Villa Vergano rende omaggio ai fratelli Brizzolari, l’Arcivescovo Delpini inaugura le targhe

“Servo fedele e intelligente nei pensieri e sapiente nei giudizi”. Sono le parole impresse sulla targa inaugurata ieri a Villa Vergano da monsignor Mario Delpini. Una dedica solenne rivolta a Don Roberto Brizzolari, sacerdote che ha segnato profondamente la vita della comunità e che, con visione e dedizione, volle fortemente l’oratorio, “saggiamente e tenacemente per le nuove generazioni, con l’animo di un pastore generoso”, come ha sottolineato lo stesso Arcivescovo.
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La targa per don Roberto

Il momento commemorativo si è inserito all’interno della visita pastorale di monsignor Delpini che, in questi giorni, ha toccato anche altre realtà del circondario, incontrando fedeli, giovani, volontari, rappresentanti delle associazioni locali e numerosi amministratori pubblici, in un dialogo profondo con il territorio e con chi quotidianamente lo anima. 
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La targa per monsignor Angelo

Durante la cerimonia a Villa Vergano, sono state scoperte due targhe: una dedicata a Don Roberto, la seconda al fratello Monsignor Angelo Brizzolari, al quale è stato intitolato il salone dell’oratorio, luogo di accoglienza e convivialità. Il ricordo è andato al loro instancabile impegno pastorale: “Accanto all’amato fratello Don Roberto, Monsignor Angelo ha proseguito la sua opera – si legge nella targa – dando incoraggiamento e stimoli all’animazione spirituale e culturale, con passione educativa e spirito di servizio. Una preziosa eredità da raccogliere e da far fruttificare”.
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Nel corso dell’omelia, l’arcivescovo Delpini ha espresso con calore la vicinanza della Chiesa milanese: “Questa visita pastorale è per me l’occasione per dirvi che mi siete cari, che vi porto nel cuore. Sento una responsabilità verso la vostra vita comunitaria e verso il vostro cammino di fede. E la sollecitudine del vescovo si esprime anche attraverso coloro ai quali affida il mandato: sacerdoti, catechiste, operatori, ministri della comunione”. Ma oggi, ha detto, “sono venuto io stesso per ribadirlo di persona”.
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L’Arcivescovo ha incoraggiato i presenti a sentirsi parte viva di una Chiesa più grande, “una Chiesa che non si realizza solo nella parrocchia, ma diventa comunità e si apre alla condivisione, unica strada per affrontare le sfide del futuro”. Ha parlato della necessità di non rimanere chiusi nelle singole realtà, ma di riconoscersi nel cammino comune della diocesi: “Non c’è alternativa all’essere comunità. Non si può pensare a una parrocchia che viva solo per sé, senza uno sguardo verso le altre e senza attenzione alle linee condivise”.

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Richiamando il Vangelo, monsignor Delpini ha sottolineato tre parole chiave: l’onestà nel riconoscere le proprie inadeguatezze, la fiducia nell’azione dello Spirito Santo e, la più importante, la gioia, che deve vincere la tristezza e guidare i passi della comunità. “Non moltiplica preti o volontari – ha detto – ma lo Spirito Santo ci guida alla verità. Non guardiamo ai tempi che corrono o agli altri: è a partire da noi che possiamo rigenerare la fede”.
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L'Arcivescovo con i sindaci dei comuni del Decanato di Oggiono

La giornata è stata anche un gesto concreto di memoria e riconoscenza per importanti figure di riferimento della comunità, Don Roberto e Don Angelo Brizzolari. Presenti i loro familiari, i volontari che hanno reso possibile l’allestimento, i ragazzi del coro parrocchiale, i gruppi che settimanalmente animano la vita dell’oratorio. A Don Roberto, che ha guidato la comunità per 23 anni, è stato riconosciuto il merito di aver costruito uno spazio educativo ancora oggi cuore pulsante della frazione; a Don Angelo, che ne ha condiviso lo slancio pastorale, è stato intitolato il salone, frequentato da giovani, adulti e anziani.
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Infine, l’Arcivescovo ha lasciato un messaggio speciale ai nonni e agli anziani, ricordando loro che anche nella fragilità si può donare: “Potete sempre pregare, sorridere, dare un consiglio saggio. La vita di ciascuno è benedetta da Dio”. E ha acceso una lampada simbolica – una fiamma vivace – come invito a pregare per le vocazioni, affinché la luce dell’oratorio e della comunità continui a risplendere nel tempo.
Sa.A.
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