartolina raffigurante la Madonnina del Duomo di Milano, stampata in occasione dei 250 anni dalla sua collocazione sulla guglia più alta. L’Arcivescovo ha voluto sottolineare l'importanza di “guardare anche il cielo”, un invito a mantenere sempre alta la speranza e la visione ideale, proprio come la Madonnina che sovrasta Milano da secoli, testimone di fede, perseveranza e speranza.
All'incontro ha partecipato anche il sindaco di Galbiate, Piergiovanni Montanelli, che ha sottolineato come la cooperativa rappresenti un punto di riferimento fondamentale per l'inclusione sociale e lavorativa.
Questo incontro ha rappresentato anche un piccolo assaggio di un territorio che sa come trasformare le sfide in opportunità, dove ciascuno ha qualcosa da dare e da ricevere. La cooperativa, simbolo di solidarietà e inclusione, è un segno tangibile di speranza: come ha sottolineato l'Arcivescovo, “anche Lui vuole benedire”. Un territorio che riconosce e valorizza il valore di ogni individuo, creando spazi dove la crescita, l’inclusione e il bene comune possano prosperare. Un invito a non smettere mai di credere nel potere del lavoro e della comunità come strumenti di cambiamento positivo.
L'Arcivescovo con Francesco Braguti
Ad accoglierlo c’erano il Consiglio di Amministrazione della cooperativa, che ha celebrato i suoi quarant'anni di vita, con il presidente Francesco Braguti ,e soprattutto, i soci lavoratori e i collaboratori che, con il loro impegno quotidiano, rendono unica questa realtà.
Prima di iniziare gli interventi ufficiali, quest’ultimi hanno voluto esprimere il loro apprezzamento all'Arcivescovo con un gesto simbolico: gli è stata donata una maglietta della cooperativa, un segno di appartenenza e di gratitudine. Questo gesto, spontaneo e caloroso, ha rappresentato il forte legame di comunità che anima il gruppo.
Il presidente Braguti, durante l'incontro, ha espresso il suo sincero ringraziamento per la visita dell'Arcivescovo, sottolineando che la cooperativa ha visto passare, nel corso degli anni, tantissime persone diverse, tutte accomunate da una ricerca di opportunità e di riscatto. “L'obiettivo è sempre stato quello di offrire, garantire e costruire occasioni di lavoro per persone in svantaggio”, ha dichiarato. “Abbiamo concentrato i nostri sforzi per fare in modo che ogni persona che entra in cooperativa esca con un miglioramento, sia sul piano lavorativo che umano. Le persone coinvolte sono sempre di più e sempre più entusiaste, e la nostra rete di collaborazioni con le aziende del territorio cresce costantemente. Il nostro impegno è di essere un punto di riferimento per tutti coloro che cercano una possibilità di riscatto e inclusione”.
Durante l'incontro, il presidente ha spiegato all'Arcivescovo le attività svolte nelle altre due sedi della cooperativa, a Sirone (sede della produzione) e a Cascina Selvetto di Sala al Barro dove viene promossa la formazione e l’integrazione, offrendo ai dipendenti e tirocinanti l'opportunità di sviluppare competenze pratiche e personali in un ambiente che favorisce la crescita umana e il senso di comunità.
Nel corso dell'incontro, monsignor Delpini ha regalato ai presenti una cartolina raffigurante la Madonnina del Duomo di Milano, stampata in occasione dei 250 anni dalla sua collocazione sulla guglia più alta. L’Arcivescovo ha voluto sottolineare l'importanza di “guardare anche il cielo”, un invito a mantenere sempre alta la speranza e la visione ideale, proprio come la Madonnina che sovrasta Milano da secoli, testimone di fede, perseveranza e speranza.
Questo incontro ha rappresentato anche un piccolo assaggio di un territorio che sa come trasformare le sfide in opportunità, dove ciascuno ha qualcosa da dare e da ricevere. La cooperativa, simbolo di solidarietà e inclusione, è un segno tangibile di speranza: come ha sottolineato l'Arcivescovo, “anche Lui vuole benedire”. Un territorio che riconosce e valorizza il valore di ogni individuo, creando spazi dove la crescita, l’inclusione e il bene comune possano prosperare. Un invito a non smettere mai di credere nel potere del lavoro e della comunità come strumenti di cambiamento positivo.
Gloria Draghi