Lecco-Bergamo: la minoranza sollecita Ghezzi. Si attende la risposta del MIT

Per la fine del mese ci si aspetta di ricevere una risposta, anche se non vi è alcuna certezza in merito alle tempistiche. Non resta che attendere, secondo il sindaco Marco Ghezzi, già affidatosi ai propri canali per tentare di sollecitare un riscontro da parte del Ministero. Riscontro che dipende però non dalla parte politica – al cui apice c'è Matteo Salvini, vertice anche dello stesso partito del sindaco – bensì, per il tipo di quesito posto, da quella tecnica, come rimarcato anche da Daniele Butti, nella sua doppia veste di consigliere comunale e di segretario provinciale della Lega. 
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Sonia Mazzoleni

Così è stato risposto ieri sera in consiglio comunale al capogruppo di “Calolziocorte Bene Comune” Sonia Mazzoleni che, intervenendo nello spazio riservato, a inizio seduta, alla comunicazioni, ha portato nuovamente in assise il tema della Lecco-Bergamo, chiedendo in particolare aggiornamenti sulla missiva inviata lo scorso 11 agosto dal sindaco al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per domandare se, nel caso in cui dovesse essere chiesto lo studio di un differente tracciato del tratto Chiuso-Calolzio, si rischi o meno di perdere il finanziamento già ottenuto.
Alla lettera, come si ricorderà, si era arrivati dopo che il Comitato “Insieme per una diversa Lecco-Bergamo” aveva chiesto a Ghezzi di portare in Consiglio un ordine del giorno relativo per l'appunto alla riprogettazione dell'opera, unendo il lotto San Girolamo al lotto Lavello, per un unico intervento a monte e non più a lago, con sbocco a Sala. Al momento della messa ai voti, il primo cittadino - “con astuzia” nella visione espressa ieri da Mazzoleni – aveva ritirato il documento impegnandosi, prima di far esprimere il Consiglio, a interpellare il MIT per avere rassicurazioni preliminari circa il mantenimento delle risorse giù destinate alla realizzazione dell'opera. 
Lettera effettivamente inviata dal sindaco, “senza condivisione” come rimarcato dall'opposizione, ripetendo una critica espressa anche dal Comitato che aveva bollato come blanda la richiesta fatta pervenire da Calolzio a Roma.
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Marco Ghezzi

“Premesso che l'opera in oggetto è ritenuta prioritaria e non più rinviabile da tutto il territorio, per rispondere ai Comitati di Lecco e Calolziocorte che con un ordine del giorno inviato al Consiglio Comunale propongono di modificare il tracciato della variante in galleria alla strada statale ex 639 Lecco-Bergamo e di conseguenza propongono di incaricare Anas di effettuare un relativo studio di fattibilità in parallelo con l'iter procedurale in corso, chiedo se sia fattibile una modifica in tal senso” si legge nel documento, secondo Ghezzi inviato in aderenza alla versione letta in Aula e dunque senza alcuna necessità di essere rivisto interloquendo nuovamente con le altre parti. “La proposta comporta infatti di spostare a monte dei centri abitati di Calolziocorte e Vercurago il tracciato originale, realizzando un unico lotto di circa 5 chilometri, invece degli attuali due lotti distinti (precisamente di San Girolamo e Lavello, quest'ultimo non ancora finanziato), creando anche uno svincolo a monte per raccogliere il traffico dei comuni di Erve, Carenno, Monte Marenzo, Torre de' Busi e delle frazioni alte di Calolziocorte. Si chiede in sostanza se tale soluzione, che comprende anche lo spostamento dell'ingresso di Calolziocorte e la revisione di quello di Lecco, località Chiuso, sia compatibile con l'iter procedurale in corso e con i finanziamenti legati alle Olimpiadi invernali 2026. E se quest'eventuale rivisitazione del tracciato possa compromettere la realizzazione della Variante”. 
Ora si attende, come detto, la risposta con l'opposizione che, ieri, ha già sollecitato la riproposizione in Consiglio dell'ordine del giorno del Comitato, sostenendo che si sia già perso un anno e mezzo mentre, al contempo, l'inizio dei lavori è stato nuovamente differito a novembre 2027. In altre parole, Mazzoleni è tornata a chiedere che l'Aula si esprima. “E ciascuno si prenda le proprie responsabilità”.
A.M.
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