Premana: presentata “A-green”, punto di riferimento e supporto per fare squadra in nome della salvaguardia e della tutela del territorio
L’associazione “A-green Premana” – nata lo scorso marzo dall’iniziativa di alcuni cittadini del paese della Valvarrone – ha scelto la giornata di ieri, 27 gennaio, per presentarsi alla comunità. Lo ha fatto con un convegno dal titolo “Cura e valorizzazione del territorio montano: le sfide tra tradizione, innovazione e transizione energetica”, tenutosi presso il Cpfa di Casargo, gremito per l’occasione. A fare gli onori di casa è stato Gabriele Codega – rappresentante dell’istituto alberghiero dell’Alta Valle – che ha portato il saluto dell’ente, prima di ricordare la recente introduzione da parte del Cfpa dell’indirizzo di studi di Operatore agricolo: una figura che “da una parte manca nell’offerta formativa provinciale e che dall’altra è in grado di rispondere alle esigenze concrete del nostro territorio”.
Dopo un momento introduttivo, palla a Francesco Migliore – presidente di A-green – il quale, supportato dal suo vice Giovanni Gianola, è intervenuto più volte nel corso del convegno, per illustrare scopi e proposte del neonato ente. Parliamo di un’associazione di promozione sociale, che – in una logica di complementarità – vuole svolgere un’attività di coordinamento e supporto per nuove o già esistenti iniziative intraprese da realtà come imprese, associazioni e privati cittadini che abbiano come fine la salvaguardia e tutela del territorio montano. La volontà è quella di stimolare, incentivare e sostenere la nascita di progetti a carattere sia volontaristico che imprenditoriale, individuale o aggregativo, che sfruttando in maniera sostenibile e rispettosa le risorse naturali riescano a fare impresa d’eccellenza in montagna. “A-green si pone l’obiettivo di preservare il bene comune, insieme con i cittadini e al servizio di comuni e istituzioni” ha dichiarato Gianola.
In un contesto – come quello di Premana - di calo demografico (contenuto, parzialmente, dal diffuso pendolarismo) e invecchiamento della popolazione e dove il comparto industriale mostra segni di rallentamento e flessione (senza che si siano sviluppati un settore primario e terziario di livello), la necessità di ripensare il territorio e di rilanciarne tanto la salvaguardia quanto la competitività diventano temi prioritari per tutti i cittadini premanesi. “L’aspirazione fondamentale è dunque quella di essere un punto di riferimento e di appoggio, “un regista” che sappia garantire un approccio sistematico e strutturato al tema” ha aggiunto il vicepresidente.
Un primo “progetto pilota” di A-green sarà la riqualificazione del tratto di strada provinciale che sale dal ponte sul Varrone fino alle porte di Premana, mediante operazioni di taglio, pulizia e ripristino lungo i margini stradali – a monte e a valle per qualche metro. “Questa prima iniziativa tocca una molteplicità di temi, quali la sicurezza, la prevenzione e il miglioramento paesaggistico” ha spiegato Gianola. Una procedura di negoziazione e appalto diretto affiderà lo svolgimento dei lavori ad un’impresa boschiva specializzata.
Molto significativo l’intervento di Luca Giupponi – ricercatore presso il polo Unimont (a Edolo) dell’Università degli studi di Milano. “Le montagne costituiscono il 36% del territorio europeo, una percentuale replicata praticamente identica sulla nostra penisola” ha esordito. “Le “terre alte” sono culle di biodiversità, agro-biodiversità, patrimonio culturale e tradizione, servizi ecosistemici. Tuttavia, non c’è mai stato un grande interesse nel valorizzare queste aree, che sono da sempre viste e definite come “svantaggiate” e “disagiate”, sottovalutandone in questo modo le enormi potenzialità e i tanti punti di forza” ha proseguito.
Certo, sono tante anche le sfide che l’ambiente montano pone. Sfide attuali e future in ambito ambientale – con riferimento al cambiamento climatico (che potrebbe avere ricadute negative, ma anche positive) – sociale (spopolamento, in particolare, ma anche invecchiamento della popolazione, perdita di patrimonio culturale e competenze) - ed economico (scarsa competitività e carenza di servizi). “È fondamentale saper guardare a quello che “si ha già in casa”, con l’obiettivo di produrre valore e bellezza, grazie anche a politiche e strategie specifiche che abbiano lo scopo di valorizzare le filiere locali” ha esortato il professore. Con quattro diktat: operare da e nei territori (investendo sui giovani); creare reti e sinergie (l’obiettivo di A-green, in fondo), investire in capitale umano e investire in innovazione e ricerca, per produrre conoscenza. Con un’ultima considerazione: “chi vive in montagna talvolta non si rende conto delle bellezze e delle potenzialità che il “suo” territorio possiede; perciò, può essere utile aprirsi a chi viene da fuori e porta nuove idee, visioni diverse, nuove proposte e soluzioni vincenti”.
A seguire, due interventi più “tecnici”.
Il Dott. Forestale Giulio Zanetti ha affrontato il tema della gestione e messa in sicurezza del patrimonio boschivo. Un processo spesso ostacolato di problemi di opportunità economica (legname poco pregiato), accessibilità al sito e “frammentazione della proprietà”. Un aspetto – quest’ultimo - che complica non poco il lavoro di amministrazioni pubbliche già alle prese con un “eccesso di burocrazia” (tutto italiano). A queste problematiche va aggiunta un’ulteriore questione, quella dell’invecchiamento della popolazione, con la conseguenza che sono sempre meno coloro in grado di svolgere operazioni in ambito boschivo (pulizia, taglio o quant’altro). Tema complementare è quello relativo all’abbandono di prati e pascoli, con un’avanzata del bosco che negli ultimi cinquanta anni è stata davvero impressionante: da questo punto di vista, le VASP presenti oggi sul territorio premanese sono nate proprio per favorire la pulizia del territorio e il ritorno del verde… quello brillante dei prati, si intende.
L’Ing. Mario Gianola ha invece illustrato le nuove possibilità di utilizzo delle risorse boschive in ambito energetico, con particolare riferimento alla possibilità di costruire una filiera legno – energia, che permetta di utilizzare il cippato come biomassa per la generazione di energia termica ed elettrica - con annessi risvolti socioeconomici, in pratica occupazionali. Altri riflessi di questa filiera sarebbero: la corretta manutenzione del territorio; una maggiore indipendenza energetica; l’abbattimento delle emissioni (in riferimento alla decarbonizzazione).
In coda, spazio ai saluti istituzionali.
Il sindaco di Premana Elide Codega – socio-fondatore di A-green e sostenitrice della neonata associazione – non ha nascosto la soddisfazione nel “vedere tanti premanesi presenti per questa occasione”. Il primo cittadino ha ricordato lo studio di bacino sul Varrone, promosso ormai cinque anni fa dalla sua amministrazione, che ha fatto da base per il progetto di alleggerimento boschivo che si andrà a realizzare a partire dal prossimo autunno. Tre i suggerimenti di Codega quelli di: apprezzare e valorizzare ciò che abbiamo; prendere atto che il territorio ha bisogno di essere curato e preservato; fare questo in modo efficace e al passo coi tempi, consapevoli che nuovi rischi e nuove sfide richiedono tecnologie e risorse adeguate (puntare perciò sulla sostenibilità energetica, su nuove filiere economiche, sull’innovazione in senso lato). “Da fare a Premana ce n’è. E tanto. Il comune è presente, ora tocca ad ognuno di voi fare la vostra parte e collaborare per preservare e rilanciare il nostro territorio” ha concluso il sindaco.
Maria Grazia Nasazzi – presidente della Fondazione Comunitaria del Lecchese – ha sottolineato come “ricostruire il territorio significhi anche riscostruire relazioni comunitarie”, ribadendo come “la tutela dell’ambiente naturale non è solo per appassionati e non appartiene al passato”, oltre al fatto che “il bello educa più tante di parole e incontra le generazioni future”.
Fabio Canepari – presidente della Comunità Montana V.V.V.E.R. – si augura invece che un’idea come quella di A-green abbia un seguito sul resto del territorio di CM, dichiarandosi certo che “questa associazione sarà un punto d’appoggio per Comunità Montana”.
Giacomo Camozzini – presidente GAL Valli e Parchi Lecchese – ha infine insistito sul ruolo centrale che la popolazione dovrà avere nella promozione attiva di un’iniziativa che non può essere portata avanti senza la solidarietà e il sostegno di tutta la comunità. Presenti, tra gli altri, anche i sindaci di Casargo – Antonio Pasquini – e di Margno – Giuseppe Malugani - oltre al funzionario dell’ERSAF Sergio Poli.
“Siamo consapevoli che avere un territorio naturale bello, ordinato, pulito, vivo, fruibile e sicuro è un vantaggio ed un valore aggiunto per tutta la nostra comunità in termini di benessere e prosperità economica, un ottimo biglietto da visita per il turista. Il nostro impegno ed auspicio è quello di lasciare alle generazioni future un ambiente naturale migliore di quello che abbiamo trovato. Per questo occorre la massima collaborazione e condivisione dell’intera comunità premanese. È un obiettivo ambizioso, è giusto provarci, il futuro è anche nelle nostre mani.”. Questo lo spirito che anima A-green Premana.