Fondazione Lavello: 'bilancio' da rivedere per il fallimento del vecchio gestore. Critiche al nuovo
“Va chiesto alla Fondazione”. Questa la risposta data dal sindaco di Calolziocorte Marco Ghezzi all'opposizione intenzionata a introdurre in consiglio comunale il tema del presente (ma anche del passato più recente e del futuro) del complesso del Lavello, con particolare riguardo chiaramente agli aspetti in capo alla Fondazione.
Ad aprire il fuoco, nello spazio dedicato ad inizio seduta alle comunicazioni, la capogruppo di Calolziocorte Bene Comune Sonia Mazzoleni che, molto velocemente visti i tempi contingentati, ha elencato una serie di questioni a cominciare dalle critiche mosse anche dai cittadini (suoi social e non) al nuovo gestore del Bar, vuoi per i giorni di apertura del locale assai contati già in estate e ulteriormente ridotti ora che è scattato l'orario invernale, vuoi per le aspettative al momento disattese rispetto al rilancio generale della struttura. “Sembrava dovesse decollare” ha ricordato l'ex assessora, bollando altresì come “inopportuna in quella modalità e in quel contesto” la presenza, quale esercente, con un proprio banco, della delegata agli eventi Cristina Valsecchi. Nel chiedere poi la convocazione di un incontro con il Presidente della Fondazione, Mazzoleni ha ulteriormente allargato il discorso, ai bilanci dell'Ente, alle spese sostenute e ai ricavi dagli affitti dei vari spazi, a ciò che compete al gestore e a ciò che compete alla proprietà chiedendo infine che anche la minoranza venga messa a conoscenza delle vicissitudini intercorse nel passaggio da una società e l'altra nell'amministrazione dei locali commerciali.

Come anticipato, il sindaco non si è addentrato nelle risposte, “rimbalzando” alla Fondazione l'onere di entrare nel merito delle questioni sollevate.
Di suo Ghezzi ha solo voluto puntualizzare come il bilancio sia già stato approvato. “Ma è intervenuta una richiesta della Provincia” ha altresì aggiunto, sostenendo così la necessità di apportare delle modifiche e poi ripresentarlo ai soci “per approvarlo in via definitiva”.
Il nodo, portato in luce tanto da Villa Locatelli tanto dai revisori, nei fatti, pur non essendo stato spiegato in Aula, riguarda l'appostamento dei crediti vantati dalla Fondazione nei confronti del precedente gestore del bar e dell'albergo, essendo stata pubblicata lo scorso 31 luglio la sentenza di fallimento della società stessa.
“Entro la fine del mese di ottobre abbiamo chiesto venga convocata l'assemblea dei soci per il rendiconto 2024, da riapprovare da parte del Consiglio di amministrazione” ci ha spiegato al Presidente Alessandra Hofmann, rimarcando poi come il nuovo gestore offra "una prospettiva positiva per la Fondazione". “A livello economico le cose stanno funzionando” ha rimarcato, senza entrare nel merito del quotidiano.
Nel mentre, la Provincia ha anche già pubblicato il bando per l'individuazione del componente del CdA della Fondazione la cui nomina spetta appunto all'Ente (con funzione di presidente). Un passaggio questo obbligato. “Lo statuto – ha aggiunto ancora Alessandra Hofmann – prevede infatti che il Consiglio di amministrazione resti in carica fino all'assemblea che approva il bilancio del terzo esercizio successivo alla sua nomina”. Chiusi i conti del 2024, insomma, si aprirà la partita per il rinnovo di consiglieri e vertice. Mosse in tal senso parrebbero già in corso.
Ad aprire il fuoco, nello spazio dedicato ad inizio seduta alle comunicazioni, la capogruppo di Calolziocorte Bene Comune Sonia Mazzoleni che, molto velocemente visti i tempi contingentati, ha elencato una serie di questioni a cominciare dalle critiche mosse anche dai cittadini (suoi social e non) al nuovo gestore del Bar, vuoi per i giorni di apertura del locale assai contati già in estate e ulteriormente ridotti ora che è scattato l'orario invernale, vuoi per le aspettative al momento disattese rispetto al rilancio generale della struttura. “Sembrava dovesse decollare” ha ricordato l'ex assessora, bollando altresì come “inopportuna in quella modalità e in quel contesto” la presenza, quale esercente, con un proprio banco, della delegata agli eventi Cristina Valsecchi. Nel chiedere poi la convocazione di un incontro con il Presidente della Fondazione, Mazzoleni ha ulteriormente allargato il discorso, ai bilanci dell'Ente, alle spese sostenute e ai ricavi dagli affitti dei vari spazi, a ciò che compete al gestore e a ciò che compete alla proprietà chiedendo infine che anche la minoranza venga messa a conoscenza delle vicissitudini intercorse nel passaggio da una società e l'altra nell'amministrazione dei locali commerciali.

Come anticipato, il sindaco non si è addentrato nelle risposte, “rimbalzando” alla Fondazione l'onere di entrare nel merito delle questioni sollevate.
Di suo Ghezzi ha solo voluto puntualizzare come il bilancio sia già stato approvato. “Ma è intervenuta una richiesta della Provincia” ha altresì aggiunto, sostenendo così la necessità di apportare delle modifiche e poi ripresentarlo ai soci “per approvarlo in via definitiva”.
Il nodo, portato in luce tanto da Villa Locatelli tanto dai revisori, nei fatti, pur non essendo stato spiegato in Aula, riguarda l'appostamento dei crediti vantati dalla Fondazione nei confronti del precedente gestore del bar e dell'albergo, essendo stata pubblicata lo scorso 31 luglio la sentenza di fallimento della società stessa.
“Entro la fine del mese di ottobre abbiamo chiesto venga convocata l'assemblea dei soci per il rendiconto 2024, da riapprovare da parte del Consiglio di amministrazione” ci ha spiegato al Presidente Alessandra Hofmann, rimarcando poi come il nuovo gestore offra "una prospettiva positiva per la Fondazione". “A livello economico le cose stanno funzionando” ha rimarcato, senza entrare nel merito del quotidiano.
Nel mentre, la Provincia ha anche già pubblicato il bando per l'individuazione del componente del CdA della Fondazione la cui nomina spetta appunto all'Ente (con funzione di presidente). Un passaggio questo obbligato. “Lo statuto – ha aggiunto ancora Alessandra Hofmann – prevede infatti che il Consiglio di amministrazione resti in carica fino all'assemblea che approva il bilancio del terzo esercizio successivo alla sua nomina”. Chiusi i conti del 2024, insomma, si aprirà la partita per il rinnovo di consiglieri e vertice. Mosse in tal senso parrebbero già in corso.
A.M.