Lecco perduta/378: 60 anni fa chiudeva la Banca d'Italia
Erano i primi giorni del giugno 1963, quindi sessant’anni fa, quando veniva reso noto il comunicato ufficiale circa la chiusura della filiale di Lecco della Banca d’Italia, operante in città dal 1913. Le prime voci in merito iniziarono a circolare nell’autunno 1962. La notizia venne confermata ufficialmente nel gennaio 1963. Il consiglio generale dell’istituto di emissione aveva deciso l’abolizione di tutte le agenzie, ovvero degli uffici con sede non in capoluogo di provincia.
La notizia della chiusura della Banca d'Italia sulla stampa locale
L’agenzia lecchese era stata aperta nel 1913 e chiudeva, quindi, dopo mezzo secolo di attività. L’edificio era stato costruito nella centralissima piazza Garibaldi, demolendo completamente il precedente basso fabbricato che era l’albergo del Morone. Quest’ultimo era noto per i suoi veglioni nelle notti di Capodanno e di Carnevale, rispetto alle feste d’élite che si svolgevano presso il vicino Teatro della Società.
Il palazzo ex Banca d’Italia tra il 2005 e il 2006 è stato acquistato dall’Unione Commercianti Lecchesi, mentre era presidente Massimo Sesana che poco dopo lasciò l’incarico per Peppino Ciresa, oggi consigliere comunale di Lecco, dopo essere stato in precedenza assessore. L’edificio venne ristrutturato su progetto dell’architetto Virginia Tentori; da allora è sede della Confcommercio Lecco e ospita uffici e servizi vari.
Il palazzo della Banca d'Italia, visto dal lato di piazza Garibaldi
Non mancarono a tale proposito le polemiche nell’ottobre 1966, quando, in occasione dell’apertura della stagione di Gioventù Musicale, un settimanale locale parlò di spazi insufficienti per manifestazioni pubbliche, una specie di “cantina della cultura”. La protesta proseguì con l’intervento di presidenti come Alberto Consonni per il Centro di Cultura, Marino Sottocornola per il Circolo Musicale e Carlo Secchi per Gioventù Musicale, i quali con una lettera inviata al sindaco Alessandro Rusconi ponevano in evidenza: “I sottoscritti riconoscono che, per quanto attiene ai servizi di segreteria e in generale alle sedi delle associazioni il palazzo Falck deve ritenersi sufficiente ed efficiente. Per quanto riguarda, invece, la sala riunioni, al piano terreno, pur riconoscendo lo sforzo affrontato dall’Amministrazione comunale, si ritiene doveroso significare che la stessa, almeno così come si presenta attualmente, denota inconvenienti di rilievo che ne limitano la funzionalità”.
Nelle settimane successive vennero sollevati problemi circa l’acustica del salone di palazzo Falck e si auspicavano adeguati interventi di miglioramento. La polemica si stemperò a fine novembre, quando ebbe inizio il Natale lecchese promosso dall’Azienda Turismo, con la collaborazione di varie associazioni cittadine. Il programma prevedeva concerti, mostre di pittura, illuminazione con lampadari delle principali vie cittadine e altro ancora. La serata di apertura del Natale lecchese ebbe inizio al cinema Nuovo con l’orchestra sinfonica e il coro di Radio Praga diretti da Jiri Starek, che hanno eseguito la Messa solenne di Beethoven.
Il palazzo visto dal lato su piazza Mazzini
A.B.