Dalle 18 allerta gialla, Olginate già ''imbiancata'' dalla grandine
L'allarta gialla per rischio idrogeologico scatterà, come da indicazioni regionali, alle 18, per protrarsi poi fino alle 14 di domani, 22 maggio.




Ma con oltre un'ora d'anticipo, l'annunciato stratempo che ha investito o rischia di investire buona parte del lecchese, sta già facendo danni.

A Valgreghentino nei minuti a cavallo delle 17 una violenta grandinata ha imbiancato strade e campi. Stessa scena a Olginate con tetti e auto "bombardati" nonché reti prudenzialmente tese da chi cura gli orti, a protezione di frutta e fiori, ben gonfie.
Ma oltre ai chicchi, a fare danni è stata anche l'acqua: un tratto di via Santa Maria è tornata infatti ad allagarsi, facendo tornare d'attualità un problema già ben noto.
Stesso problema in via Libero Grassi, nella zona industriale del paese, dove sono stati segnalati capannoni invasi dall'acqua: anche in questo caso, non una situazione inedita per i titolari di alcune delle aziende interessate, come Francesco De Capitani che, insieme ai propri dipendenti, è stato costretto ad "armarsi" di secchi e stracci - oltre che di tanta pazienza - per asciugare i locali allagati e rimetterli in condizioni di sicurezza, con la speranza che la notte non porti con sé un'altra "bomba d'acqua" con il rischio di causare danni anche ai macchinari da lavoro in azione quotidianamente.
Attivati, oltre ai Vigili del fuoco, anche i volontari della Protezione civile. Problemi, infine, anche alla Scuola Primaria Rodari di via Campagnola e al vicino Palazzetto dello Sport, dove la grandine ha otturato i pluviali: la situazione, comunque, è già tornata alla normalità, pertanto entrambi gli edifici risultano regolarmente agibili.




Ma con oltre un'ora d'anticipo, l'annunciato stratempo che ha investito o rischia di investire buona parte del lecchese, sta già facendo danni.




Via Santa Maria allagata e via Albegno (una traversa)

Un capannone allagato in via Grassi
Stesso problema in via Libero Grassi, nella zona industriale del paese, dove sono stati segnalati capannoni invasi dall'acqua: anche in questo caso, non una situazione inedita per i titolari di alcune delle aziende interessate, come Francesco De Capitani che, insieme ai propri dipendenti, è stato costretto ad "armarsi" di secchi e stracci - oltre che di tanta pazienza - per asciugare i locali allagati e rimetterli in condizioni di sicurezza, con la speranza che la notte non porti con sé un'altra "bomba d'acqua" con il rischio di causare danni anche ai macchinari da lavoro in azione quotidianamente.

