Bellano: vendemmia nella vigna di Ombriaco, con Giacomo e Sara
Il momento tanto atteso, quello che permette di raccogliere il frutto di un lungo lavoro (non solo dell’anno corrente, ma iniziato fin dalla messa a dimora delle piante) è finalmente arrivato. Nella vigna di Ombriaco, infatti, si è svolta la vendemmia.
Giacomo Fazzini e Sara Ferrari hanno così potuto cogliere i grappoli – sia bianchi che rossi – delle loro viti. Un passaggio fondamentale, in cui il lavoro di tutto l’anno, volto a garantire il benessere delle piante e la qualità del raccolto, si è concretizzato. Sono stati prodotti in totale quattro quintali di uva, provenienti da vitigni di Nebbiolo, Riesling, Sauvignon e Pinot Nero.
A festeggiare questo importante traguardo, tanti amici e parenti - una quarantina -, che hanno raggiunto la vigna per condividere la gioia della giornata. A Ombriaco anche una rappresentanza dei Coscritti di Premana, che ha animato il momento conviviale cucinando la tipica minestra del Past, cantando e dando una mano, secondo lo spirito che caratterizza il paese della Valvarrone. Che tra l'altro ha dato i natali proprio a Giacomo Fazzini, che è anche membro dello stesso gruppo musicale. 
Per lui è stato un anno particolarmente intenso: all’inizio di aprile, durante alcuni lavori in vigna, ha subito la rottura del femore, che lo ha costretto a uno stop forzato di due mesi. Ma grazie all’aiuto di molte persone - e a una ripresa veloce - è riuscito a completare comunque i lavori previsti, che non hanno riguardato solo la cura delle viti, ma anche la loro protezione.

Lo scorso anno, infatti, il raccolto era andato perso a causa dei cinghiali, che avevano divorato i grappoli. Per questo è stata installata una recinzione elettrificata, utile a contenere le incursioni degli animali. “Alcuni cervi sono riusciti a mangiare qualcosa, ma poco”, ha spiegato Giacomo.
Nonostante le abbondanti piogge, il vigneto non ha nemmeno subito danni particolari da malattie, grazie alla scelta di varietà resistenti ai funghi che intaccano comunemente le piante. Grande dunque, come detto, la soddisfazione per un raccolto che, a tre anni dalla piantumazione, ha già dato una buona resa e lascia ben sperare per il futuro.
Un risultato che incoraggia a proseguire su questa strada, riportando in vita una tradizione vitivinicola che, nella frazione di Ombriaco, era ben radicata fino agli anni Ottanta. È così tornata anche la festa della vendemmia, occasione per stare insieme all’aria aperta, condividere il lavoro e – dopo affinatura e imbottigliamento – gustare un buon bicchiere di vino.

Le bottiglie riporteranno la dicitura “Cà Vitali”, mentre il nome del vino è ancora da decidere. Ma, sicuramente, nei prossimi sei mesi si arriverà alla scelta definitiva.





Lo scorso anno, infatti, il raccolto era andato perso a causa dei cinghiali, che avevano divorato i grappoli. Per questo è stata installata una recinzione elettrificata, utile a contenere le incursioni degli animali. “Alcuni cervi sono riusciti a mangiare qualcosa, ma poco”, ha spiegato Giacomo.



Le bottiglie riporteranno la dicitura “Cà Vitali”, mentre il nome del vino è ancora da decidere. Ma, sicuramente, nei prossimi sei mesi si arriverà alla scelta definitiva.
M.A.