Vendrogno: gli ex allievi salesiani festeggiano insieme don Bosco
Prima festa di don Bosco per il nuovo direttivo dell’APS Ex Allievi Salesiani di Vendrogno. La ricorrenza liturgica del fondatore della congregazione salesiana, del 31 gennaio, è stata anticipata a ieri, domenica 28, con un ricco programma cominciato con la messa nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo Martire, funzione celebrata da don Cesare Ciarini – che nel paese della Muggiasca ha frequentato il collegio Giglio, prima di proseguire gli studi e diventare appunto un sacerdote - affiancato da don Angelo Olgiati, prete residente.
A seguire, un momento di convivialità presso il salone parrocchiale di Sant’Antonio, dove molti amici, un tempo compagni di scuola, si sono ritrovati e hanno rivissuto, anche raccontando aneddoti divertenti, la loro adolescenza trascorsa nell’istituto dedicato a don Bosco. A far da padrone di casa, Pietro Andrea Acerboni, ex allievo del collegio stesso e vicepresidente del sodalizio, affiancato dal suo presidente Roberto Comi, eletto nell’ottobre scorso per un mandato quadriennale.
Il neopresidente si pone come obiettivo quello “di raccogliere qualcosa e lasciarlo a Vendrogno per quello che ci ha dato, magari un defibrillatore o qualcosa che possa servire alla popolazione" dice, senza dimenticare don Bosco e sul suo metodo educativo, "che, ultimamente, sembra poco interpretato da tutti, soprattutto con gli oratori".
A seguire, un momento di convivialità presso il salone parrocchiale di Sant’Antonio, dove molti amici, un tempo compagni di scuola, si sono ritrovati e hanno rivissuto, anche raccontando aneddoti divertenti, la loro adolescenza trascorsa nell’istituto dedicato a don Bosco. A far da padrone di casa, Pietro Andrea Acerboni, ex allievo del collegio stesso e vicepresidente del sodalizio, affiancato dal suo presidente Roberto Comi, eletto nell’ottobre scorso per un mandato quadriennale.
Il neopresidente si pone come obiettivo quello “di raccogliere qualcosa e lasciarlo a Vendrogno per quello che ci ha dato, magari un defibrillatore o qualcosa che possa servire alla popolazione" dice, senza dimenticare don Bosco e sul suo metodo educativo, "che, ultimamente, sembra poco interpretato da tutti, soprattutto con gli oratori".
M.A.