Colico: 2° incendio alla Seval in 3 settimane, verifiche in corso. 'Non aprite le finestre'
L'invito ai cittadini, al momento, è quello di tenere chiuse le finestre e ritirare i panni stesi all'aperto, oltre che - ovviamente - di non avvicinarsi all'area interessata. Effettivamente questa mattina è irrespirabile l'aria nella zona industriale di Colico a seguito dell'incendio che all'alba di questa domenica 10 dicembre ha interessato la Seval, azienda in via alla Croce specializzata nel trattamento di rifiuti speciali. Si tratta del secondo in sole tre settimane, dopo quello scoppiato all'ora di pranzo del 19 novembre scorso, altra giornata festiva. Sul posto, quest'oggi, sono intervenuti nuovamente i Vigili del Fuoco con dieci squadre da Lecco, Bellano e Morbegno, insieme a un'ambulanza della CRI allertata in via precauzionale.
Se il rogo è stato "fermato" in un arco di tempo tutto sommato breve, più lunghe si stanno rivelando le operazioni di messa in sicurezza dello scenario dell'accaduto e le verifiche finalizzate a risalire alle cause, condotte anche in collaborazione con una squadra NIA (Nucleo investigativo antincendio), i tecnici di ARPA, i Carabinieri e gli agenti di Polizia Locale.
Il fumo, visibile a notevole distanza, ha raggiunto persino il capoluogo e i paesi limitrofi, portando con sè un odore acre di combustione. Anche il Comune di Dervio e quello di Lecco, intanto, hanno diramato un avviso per invitare i cittadini a limitare allo stretto necessario le attività all'aperto, tenere chiuse le finestre ed evitare di esporre cibi e indumenti.
"La volta scorsa le fiamme si erano generate per un problema dovuto alle batterie: abbiamo emesso un'ordinanza nei confronti dell'azienda, poi revocata perché le prescrizioni sono state subito ottemperate, mentre per l'episodio odierno restiamo in attesa dell'esito delle verifiche di Vigili del Fuoco e ARPA, prima di decidere il da farsi" ha commentato Monica Gilardi, sindaco di Colico. "Per ora non c'è preoccupazione, ma la vicinanza temporale di questi due fatti ci impone quantomeno di tenere alta l'attenzione. L'invito ai cittadini residenti nei dintorni dell'area industriale, appunto, è quello di non aprire le finestre e di non avvicinarsi alla zona interessata. Poi, eventualmente, sarà nostra premura fornire ulteriori indicazioni non appena avremo un quadro più completo della situazione e delle possibili cause che hanno scatenato l'incendio".
Se il rogo è stato "fermato" in un arco di tempo tutto sommato breve, più lunghe si stanno rivelando le operazioni di messa in sicurezza dello scenario dell'accaduto e le verifiche finalizzate a risalire alle cause, condotte anche in collaborazione con una squadra NIA (Nucleo investigativo antincendio), i tecnici di ARPA, i Carabinieri e gli agenti di Polizia Locale.
Il fumo, visibile a notevole distanza, ha raggiunto persino il capoluogo e i paesi limitrofi, portando con sè un odore acre di combustione. Anche il Comune di Dervio e quello di Lecco, intanto, hanno diramato un avviso per invitare i cittadini a limitare allo stretto necessario le attività all'aperto, tenere chiuse le finestre ed evitare di esporre cibi e indumenti.
"La volta scorsa le fiamme si erano generate per un problema dovuto alle batterie: abbiamo emesso un'ordinanza nei confronti dell'azienda, poi revocata perché le prescrizioni sono state subito ottemperate, mentre per l'episodio odierno restiamo in attesa dell'esito delle verifiche di Vigili del Fuoco e ARPA, prima di decidere il da farsi" ha commentato Monica Gilardi, sindaco di Colico. "Per ora non c'è preoccupazione, ma la vicinanza temporale di questi due fatti ci impone quantomeno di tenere alta l'attenzione. L'invito ai cittadini residenti nei dintorni dell'area industriale, appunto, è quello di non aprire le finestre e di non avvicinarsi alla zona interessata. Poi, eventualmente, sarà nostra premura fornire ulteriori indicazioni non appena avremo un quadro più completo della situazione e delle possibili cause che hanno scatenato l'incendio".