Premana omaggia gli anziani, pietre per la comunità
È un momento sempre molto sentito e partecipato quello organizzato ogni anno a Premana dalla Conferenza San Vincenzo - in collaborazione con Casa Madonna della Neve e Unitalsi - che anche in questo 2024 ha proposto la Festa degli Anziani, un pomeriggio di preghiera e di convivialità rivolto a tutti gli ultraottantenni del paese.
La cerimonia ha preso il via con la recita del Santo Rosario presso la chiesa parrocchiale, al termine del quale don Matteo Albani ha preso la parola per un saluto ai presenti e per alcune brevi riflessioni. Il parroco ha innanzitutto esortato gli anziani presenti ad “affidarsi e mettersi nelle mani di Dio” nel momento della difficoltà e della paura, ricordando che “il Signore ci ha promesso che sarà con tutti noi tutti i giorni fino alla fine del mondo. Perciò, la sua compagnia c’è e ci sarà sempre, anche quando manca quella umana”.
Don Matteo ha poi rivolto un sincero “grazie a voi, che non siete mai persone inutili”, ma al contrario “le pietre più vecchie sulle quali si appoggiano quelle giovani; e questo è fondamentale per ogni comunità. Il valore di un uomo e di una donna si misurano infatti sulla grandezza del cuore e dell’anima, che può dare ancora tanto anche quando il corpo fatica”. Un ringraziamento il parroco lo ha infine rivolto anche a chi si occupa quotidianamente degli anziani: volontari, parenti, amici.
In seguito, la festa si è spostata presso il bar della parrocchia, dove per l’occasione è stato allestito un grande rinfresco. Enorme la felicità sui volti dei presenti, che da sempre vivono questo momento come una preziosa occasione per ritrovarsi, parlare del più e del meno, del passato, del presente e del futuro, bere un bicchiere insieme, intonare qualche strofa in dialetto. Non che questo non avvenga anche in altre occasioni, chiaramente.
Però, la Festa degli Anziani rappresenta un momento speciale per i centosettantotto over 80 premanesi, un momento dedicato esclusivamente a coloro che costituiscono le radici – ancora salde - delle nostre comunità, a Premana come in ogni altro luogo.
Luca Tenderini – membro della Conferenza San Vincenzo – ha voluto ringraziare Unitalsi e Casa Madonna delle Neve, “che ci hanno aiutato a organizzare questo bel momento”, don Matteo “per l’ospitalità e per le sue parole”, il sindaco e l’amministrazione comunale “che ci sono sempre vicini”. Un grazie anche “a tutti voi per la presenza, numerosa anche quest’anno”.
Il pomeriggio si è concluso con la consegna da parte del primo cittadino premanese di un riconoscimento agli ultranovantenni. Sono ben ventisei (diciassette donne e nove uomini), tra premanesi e ospiti non premanesi della Casa Madonna della Neve, “adottati” dalla comunità dell’Alta Valle. Ecco i premiati, in ordine di età: per la classe 1934, Cristina Gianola, Tomasina Gianola, Valeria Tenderini, Maria Invernizzi; per la classe 1933, Redento Buttera, Antonio Codega, Martina Codega, Giuseppe Gianola, Maria Gianola, Maria Sanelli, Dolores Ticozzelli; per la classe 1932, Celsa Bellati, Emilia Bellati, Antonio Gianola, Carlo Gianola; per la classe 1931, Maria Fazzini e Mario Tenderini; per la classe 1930, Antonio Bellati e Gianola Dionisia; per la classe 1929, Antonio Gianola e Romana Regazzoni; per la classe 1927, Irene Bellati e Clelia Codega; per la classe 1926, Cesarina Buttera; per la classe 1923, Brigida Todeschini; per la classe 1920, Ersilia Ambrosioni.
Prima di dare già appuntamento al prossimo anno, Elide Codega ha definito gli anziani come “le pietre su cui è stata costruita questa comunità”, rivolgendo loro i suoi “complimenti per quanto avete fatto” ed esortandoli ad “essere sempre contenti, perché anche qualche volta se si soffre la solitudine, l’importante è essere qui adesso, felici e grati per la vostra vita. Sappiate che anche noi vi siamo riconoscenti.”
“Non possiamo parlare della famiglia senza parlare dell’importanza che hanno gli anziani tra noi. Non siamo mai stati tanto numerosi nella storia dell’umanità, ma non sappiamo bene come vivere questa nuova tappa della vita: per la vecchiaia ci sono molti progetti di assistenza, ma pochi progetti di esistenza. L’esperienza e la saggezza degli anziani aiutino i più giovani a guardare al futuro con speranza e responsabilità. I nonni e gli anziani sono il pane che alimenta le nostre vite, sono la saggezza nascosta di un popolo: per questo è bello festeggiarli. Noi persone anziane che abbiamo spesso una sensibilità speciale per la cura, per la riflessione e per l’affetto, siamo, o possiamo diventare, maestri della tenerezza. E quanto! In questo mondo abituato alla guerra, una vera rivoluzione della tenerezza. Preghiamo per gli anziani, che si convertano in maestri di tenerezza, perché la loro esperienza e la loro saggezza aiutino i più giovani a guardare al futuro con speranza e responsabilità.” - Papa Francesco nel discorso di istituzione della Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani
La cerimonia ha preso il via con la recita del Santo Rosario presso la chiesa parrocchiale, al termine del quale don Matteo Albani ha preso la parola per un saluto ai presenti e per alcune brevi riflessioni. Il parroco ha innanzitutto esortato gli anziani presenti ad “affidarsi e mettersi nelle mani di Dio” nel momento della difficoltà e della paura, ricordando che “il Signore ci ha promesso che sarà con tutti noi tutti i giorni fino alla fine del mondo. Perciò, la sua compagnia c’è e ci sarà sempre, anche quando manca quella umana”.
Don Matteo ha poi rivolto un sincero “grazie a voi, che non siete mai persone inutili”, ma al contrario “le pietre più vecchie sulle quali si appoggiano quelle giovani; e questo è fondamentale per ogni comunità. Il valore di un uomo e di una donna si misurano infatti sulla grandezza del cuore e dell’anima, che può dare ancora tanto anche quando il corpo fatica”. Un ringraziamento il parroco lo ha infine rivolto anche a chi si occupa quotidianamente degli anziani: volontari, parenti, amici.
In seguito, la festa si è spostata presso il bar della parrocchia, dove per l’occasione è stato allestito un grande rinfresco. Enorme la felicità sui volti dei presenti, che da sempre vivono questo momento come una preziosa occasione per ritrovarsi, parlare del più e del meno, del passato, del presente e del futuro, bere un bicchiere insieme, intonare qualche strofa in dialetto. Non che questo non avvenga anche in altre occasioni, chiaramente.
Però, la Festa degli Anziani rappresenta un momento speciale per i centosettantotto over 80 premanesi, un momento dedicato esclusivamente a coloro che costituiscono le radici – ancora salde - delle nostre comunità, a Premana come in ogni altro luogo.
Luca Tenderini – membro della Conferenza San Vincenzo – ha voluto ringraziare Unitalsi e Casa Madonna delle Neve, “che ci hanno aiutato a organizzare questo bel momento”, don Matteo “per l’ospitalità e per le sue parole”, il sindaco e l’amministrazione comunale “che ci sono sempre vicini”. Un grazie anche “a tutti voi per la presenza, numerosa anche quest’anno”.
Il pomeriggio si è concluso con la consegna da parte del primo cittadino premanese di un riconoscimento agli ultranovantenni. Sono ben ventisei (diciassette donne e nove uomini), tra premanesi e ospiti non premanesi della Casa Madonna della Neve, “adottati” dalla comunità dell’Alta Valle. Ecco i premiati, in ordine di età: per la classe 1934, Cristina Gianola, Tomasina Gianola, Valeria Tenderini, Maria Invernizzi; per la classe 1933, Redento Buttera, Antonio Codega, Martina Codega, Giuseppe Gianola, Maria Gianola, Maria Sanelli, Dolores Ticozzelli; per la classe 1932, Celsa Bellati, Emilia Bellati, Antonio Gianola, Carlo Gianola; per la classe 1931, Maria Fazzini e Mario Tenderini; per la classe 1930, Antonio Bellati e Gianola Dionisia; per la classe 1929, Antonio Gianola e Romana Regazzoni; per la classe 1927, Irene Bellati e Clelia Codega; per la classe 1926, Cesarina Buttera; per la classe 1923, Brigida Todeschini; per la classe 1920, Ersilia Ambrosioni.
Prima di dare già appuntamento al prossimo anno, Elide Codega ha definito gli anziani come “le pietre su cui è stata costruita questa comunità”, rivolgendo loro i suoi “complimenti per quanto avete fatto” ed esortandoli ad “essere sempre contenti, perché anche qualche volta se si soffre la solitudine, l’importante è essere qui adesso, felici e grati per la vostra vita. Sappiate che anche noi vi siamo riconoscenti.”
A.Te.