MMG: Fragomeli ribatte, 'i miei sono dati regionali'
Botta e risposta tra il consigliere regionale Gian Mario Fragomeli e l'Azienda Socio-Sanitaria Territoriale di Lecco sul numero dei cittadini sprovvisti di un medico di famiglia. Fragomeli aveva sostenuto che oggi i residenti nella nostra provincia senza un medico di medicina generale (MMG) sono oltre 25mila e che tra qualche anno altri 30mila si troveranno nelle medesime condizioni. Due giorni dopo rispondeva l'ASST assicurando che oggi i lecchesi che si devono rivolgere all'Ambulatorio Medico Temporaneo sono solo 536, numero destinato a scendere fino a 180 nelle prossime settimane. Colto di sorpresa l'ex sindaco di Cassago ha ripreso carta e penna per rispondere. Il dato, afferma in sostanza, è stato ripreso da una nota firmata dal direttore generale della sanità lombarda Marco Cozzoli. Peraltro la nota dell'ASST non porta il nome del funzionario che l'ha redatta ma solo la sigla dell'ufficio stampa.
Chi dice la verità? Non resta che attendere le necessarie spiegazioni, perchè la vicenda è decisamente importante.
Ecco la nota di Fragomeli:
“Sono esterrefatto dalla risposta dell’Asst sui medici di base, prima di tutto perché contraddice, o almeno ci prova, la nota che ho in mano firmata dal direttore generale della sanità Lombarda, dottor Marco Cozzoli. Chi risponde alla mia denuncia? Non si sa. Quando l’assessore Bertolaso dichiarava che la sanità lombarda è all’anarchia evidentemente sapeva quello che diceva. Ma veniamo ai fatti. Il 19 marzo scorso ho posto tre semplici domande alla direzione generale welfare di Regione Lombardia, ossia quanti ambiti della provincia di Lecco risultavano privi di medico di medicina generale al 15 marzo, qual era la media di assistiti per medico e quanti professionisti sarebbero andati in pensione nelle annualità 2024, 2025 e 2026. Tre mesi dopo ho ricevuto risposte chiare che ho riportato nella mia denuncia, facendo calcoli semplici, quasi banali. Stando ai numeri dell’assessorato regionale, sono diciassette gli “ambiti carenti”, ovvero in cui mancano dei medici titolari. Moltiplicando gli assistiti di ogni medico, che sono mediamente millecinquecento, per diciassette è presto fatta la stima di venticinquemila pazienti senza assistenza. Io credo fermamente che i lecchesi debbano sapere come stanno le cose e abbiano il diritto di avere soluzione ai loro problemi. Ora leggo che l’Asst, o meglio, qualche suo ufficio – chi sarà poi il dirigente o funzionario che si prende la briga di smentire il direttore generale della sanità lombarda? – dichiara che i cittadini lecchesi senza medico di base sarebbero solo 536. Allora io chiedo, chi dice la verità tra la direzione generale della sanità lombarda e l’Asst? Beninteso, parliamo di medico di medicina generale regolarmente assegnato, non le assegnazioni temporanee, che sono operazioni tampone molto scomode per i cittadini, soprattutto quelli che ne hanno più bisogno. Ribadisco che sono esterrefatto e che intendo andare a fondo della vicenda.”
Chi dice la verità? Non resta che attendere le necessarie spiegazioni, perchè la vicenda è decisamente importante.
Ecco la nota di Fragomeli:
“Sono esterrefatto dalla risposta dell’Asst sui medici di base, prima di tutto perché contraddice, o almeno ci prova, la nota che ho in mano firmata dal direttore generale della sanità Lombarda, dottor Marco Cozzoli. Chi risponde alla mia denuncia? Non si sa. Quando l’assessore Bertolaso dichiarava che la sanità lombarda è all’anarchia evidentemente sapeva quello che diceva. Ma veniamo ai fatti. Il 19 marzo scorso ho posto tre semplici domande alla direzione generale welfare di Regione Lombardia, ossia quanti ambiti della provincia di Lecco risultavano privi di medico di medicina generale al 15 marzo, qual era la media di assistiti per medico e quanti professionisti sarebbero andati in pensione nelle annualità 2024, 2025 e 2026. Tre mesi dopo ho ricevuto risposte chiare che ho riportato nella mia denuncia, facendo calcoli semplici, quasi banali. Stando ai numeri dell’assessorato regionale, sono diciassette gli “ambiti carenti”, ovvero in cui mancano dei medici titolari. Moltiplicando gli assistiti di ogni medico, che sono mediamente millecinquecento, per diciassette è presto fatta la stima di venticinquemila pazienti senza assistenza. Io credo fermamente che i lecchesi debbano sapere come stanno le cose e abbiano il diritto di avere soluzione ai loro problemi. Ora leggo che l’Asst, o meglio, qualche suo ufficio – chi sarà poi il dirigente o funzionario che si prende la briga di smentire il direttore generale della sanità lombarda? – dichiara che i cittadini lecchesi senza medico di base sarebbero solo 536. Allora io chiedo, chi dice la verità tra la direzione generale della sanità lombarda e l’Asst? Beninteso, parliamo di medico di medicina generale regolarmente assegnato, non le assegnazioni temporanee, che sono operazioni tampone molto scomode per i cittadini, soprattutto quelli che ne hanno più bisogno. Ribadisco che sono esterrefatto e che intendo andare a fondo della vicenda.”