Lecco-Bergamo, il Comitato: raccolte 2.660 firme per un tracciato diverso, inutile la lettera a Salvini

Lunedì mattina il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e l'assessore regionale con le stesse deleghe Claudia Terzi nonché l'ingegner Fabio Massimo Saldini quali Commissario straordinario del Governo e amministratore delegato di SIMICO spa riceveranno, al pari dei presidenti della Province dei due territori interessati, le 2.660 firme raccolte per chiedere, in relazione alla Lecco-Bergamo, “di prendere in considerazione una diversa ipotesi di tracciato che preveda la revisione degli ingressi e il completo attraversamento di Calolziocorte a monte e non a lago con uscita oltre la frazione di Sala nell'ottica del completamento dell'asse viario e nel rispetto delle peculiarità del territorio”.
Tanti sono stati infatti i sottoscrittori della petizione popolare lanciata dal Comitato “Insieme per una diversa Lecco-Bergamo” in collaborazione con il Comitato di Chiuso.
Le 2.260 adesioni sono state raccolte, come ricordato da Adelio Longhi, in poco più di un mese, tra la metà di giugno e la metà di luglio, prevalentemente “in presenza” - 433 le sottoscrizioni online – organizzando banchetti al mercato, in piazza e nelle feste degli oratori, tra il centro, Sala, Pascolo e Foppenico, senza interessare dunque le frazioni alte. 1.027 i firmatari calolziesi, 494 i lecchesi. Nell'elenco figurano poi 171 cittadini di Vercurago, 97 di Olginate, 113 dei comuni “montani” della Val San Martino.
Il restante 28% è rappresentato infine da residenti in altri paesi, con i giovani i meno interessati alla questione (470 le sottoscrizioni di ragazzi tra i 20 e i 40 anni), particolarmente sentita invece tra gli over 60, fascia che ha fatto registrare 967 adesioni.
“E' stato bello vedere come ad alcuni fosse necessario spiegare l'iniziativa, ma alla maggior parte no: sapevano di cosa si trattava e avevano un'idea ben precisa. Siamo pienamente soddisfatti del risultato della raccolta firme” la chiosa di Longhi. 
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Non è andata così bene, per il Comitato, invece, l'interlocuzione con i sindaci a cui gli attivisti hanno chiesto di presentare nei rispettivi consigli comunali un ordine del giorno con cui “si chiedeva di esprimere una posizione chiara e appoggio alla petizione”. In generale, ha sottolineato Longhi, gli incontri hanno fatto cogliere disponibilità ma anche titubanza. Carenno l'unico comune dove l'odg è stato non solo portato in assise ma anche approvato. Non si è arrivati (ancora) al passaggio in aula a Lecco, come pure a Olginate e Vercurago. A Calolzio – come noto – Marco Ghezzi lo ha portato e poi, all'esito della discussione, ritirato, impegnandosi dapprima a scrivere al Ministero per avere rassicurazioni circa il mantenimento delle risorse già stanziate, in caso di riprogettazione dell'opera. Lettere, effettivamente mandata, hanno sottolineato dal Comitato, lamentando però la totale esclusione in fase di elaborazione del testo e giudicando lo stesso eccessivamente blando. “Dire che lascia indifferenti è dir poco” il commento di Paolo Cola.
“Conferma l'atteggiamento del sindaco che al posto di preoccuparsi del comune si preoccupa di non avere problemi con il partito” la chiosa politica.
Da qui lo prone per il Comitato ad essere ancor più incisivi. Ed a tal proposito, “stiamo incontrando altri Comitati - quello del ponte di Paderno e quello della Tramezzina -  per cercare di capire con loro come si stanno muovendo”.
Il tutto mentre l'inizio lavori è comunque già stato fatto ulteriormente slittare, riprogrammandolo per fine novembre 2027. Ed Anas stessa non sembra avere aggiornamenti. “Cercheremo di capire cosa sta succedendo, a noi sembra sia tutto fermo. Il Comitato, lo ribadiamo, è stato costituito non contro l'opera, vogliamo venga realizzata ma nel modo giusto” ha argomentato ancora Cola, preannunciando una nuova assemblea pubblica entro fine anno, “quando avremo ulteriori documenti per aggiornare la cittadinanza di Calolzio e Chiuso”.
Rimarrà poi da capire se Ghezzi “resterà in perenne attesa della risposta alla sua inutile lettera” o se qualcuno – lui o la minoranza – riproporrà l'odg, prendendo chiaramente posizione. E attivandosi di conseguenza.
A.M.
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