Parco Monte Barro: dal 25 una mostra di Sancina e Benatti in omaggio ai cavalli
L’Associazione Lumis Arte, con il patrocinio del Parco del Monte Barro e in collaborazione con l’Archivio Mauro Benatti, è lieta di annunciare l’apertura della prima bi-personale degli artisti Mauro Benatti (Airuno, 1947-2014) e Giuseppe Brambilla Sancina (Santa Maria Hoè, 1954). La mostra andrà a valorizzare il comune interesse dei due artisti verso i cavalli e le loro più libere e fedeli compagne: le ninfe e le amazzoni.
MAURO BENATTI - BIOGRAFIA MINIMA
La storia di Mauro Benatti è un inno alla passione per l’arte e per la vita. Ha amato la natura, facendone opere d'arte. Ha sempre creduto che ogni cosa abbia una sua bellezza interiore e che ogni uomo abbia dei suoi diritti inalienabili. Ha sempre voluto diventare un artista, riuscendoci.
A soli quattordici anni, inizia a lavorare come fabbro in una officina. Non ha dubbi su come investire i suoi primi guadagni: in un corso serale di disegno. Per lunghi anni concentra le sue attenzioni tra il lavoro e la famiglia: il bisogno di creare però è sempre in lui, in agguato.
Nel 1979 s’iscrive alla Scuola d’Arte Pura e Applicata di Merate: nel giro di pochi anni, diviene assistente e poi insegnante nel corso di copia dal vero. Questa passione per lo studio del corpo umano è la vera protagonista della sua prima fase artistica.
In questo periodo l’artista e il fabbro Mauro Benatti sembrano viaggiare su strade parallele: l’incontro tra questi due mondi avviene per un caso benigno, nel 1991. In occasione della quarantesima edizione di Pitti Immagine Uomo a Firenze, Benatti realizza le sue prime sculture in rete metallica, dedicate agli Dei dell’Olimpo.
Nel 2014 Benatti passa ad un diverso stato di materia, lasciandoci in eredità le sue opere e il suo ricordo. Dopo cinque anni, gli eredi dell’artista decidono di dare il via ad un’attività di archivio per divulgare l’arte e la figura dell’artista airunese.
La mostra "Ritorno a Lecco", organizzata nel 2021 presso la Torre Viscontea di Lecco, rappresenta il primo passo di riscoperta dell'arte di Mauro Benatti, che prosegue e continua anche attraverso la mostra “Libere Nature”.
GIUSEPPE BRAMBILLA SANCINA - BIOGRAFIA MINIMA
Giuseppe Brambilla Sancina è nato il 4 febbraio 1954 a Santa Maria Hoè (Lecco), località dove tuttora vive e lavora. Ha frequentato l’Accademia di Brera a Milano.
È pittore di professione ed è stato maestro di pittura presso la scuola professionale “Renzo Colombo” di Oggiono (Lecco). Attualmente l'osteria "Stala del Re" ospita una esposizione permanente dei suoi quadri presso Campsirago (Colle Brianza, Lecco).
Inizia a disegnare ritratti da piccolissimo, imparando i primi trucchi del mestiere dal nonno, anch'egli provetto nei disegni delle "Someanze". Sui banchi di scuola, la sua abilità nel disegno viene subito notata con sorpresa, al punto che inizialmente si mise in dubbio che i suoi disegni non fossero stati copiati o realizzati da altri. Dopo un periodo di distacco dal disegno per intraprendere la professione del fuochista, la passione per la pittura a olio ritorna violentemente a 17 anni: un amore che non lo abbandonerà mai più.
In seguito Sancina lascia il lavoro da fuochista, per diventare un pittore di professione, anche grazie al sostegno e l'amicizia del critico d'arte Antonino De Bono nel 1981.
Nei suoi quasi cinquant'anni di attività artistica e professionale Sancina ha tenuto più di cinquecento mostre personali in Italia e all’estero. Ha ricevuto importanti premi e riconoscimenti, tra cui l’Ambrogino d’Oro del Comune di Milano, vinto nel 1990. Ha esposto in tutta Europa, soprattutto in Austria, Germania, Svizzera, Francia e Spagna.
"Il Sancina ha saputo imporre la sua pittura affascinante e suggestiva definita Realismo Lirico, inaugurando un’epoca e uno stile”.
Antonino De Bono
"Si tratta di un realismo non fatto di aspetti evocanti un impegno sociale e politico, ma in cui l’uomo è coinvolto nella contemplazione della natura nella sua bellezza e forza interiore, grazie a cui il “Sancina” esprime e riflette su aspetti gioiosi e tragici del vivere"
Graziano Venturini
"E' un susseguirsi di immagini che possiamo riscoprire nostre, in una profondità di percezioni e sensazioni tipiche dell'animo sensibile e puro"
Luca Colombo
BIOGRAFIA ROBERTO BENATTI
Roberto Benatti, nato a Lecco, studia al Conservatorio di Milano, dove si diploma nel 2001. Da allora svolge la professione di contrabbassista d’orchestra ed è uno dei fondatori dell’ensemble La Scala Contemporanea. Partecipa come esecutore e arrangiatore in numerosi spettacoli su Fabrizio De Andrè e collabora da diversi anni con l’Ensemble Esecutori di Metallo su Carta, che vede Sebastiano De Gennaro come uno dei suoi fondatori.
L’esposizione sarà inaugurata sabato 25 marzo alle 17.00 nella sala del Parco Monte Barro a Galbiate, con un momento musicale e letterario ideato da Silvia Foti e Roberto Benatti, musicista e figlio di Mauro, che attraverso suoni acustici e brani letterari andranno a mettere in luce il potere evocativo della figura del cavallo in ogni forma di creazione artistica, sia essa pittorica, musicale o letteraria.
La mostra andrà a presentare venti opere di Giuseppe Brambilla Sancina, uno dei più apprezzati pittori della provincia di Lecco e vincitore dell’Ambrogino d’Oro del Comune di Milano. Le sue creazioni entreranno in dialogo con cinque sculture in ferro, pietra e legno create da Mauro Benatti, oltre che dieci tra i suoi quadri e disegni. In questa occasione saranno presentate numerose opere raramente esposte in pubblico, create in parallelo da due persone che furono unite non solo dalla passione per l’arte figurativa e naturalistica, ma anche da una buona e sincera amicizia.
L’esposizione evidenzierà come i due siano stati catturati dal soggetto pittorico del cavallo per il profondo valore simbolico di questo mitico animale. Benatti e Sancina ne ritraggono la figura per riflettere sul complesso (ma fondamentale) rapporto tra l’essere umano e la Natura, un rapporto che deve fondarsi sul dialogo e sulla reciproca fiducia, per non cadere in forme pericolose di violenza e sopraffazione. Cavalli, ninfe e amazzoni, così come i cavalieri e tutti gli umani, non sono altro che “libere nature”, la cui sfida più difficile (ma anche più importante) è quella di imparare a vivere in maniera armonica con l’ambiente circostante.
Non a caso questa mostra è stata pensata dall’Associazione Lumis Arte come apripista ad una serie di eventi artistici e fotografici ideati in cooperazione con il Parco del Monte Barro, al fine di proporre spunti e riflessioni sul rapporto tra arte, uomo e Natura. In particolare a giugno 2023, in collaborazione con il Circolo Figini di Maggianico (Lecco), sarà presentata la collettiva “Fuori dal Tempo”, dedicata alla fotografia della montagna. Altri eventi, sempre a tema, andranno a riprendere e approfondire i temi e le suggestioni sollevate dalle opere di Mauro Benatti e di Giuseppe Brambilla Sancina.
La mostra sarà aperta durante i week-end (26 marzo, 1-2-8-9-15-16-22-23 aprile), e in via straordinaria nella giornata del 25 aprile, con i seguenti orari: 10.30-12.30 e 14.00-17.00. L'esposizione sarà corredata da un’attività didattica, curata dall’educatrice Antonella Zambon, dedicata al disegno dei cavalli attraverso diverse tecniche e materiali. Per ogni informazione sulla mostra e per le necessarie prenotazioni per quest'ultima proposta (prevista per sabato 15 aprile alle 10.30) è possibile contattare l’Associazione Lumis Arte alla mail lumisarte@yahoo.com.
MAURO BENATTI - BIOGRAFIA MINIMA
La storia di Mauro Benatti è un inno alla passione per l’arte e per la vita. Ha amato la natura, facendone opere d'arte. Ha sempre creduto che ogni cosa abbia una sua bellezza interiore e che ogni uomo abbia dei suoi diritti inalienabili. Ha sempre voluto diventare un artista, riuscendoci.
A soli quattordici anni, inizia a lavorare come fabbro in una officina. Non ha dubbi su come investire i suoi primi guadagni: in un corso serale di disegno. Per lunghi anni concentra le sue attenzioni tra il lavoro e la famiglia: il bisogno di creare però è sempre in lui, in agguato.
Nel 1979 s’iscrive alla Scuola d’Arte Pura e Applicata di Merate: nel giro di pochi anni, diviene assistente e poi insegnante nel corso di copia dal vero. Questa passione per lo studio del corpo umano è la vera protagonista della sua prima fase artistica.
In questo periodo l’artista e il fabbro Mauro Benatti sembrano viaggiare su strade parallele: l’incontro tra questi due mondi avviene per un caso benigno, nel 1991. In occasione della quarantesima edizione di Pitti Immagine Uomo a Firenze, Benatti realizza le sue prime sculture in rete metallica, dedicate agli Dei dell’Olimpo.
Nel 1992 inizia a partecipare ad una serie di iniziative dedicate all’arte del riuso e dello scarto, a cui la sua produzione farà spesso riferimento.
Dall’inizio degli anni ’90 espone in maniera costante in personali e collettive, spesso in territorio lecchese e brianzolo, ma non solo. Nel 1997 Benatti apre il suo studio in riva all’Adda a Cisano Bergamasco, che verrà distrutto da un incendio nel 2003 insieme a molte sue opere. Per superare lo shock, organizza ad Olgiate Molgora una mostra in ricordo delle sue creazioni bruciate.
Gli anni 2000 segnano i suoi maggiori successi, anche grazie al sostegno delle curatrici Anna Caterina Bellati e Simona Bartolena. Nel 2006 espone presso la Torre Viscontea di Lecco, nel 2007 alla Galleria San Lorenzo di Milano, nel 2008 una sua opera viene premiata nell’XI Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni, legata alla Mostra del Cinema di Venezia.Nel 2014 Benatti passa ad un diverso stato di materia, lasciandoci in eredità le sue opere e il suo ricordo. Dopo cinque anni, gli eredi dell’artista decidono di dare il via ad un’attività di archivio per divulgare l’arte e la figura dell’artista airunese.
La mostra "Ritorno a Lecco", organizzata nel 2021 presso la Torre Viscontea di Lecco, rappresenta il primo passo di riscoperta dell'arte di Mauro Benatti, che prosegue e continua anche attraverso la mostra “Libere Nature”.
GIUSEPPE BRAMBILLA SANCINA - BIOGRAFIA MINIMA
Giuseppe Brambilla Sancina è nato il 4 febbraio 1954 a Santa Maria Hoè (Lecco), località dove tuttora vive e lavora. Ha frequentato l’Accademia di Brera a Milano.
È pittore di professione ed è stato maestro di pittura presso la scuola professionale “Renzo Colombo” di Oggiono (Lecco). Attualmente l'osteria "Stala del Re" ospita una esposizione permanente dei suoi quadri presso Campsirago (Colle Brianza, Lecco).
Inizia a disegnare ritratti da piccolissimo, imparando i primi trucchi del mestiere dal nonno, anch'egli provetto nei disegni delle "Someanze". Sui banchi di scuola, la sua abilità nel disegno viene subito notata con sorpresa, al punto che inizialmente si mise in dubbio che i suoi disegni non fossero stati copiati o realizzati da altri. Dopo un periodo di distacco dal disegno per intraprendere la professione del fuochista, la passione per la pittura a olio ritorna violentemente a 17 anni: un amore che non lo abbandonerà mai più.
In seguito Sancina lascia il lavoro da fuochista, per diventare un pittore di professione, anche grazie al sostegno e l'amicizia del critico d'arte Antonino De Bono nel 1981.
Nei suoi quasi cinquant'anni di attività artistica e professionale Sancina ha tenuto più di cinquecento mostre personali in Italia e all’estero. Ha ricevuto importanti premi e riconoscimenti, tra cui l’Ambrogino d’Oro del Comune di Milano, vinto nel 1990. Ha esposto in tutta Europa, soprattutto in Austria, Germania, Svizzera, Francia e Spagna.
"Il Sancina ha saputo imporre la sua pittura affascinante e suggestiva definita Realismo Lirico, inaugurando un’epoca e uno stile”.
Antonino De Bono
"Si tratta di un realismo non fatto di aspetti evocanti un impegno sociale e politico, ma in cui l’uomo è coinvolto nella contemplazione della natura nella sua bellezza e forza interiore, grazie a cui il “Sancina” esprime e riflette su aspetti gioiosi e tragici del vivere"
Graziano Venturini
"E' un susseguirsi di immagini che possiamo riscoprire nostre, in una profondità di percezioni e sensazioni tipiche dell'animo sensibile e puro"
Luca Colombo
BIOGRAFIA ROBERTO BENATTI
Roberto Benatti, nato a Lecco, studia al Conservatorio di Milano, dove si diploma nel 2001. Da allora svolge la professione di contrabbassista d’orchestra ed è uno dei fondatori dell’ensemble La Scala Contemporanea. Partecipa come esecutore e arrangiatore in numerosi spettacoli su Fabrizio De Andrè e collabora da diversi anni con l’Ensemble Esecutori di Metallo su Carta, che vede Sebastiano De Gennaro come uno dei suoi fondatori.