Malgrate: una targa per afghane, iraniane e tutte le vittime di violenza
Quest'oggi, 8 marzo, l’Amministrazione Comunale di Malgrate ha voluto inaugurare una targa che è stata posizionata sulla rotonda stradale tra via Gaggio e via Piedimonte per ricordare le condizioni delle donne iraniane e afghane private di ogni libertà nei loro Paesi ma anche tutte le altre donne vittime di violenza in Italia e nel mondo. Un piccolo gesto per dare valore alla giornata e fare memoria. L’inaugurazione è avvenuta alle ore 12.00: presenti il Sindaco Flavio Polano, il parroco don Andrea Lotterio, una delegazione di Telefono donna e diversi malgratesi.
"Non possiamo dimenticare gli abusi e le violenze che oggi le donne subiscono nel mondo. In Iran e Afghanistan le donne sono private dei più elementari diritti umani. Sono costrette ad essere invisibili ed è molto preoccupante” ha detto il borgomastro. “Qui in Italia le violenze sono principalmente domestiche, non possiamo pensare ad un 8 marzo senza questi fatti. Oggi viviamo anche una cultura di violenza della comunicazione, c'è un modo di relazionarsi che sta diventando sempre più pesante e violento, lo dico soprattutto ai giovani. Anche quella è una violenza, più brutta e sottile. E' un dovere di tutti re-imparare a costruire relazioni tra le persone, rispettando tutti".
Subito dopo le dichiarazioni di Polano è stata scoperta la targa, voluta, anche su sollecitazione di Anci, come “segno permanente”, “per imparare ad abituarci ed educarci alla cultura della non violenza".
Toccante anche l'intervento di Don Andrea Loterio che ha voluto leggere una poesia di Anita Prati, insegnante di Lettere all'istituto statale di istruzione superiore "Francesco Gonzaga" di Castiglione delle Stiviere. In chiusura, un augurio di pace e serenità, per tutte.
"Non possiamo dimenticare gli abusi e le violenze che oggi le donne subiscono nel mondo. In Iran e Afghanistan le donne sono private dei più elementari diritti umani. Sono costrette ad essere invisibili ed è molto preoccupante” ha detto il borgomastro. “Qui in Italia le violenze sono principalmente domestiche, non possiamo pensare ad un 8 marzo senza questi fatti. Oggi viviamo anche una cultura di violenza della comunicazione, c'è un modo di relazionarsi che sta diventando sempre più pesante e violento, lo dico soprattutto ai giovani. Anche quella è una violenza, più brutta e sottile. E' un dovere di tutti re-imparare a costruire relazioni tra le persone, rispettando tutti".
Subito dopo le dichiarazioni di Polano è stata scoperta la targa, voluta, anche su sollecitazione di Anci, come “segno permanente”, “per imparare ad abituarci ed educarci alla cultura della non violenza".
Toccante anche l'intervento di Don Andrea Loterio che ha voluto leggere una poesia di Anita Prati, insegnante di Lettere all'istituto statale di istruzione superiore "Francesco Gonzaga" di Castiglione delle Stiviere. In chiusura, un augurio di pace e serenità, per tutte.
A.G.