Galbiate: in cc si discute di bilancio e edilizia popolare
Sono stati gli argomenti legati al bilancio quelli su cui si è più discusso nella riunione del consiglio comunale svoltasi l’altra sera a Galbiate. In particolare, Attilio Tentori ha chiesto alla maggioranza delucidazioni sull’incremento da 216mila euro del cosiddetto “fondo funzioni fondamentali”.
“Durante il periodo della pandemia lo stato ha messo a disposizione dei comuni varie tranche di aiuti in via previsionale. Abbiamo accantonato alcuni di questi fondi perché non corrispondevano effettivamente a maggiori spese o minori entrate non previste a carico del comune” ha replicato il sindaco Piergiovanni Montanelli. “Nel 2021, per esempio, abbiamo incassato più IMU di quanto avessimo preventivato. Tuttavia, non sappiamo ancora se dobbiamo effettivamente restituire questi soldi”. Saranno sicuramente ridati allo stato i quasi 47mila euro originariamente versati al comune di Galbiate come contributo per i costi di sanificazione dei locali e non spesi. In seguito, il capogruppo di Galbiate Riparte ha evidenziato il peso delle riduzioni degli incassi previsti nel 2023 per multe e oneri di urbanizzazione, pari rispettivamente a 20mila e 50mila euro. Aggiustamenti che il sindaco Montanelli ha definito “prudenziali”. Di diverso tenore l’osservazione di Angelo Agostani, il quale ha sottolineato quanto i costi di energia elettrica e gas siano “ballerini”, elemento che rende più difficile predisporre un bilancio accurato. Del resto, tra le voci elencate all’interno della variazione spiccavano proprio le spese legate all’energia: 8mila euro in più per l’illuminazione degli stabili comunali; 18mila euro in più per l’illuminazione pubblica; 6mila euro in più per l’energia elettrica delle scuole elementari; 5mila euro in più per il riscaldamento della secondaria.
L’esponente di Prima Galbiate si è invece dichiarato contrario alla proposta, poi approvata, di mantenere la riduzione al 50% del canone per l’utilizzo di suolo pubblico con tavolini, sedie o altre strutture mobili da parte dei pubblici esercizi. “Mi sembra esagerato. I commercianti hanno aumentato i prezzi. Va bene venire incontro ai commercianti però tenere la riduzione anche per il 2025 mi sembra esagerato” ha sottolineato Agostani. In seguito, un’interrogazione di Galbiate Riparte ha riportato l’attenzione dell’assise sulle tematiche di bilancio. “In sintesi, vorremmo sapere perché gli altri comuni portano a casa i contributi degli enti sovracomunali, per esempio sul tema del rischio idrogeologico, mentre Galbiate non porta a casa mai nulla” ha chiesto il capogruppo Tentori. Più che al sindaco, il compito di rispondere al quesito è stato affidato a Matteo Magni, consigliere comunale con delega alla Protezione Civile, e a Esmeralda Geraci, assessore alle opere pubbliche.
In particolare, il primo ha posto l’attenzione sulla collaborazione tra i volontari di Galbiate e i gruppi di Protezione Civile dei comuni limitrofi per quanto concerne l’operazione Fiumi Sicuri. “Ogni anno si interviene nel territorio di un comune diverso tra quelli coinvolti, a rotazione. L’anno prossimo toccherà a Galbiate e quindi chiederemo il contributo provinciale, il quale copre comunque solo i costi vivi di organizzazione. Nel 2023 dalla Provincia abbiamo comunque ricevuto un contributo, in corso di quantificazione, relativo alla manutenzione della rete di torrente che attraversano le provinciali” ha spiegato il consigliere Magni. Dal canto suo, l’assessore Geraci ha ricordato che gli ultimi contributi assegnati da Regione, come i 490mila euro per l’intervento sul tratto finale del Rio Toscio tra Civate e Valmadrera, sono frutto di una scelta di Palazzo Lombardia e non il risultato di bandi a cui hanno partecipato le amministrazioni.
In seguito, il sindaco Montanelli ha annunciato che, in data 13 novembre, la giunta ha dovuto stanziare ulteriori 20mila euro poiché, nell’ambito dell’intervento presso il cimitero di Sala al Barro, sono state rilevate criticità non previste sui pilastri. Il consiglio ha poi ritrovato una parvenza di unità con l’approvazione all’unanimità del regolamento di assegnazione degli alloggi destinati a servizio abitativo transitorio. “Si tratta di un testo sviluppato dall’ambito di Lecco e quindi è uguale per tutti i comuni. Sono elencate con precisione le fattispecie che determinano la possibilità di accedere agli alloggi SAT, diversi dall’edilizia popolare. Negli ultimi mesi stiamo registrando tante richieste, molte delle quali coinvolgono anche minori” ha spiegato Maria Butti, vicesindaco nonché assessore ai servizi sociali. “Chi riceve l’appartamento deve poi seguire un “patto di servizio” opportunamente concordato con i servizi sociali e finalizzato al recupero dell’autonomia. Il contratto di assegnazione di un alloggio SAT dura 18 mesi, rinnovabili fino a un massimo di 5 anni. A Galbiate ci sono 64 alloggi pubblici. Intendiamo destinare un alloggio di questi alla categoria SAT ma prima dobbiamo accordarci con ALER per ristrutturarlo. In seguito, vedremo come si evolveranno le richieste. Possiamo destinare al massimo sei alloggi a questa categoria”.
“Durante il periodo della pandemia lo stato ha messo a disposizione dei comuni varie tranche di aiuti in via previsionale. Abbiamo accantonato alcuni di questi fondi perché non corrispondevano effettivamente a maggiori spese o minori entrate non previste a carico del comune” ha replicato il sindaco Piergiovanni Montanelli. “Nel 2021, per esempio, abbiamo incassato più IMU di quanto avessimo preventivato. Tuttavia, non sappiamo ancora se dobbiamo effettivamente restituire questi soldi”. Saranno sicuramente ridati allo stato i quasi 47mila euro originariamente versati al comune di Galbiate come contributo per i costi di sanificazione dei locali e non spesi. In seguito, il capogruppo di Galbiate Riparte ha evidenziato il peso delle riduzioni degli incassi previsti nel 2023 per multe e oneri di urbanizzazione, pari rispettivamente a 20mila e 50mila euro. Aggiustamenti che il sindaco Montanelli ha definito “prudenziali”. Di diverso tenore l’osservazione di Angelo Agostani, il quale ha sottolineato quanto i costi di energia elettrica e gas siano “ballerini”, elemento che rende più difficile predisporre un bilancio accurato. Del resto, tra le voci elencate all’interno della variazione spiccavano proprio le spese legate all’energia: 8mila euro in più per l’illuminazione degli stabili comunali; 18mila euro in più per l’illuminazione pubblica; 6mila euro in più per l’energia elettrica delle scuole elementari; 5mila euro in più per il riscaldamento della secondaria.
L’esponente di Prima Galbiate si è invece dichiarato contrario alla proposta, poi approvata, di mantenere la riduzione al 50% del canone per l’utilizzo di suolo pubblico con tavolini, sedie o altre strutture mobili da parte dei pubblici esercizi. “Mi sembra esagerato. I commercianti hanno aumentato i prezzi. Va bene venire incontro ai commercianti però tenere la riduzione anche per il 2025 mi sembra esagerato” ha sottolineato Agostani. In seguito, un’interrogazione di Galbiate Riparte ha riportato l’attenzione dell’assise sulle tematiche di bilancio. “In sintesi, vorremmo sapere perché gli altri comuni portano a casa i contributi degli enti sovracomunali, per esempio sul tema del rischio idrogeologico, mentre Galbiate non porta a casa mai nulla” ha chiesto il capogruppo Tentori. Più che al sindaco, il compito di rispondere al quesito è stato affidato a Matteo Magni, consigliere comunale con delega alla Protezione Civile, e a Esmeralda Geraci, assessore alle opere pubbliche.
In particolare, il primo ha posto l’attenzione sulla collaborazione tra i volontari di Galbiate e i gruppi di Protezione Civile dei comuni limitrofi per quanto concerne l’operazione Fiumi Sicuri. “Ogni anno si interviene nel territorio di un comune diverso tra quelli coinvolti, a rotazione. L’anno prossimo toccherà a Galbiate e quindi chiederemo il contributo provinciale, il quale copre comunque solo i costi vivi di organizzazione. Nel 2023 dalla Provincia abbiamo comunque ricevuto un contributo, in corso di quantificazione, relativo alla manutenzione della rete di torrente che attraversano le provinciali” ha spiegato il consigliere Magni. Dal canto suo, l’assessore Geraci ha ricordato che gli ultimi contributi assegnati da Regione, come i 490mila euro per l’intervento sul tratto finale del Rio Toscio tra Civate e Valmadrera, sono frutto di una scelta di Palazzo Lombardia e non il risultato di bandi a cui hanno partecipato le amministrazioni.
In seguito, il sindaco Montanelli ha annunciato che, in data 13 novembre, la giunta ha dovuto stanziare ulteriori 20mila euro poiché, nell’ambito dell’intervento presso il cimitero di Sala al Barro, sono state rilevate criticità non previste sui pilastri. Il consiglio ha poi ritrovato una parvenza di unità con l’approvazione all’unanimità del regolamento di assegnazione degli alloggi destinati a servizio abitativo transitorio. “Si tratta di un testo sviluppato dall’ambito di Lecco e quindi è uguale per tutti i comuni. Sono elencate con precisione le fattispecie che determinano la possibilità di accedere agli alloggi SAT, diversi dall’edilizia popolare. Negli ultimi mesi stiamo registrando tante richieste, molte delle quali coinvolgono anche minori” ha spiegato Maria Butti, vicesindaco nonché assessore ai servizi sociali. “Chi riceve l’appartamento deve poi seguire un “patto di servizio” opportunamente concordato con i servizi sociali e finalizzato al recupero dell’autonomia. Il contratto di assegnazione di un alloggio SAT dura 18 mesi, rinnovabili fino a un massimo di 5 anni. A Galbiate ci sono 64 alloggi pubblici. Intendiamo destinare un alloggio di questi alla categoria SAT ma prima dobbiamo accordarci con ALER per ristrutturarlo. In seguito, vedremo come si evolveranno le richieste. Possiamo destinare al massimo sei alloggi a questa categoria”.