Lecco perduta/374: quel centenario manzoniano del 1973
Merita di essere ricordato come la città di Lecco ed il vicino territorio abbia animato e vissuto il centenario manzoniano del 1973, un secolo dopo la scomparsa del grande scrittore. Il Comune di Lecco ebbe il privilegio di essere invitato a far parte del comitato manzoniano della città di Milano, che si riuniva a palazzo Marino con la presidenza del sindaco Aldo Aniasi, con assessori e consiglieri comunali, con la partecipazione del prof. Claudio Cesare Secchi, presidente del Centro nazionale di Studi Manzoniani, del rappresentante dell’arcivescovo di Milano cardinale Giovanni Colombo, che era l’arciprete del Duomo mons. Angelo Majo, noto studioso manzoniano e responsabile dell’ufficio stampa della Curia. Il Comune di Lecco vedeva come capo delegazione il prof. Giuseppe Agostoni, assessore alla cultura.
Il sindaco Puccio apre il Congresso internazionale di studi manzoniano al Teatro della Società;
si riconoscono nella foto, da sinistra, Luigi Colombo, Claudio Cesare Secchi, Antonietta Nava
Vi fu anche l’iniziativa di diffusione di cartoline giganti con Lecco ed i suoi ricordi manzoniani dal Caleotto a Pescarenico.
Le giornate lecchesi del congresso internazionale di studi manzoniani, dopo quelle svoltesi a Milano, ebbero inizio nel Teatro della Società con il saluto del sindaco Guido Puccio. Si chiuderanno con l’intervento del famoso Riccardo Bacchelli, notissimo scrittore, che era stato consulente per la RAI TV per l’edizione televisiva dei Promessi Sposi a puntate, con la regia di Sandro Bolchi, e l’attore lecchese Nino Castelnuovo nella parte di Renzo.
Cartoncino con le principali manifestazioni del centenario manzoniano
Lecco ed i suoi ricordi manzoniani: il Caleotto
Momenti di eccezionale partecipazione popolare furono gli incontri con i “Personaggi dei Promessi Sposi” sui luoghi del romanzo, organizzati dall’Ente Lecchese Manifestazioni. Furono scelte le località: vallo delle mura, palazzotto di don Rodrigo, casa di Lucia ad Olate, tabernacolo di Acquate, convento di Pescarenico, reti e tramagli a Pescarenico, Addio Monti, piazzale Bione a Pescarenico e la villa Manzoni al Caleotto.L’anno manzoniano fu accompagnato dalle letture in diverse occasioni dei giovani del Civico Seminario d’arte scenica, che avevano già avuto un ruolo importante nelle “voci” microfoniche che accompagnavano il grande corteo manzoniano dell’ELMA, dell’autunno 1965.
Lecco ed i suoi ricordi manzoniani: Pescarenico
Rievocazione storica in costume, a cura dell'Elma
Non mancarono serate minori come quelle riservate alla gastronomia manzoniana ed ai piatti che si potevano incontrare nella cucina popolare dei Promessi Sposi, ma anche in tavole più raffinate, come quella di don Rodrigo.L’affluenza dei visitatori ai luoghi manzoniani superò le già abbondanti previsioni della vigilia e quasi tutti vennero accompagnati dalle guide manzoniane uscite da un corso di formazione presso la locale Azienda Turismo, con cerimonia di consegna del distintivo presso il salone delle scuderie di villa Manzoni al Caleotto, presente l ministro Ferri, affiancato dal presidente AST Nino Lupica.
Il ministro Ferri ed il presidente Azienda Turismo, Lupica, consegnano i diplomi guida manzoniana
I giovani del Civico Seminario d'arte scenica
Non mancò di sorprendere anche la partecipazione popolare alle quattro serate della rassegna del film manzoniano, e la mostra fotografica itinerante su “Lecco città manzoniana”, nel palazzo Ghislanzoni di via Roma. Villa Manzoni ospitò la rassegna “I Promessi Sposi nella figurazione dell’Ottocento e moderna” e la mostra delle edizioni italiane e straniere del romanzo. Due sedute del Congresso internazionale di Studi Manzoniani si svolsero a Villa Manzoni.Insomma, non mancò l’impegno dei lecchesi per ricordare il grande scrittore che ambientò sul ramo lecchese del Lario e tra i suoi monti quello che è stato definito “l’immortale romanzo”.
A.B.