Galbiate: introdotta la tassa di soggiorno e aumenta l’IMU contro il calo delle entrate
Galbiate introduce la tassa di soggiorno e innanza l'aliquota ordinaria IMU. Le due novità sono state presentate l'altra sera in commissione bilancio.
“Nella nostra cittadina non si è mai investito in modo strutturale sul turismo. Gli introiti della tassa di soggiorno, stimati in circa 12mila euro, devono essere destinati proprio allo sviluppo di attività di promozione del territorio. Nello specifico, il costo sarà di due euro al giorno per un massimo di cinque giorni escludendo i ragazzi sotto i 14 anni” ha spiegato il sindaco Piergiovanni Montanelli. Non si tratta di una decisione improvvisa, bensì di una scelta frutto di un percorso iniziato con la mappatura delle realtà ricettive esistenti sul territorio. “A Galbiate ci sono una ventina di strutture. Quasi tutte dispongono di una sola unità immobiliare, eccetto quella di Camporeso che ha sei appartamenti e l’ostello. Secondo i dati della Provincia, nel 2023 sono stati registrati 8mila pernottamenti” ha proseguito. “Abbiamo incontrato 15 di quei 20 operatori ed è stata un’occasione anche per loro di conoscersi. Sono emerse tante esigenze molto diverse: chi ha clienti più digitalizzati lamenta l’assenza di un sito mentre altri hanno raccontato che spesso non hanno neanche una cartina da distribuire. Ora si dovrebbero riunire nuovamente per poi farci pervenire una lista di priorità”.
Oltre a manifestare una generale contrarietà al provvedimento, il consigliere Angelo Agostani ha sollevato dei dubbi rispetto alla possibilità di far pagare la tassa di soggiorno ai ragazzi che arrivano all’ostello nel quadro dei progetti europei.
“Quella casistica rientra tra le esenzioni previste dal regolamento che disciplina l’applicazione della tassa. In generale, questo provvedimento rappresenta l’inizio di un percorso tutto da sviluppare. Ci confronteremo nuovamente con gli albergatori e valuteremo i prossimi passi” ha sottolineato Mario Di Giugno, consigliere comunale con delega al Turismo.
Di tutt’altro segno è la scelta dell’amministrazione di aumentare l’aliquota ordinaria IMU dall’8,60 per mille al 9,60 per mille. “Siamo stati costretti a prendere questa decisione per non rischiare di incorrere in un disequilibrio di bilancio. Mentre le spese correnti continuano a crescere, le entrate sono stabili, quando non in diminuzione. L’aumento dell’aliquota IMU porterà alle casse del comune 200mila euro” ha spiegato Montanelli. “Tra l’altro, dobbiamo rispettare alcuni parametri stabiliti dalle normative altrimenti non possiamo assumere nuovo personale, neanche per coprire i pensionamenti e non ce lo possiamo permettere. Presso l’ufficio lavori pubblici, per esempio, abbiamo la necessità di assumere due risorse. È quindi necessario dare corpo alle entrate correnti”.
Un quadro reso ancora più chiaro dal successivo intervento della dottoressa Marina Fumagalli, responsabile dell’ufficio ragioneria dallo scorso primo dicembre. Nell’illustrare le voci principali del bilancio di previsione 2024, la funzionaria ha evidenziato alcuni costi particolarmente importanti: 50mila euro di maggiori spese per l’adeguamento ISTAT del costo dei servizi sociali, 311mila euro di spese per l’energia elettrica, 137mila euro di spese per il gas.
“A fronte di questi incrementi di spesa, le entrate stanno diminuendo. È venuto meno, per ora, il contributo statale da 57mila euro per coprire parte dei costi dell’energia e soprattutto ci sono forti dubbi sull’entità dei dividendi che potremo ottenere dalle partecipate. Pensate che lo scorso anno da Lario Reti erano arrivati 174mila euro mentre da Silea 64mila euro più un premio di ulteriori 25mila euro per la qualità della raccolta differenziata dei galbiatesi” ha aggiunto Montanelli.
Il consigliere di minoranza Attilio Tentori ha quindi domandato se non si è intervenuti sull’IRPEF, la cui aliquota è rimasta uguale a quella dello scorso anno, per scelta o perché era già al massimo. “Avremmo potuto aumentare ancora l’IRPEF ma il provvedimento avrebbe impattato troppo sui cittadini. Per questo ci siamo mossi sull’IMU” ha replicato Montanelli.
“Nella nostra cittadina non si è mai investito in modo strutturale sul turismo. Gli introiti della tassa di soggiorno, stimati in circa 12mila euro, devono essere destinati proprio allo sviluppo di attività di promozione del territorio. Nello specifico, il costo sarà di due euro al giorno per un massimo di cinque giorni escludendo i ragazzi sotto i 14 anni” ha spiegato il sindaco Piergiovanni Montanelli. Non si tratta di una decisione improvvisa, bensì di una scelta frutto di un percorso iniziato con la mappatura delle realtà ricettive esistenti sul territorio. “A Galbiate ci sono una ventina di strutture. Quasi tutte dispongono di una sola unità immobiliare, eccetto quella di Camporeso che ha sei appartamenti e l’ostello. Secondo i dati della Provincia, nel 2023 sono stati registrati 8mila pernottamenti” ha proseguito. “Abbiamo incontrato 15 di quei 20 operatori ed è stata un’occasione anche per loro di conoscersi. Sono emerse tante esigenze molto diverse: chi ha clienti più digitalizzati lamenta l’assenza di un sito mentre altri hanno raccontato che spesso non hanno neanche una cartina da distribuire. Ora si dovrebbero riunire nuovamente per poi farci pervenire una lista di priorità”.
Oltre a manifestare una generale contrarietà al provvedimento, il consigliere Angelo Agostani ha sollevato dei dubbi rispetto alla possibilità di far pagare la tassa di soggiorno ai ragazzi che arrivano all’ostello nel quadro dei progetti europei.
“Quella casistica rientra tra le esenzioni previste dal regolamento che disciplina l’applicazione della tassa. In generale, questo provvedimento rappresenta l’inizio di un percorso tutto da sviluppare. Ci confronteremo nuovamente con gli albergatori e valuteremo i prossimi passi” ha sottolineato Mario Di Giugno, consigliere comunale con delega al Turismo.
Di tutt’altro segno è la scelta dell’amministrazione di aumentare l’aliquota ordinaria IMU dall’8,60 per mille al 9,60 per mille. “Siamo stati costretti a prendere questa decisione per non rischiare di incorrere in un disequilibrio di bilancio. Mentre le spese correnti continuano a crescere, le entrate sono stabili, quando non in diminuzione. L’aumento dell’aliquota IMU porterà alle casse del comune 200mila euro” ha spiegato Montanelli. “Tra l’altro, dobbiamo rispettare alcuni parametri stabiliti dalle normative altrimenti non possiamo assumere nuovo personale, neanche per coprire i pensionamenti e non ce lo possiamo permettere. Presso l’ufficio lavori pubblici, per esempio, abbiamo la necessità di assumere due risorse. È quindi necessario dare corpo alle entrate correnti”.
Un quadro reso ancora più chiaro dal successivo intervento della dottoressa Marina Fumagalli, responsabile dell’ufficio ragioneria dallo scorso primo dicembre. Nell’illustrare le voci principali del bilancio di previsione 2024, la funzionaria ha evidenziato alcuni costi particolarmente importanti: 50mila euro di maggiori spese per l’adeguamento ISTAT del costo dei servizi sociali, 311mila euro di spese per l’energia elettrica, 137mila euro di spese per il gas.
“A fronte di questi incrementi di spesa, le entrate stanno diminuendo. È venuto meno, per ora, il contributo statale da 57mila euro per coprire parte dei costi dell’energia e soprattutto ci sono forti dubbi sull’entità dei dividendi che potremo ottenere dalle partecipate. Pensate che lo scorso anno da Lario Reti erano arrivati 174mila euro mentre da Silea 64mila euro più un premio di ulteriori 25mila euro per la qualità della raccolta differenziata dei galbiatesi” ha aggiunto Montanelli.
Il consigliere di minoranza Attilio Tentori ha quindi domandato se non si è intervenuti sull’IRPEF, la cui aliquota è rimasta uguale a quella dello scorso anno, per scelta o perché era già al massimo. “Avremmo potuto aumentare ancora l’IRPEF ma il provvedimento avrebbe impattato troppo sui cittadini. Per questo ci siamo mossi sull’IMU” ha replicato Montanelli.
A.Bes.