Premana: 'La forza di un sogno' nel libro di Gianni Borsa dedicato a David Sassoli
Un pubblico attento quello che giovedì ha partecipato, presso il Cine-Teatro parrocchiale di San Rocco, alla presentazione del libro “David Sassoli. La forza di un sogno”, organizzata dall’Azione Cattolica Ambrosiana e che ha visto la presenza dell’autore, nonché presidente dell’AC, Gianni Borsa.
Ne è nato invece un saggio, non una biografia, ma la storia di un uomo vista dagli occhi e raccontata dalle parole di chi lo ha conosciuto personalmente e lo ha seguito per diversi anni nel suo instancabile impegno.
Dopo qualche nota biografica sulla sua giovinezza, il racconto di Borsa si concentra sulla carriera giornalistica di Sassoli, dai primi passi, fino agli anni del Tg1 (dove sarà prima speaker al telegiornale delle 20.00 e poi vicedirettore). “Il suo era un giornalismo che metteva al centro il rispetto della persona; dunque, il rispetto sia verso coloro che intervistava e di cui scriveva, sia verso il suo pubblico. David intendeva questo lavoro come un servizio ai cittadini”.
“David Sassoli ha portato coraggiosamente in politica parole come solidarietà, fratellanza, cooperazione internazionale, attenzione ai poveri”, parole spesso scomode per i capi di stato europei seduti intorno al grande tavolo di Bruxelles.
Il racconto dell’autore verte infine proprio sull’ultimo periodo della vita di Sassoli, con il Covid che ha permeato praticamente tutto il suo mandato da presidente del Parlamento Europeo. “Anche nell’emergenza sanitaria, la sua figura era riuscita a distinguersi” afferma Borsa “si era visto sin da subito che Sassoli aveva una marcia in più, innanzitutto nel rendersi conto, prima di tutti e in tempi ‘non sospetti’, di quale sarebbe stata la gravità dell’emergenza, sia dal punto di vista sanitario, sia da quello economico e quindi sociale”.
Molte delle iniziative europee divenute oggi realtà, in campo sanitario come in altri ambiti, sono figlie di grandi intuizioni di Sassoli, il cui sguardo era sempre rivolto al futuro di un’Europa in cui credeva come pochi altri: Next Generation EU, la politica di debito comune e il PNRR, sono solo alcune delle eredità dello straordinario lavoro di un politico sempre in prima linea per la difesa dei valori democratici, per la lotta alle disuguaglianze e per la difesa dello Stato di Diritto.
La sua umanità, poi, si è mostrata proprio nei mesi più difficili della pandemia, a febbraio e marzo 2020, quando Sassoli decise di tenere aperte le porte del Parlamento Europeo (i cui edifici erano vuoti, visto che i membri dei ventisette paesi Ue lavoravano in smart working) per accogliere centinaia di senzatetto, oltre che per fornire un pasto caldo anche agli operatori sanitari impegnati nella lotta contro il nuovo nemico invisibile.
L’ultimo suo grande progetto a livello europeo è stata la Conferenza sul futuro dell’Europa, “architettata” insieme a Ursula von der Leyen, che Sassoli ha aperto nel maggio 2021, ma che, dopo un anno di lavori, non ha potuto chiudere. “Anche in questo caso, emergono con forza i valori fondanti della sua persona e ispiratori del suo impegno politico: una democrazia partecipativa, che sia realmente al servizio delle persone; e un’Europa forte, che sappia investire sulla persona umana, sul valore della comunità e della famiglia”, parole in cui è acceso anche il richiamo alla sua forte fede cristiana, come ha sottolineato Borsa.
L’autore ci ha tenuto poi a ricordare le ultime parole pubbliche di David Sassoli, pronunciate nel discorso al Parlamento Europeo, il 16 dicembre 2021, quando ha cristallizzato la sua eredità e il suo sogno europeo in queste frasi: “Noi vogliamo uscire da questa crisi con società più aperte, più accoglienti, con meno disuguaglianze. Vogliamo un’ Europa che innova, che protegge, che sia faro”; oltre a quelle di qualche giorno dopo, la Vigilia di Natale: “la speranza siamo noi quando non chiudiamo gli occhi davanti a chi ha bisogno, quando non alziamo muri ai nostri confini, quando combattiamo ogni forma di ingiustizia”.
Il cardinale Zuppi, che ha celebrato l’omelia funebre di Sassoli, lo ha definito “un cristiano in ricerca e pure convinto. Un credente sereno, pur senza evitare i dubbi che il Vangelo ti pone”, mentre la definizione migliore, secondo Borsa, è quella di Marco Tarquinio, direttore dell’Avvenire, che parla di “un cattolico senza complessi e un democratico senza esitazioni”. Infine, Alessandra Vittorini, la moglie, ha raccontato del “segno profondo che un uomo ha lasciato in chi gli era accanto, in una vita che David ha passato tra famiglia e lavoro, famiglia e politica, famiglia e passione”.
“David era un uomo appassionato e dentro quel magnifico sorriso c’erano proprio quelle passioni, oltre a tutto il coraggio e la forza che facevano dire a chi lo incontrava: ‘questo è uno in gamba, mi ha insegnato qualcosa’” ha concluso l’autore del libro. Ecco che l’opera di Gianni Borsa vuole essere non solo un ricordo e un meritatissimo omaggio alla figura di David Sassoli, ma anche l’occasione, per tutti, di riscoprire i valori democratici, quelli veri, e di guardare con speranza verso un futuro dove l’Europa sappia essere forte, coesa, inclusiva e al servizio dei cittadini.
Don Matteo Albani, parroco di Premana, ha introdotto la serata e l’ospite d’eccezione cedendogli il microfono dopo aver ringraziato anche i presenti.
Don Matteo e Gianni Borsa
“Questa sera vengo a raccontarvi un personaggio, ma soprattutto una persona” ha esordito Borsa, in un’opera che “nasce da un impegno che io e David ci eravamo presi reciprocamente nel 2021: quello di realizzare un libro-intervista, incentrato sul cambiamento dell’Europa dalla crisi economica alla pandemia”.Ne è nato invece un saggio, non una biografia, ma la storia di un uomo vista dagli occhi e raccontata dalle parole di chi lo ha conosciuto personalmente e lo ha seguito per diversi anni nel suo instancabile impegno.
Dopo qualche nota biografica sulla sua giovinezza, il racconto di Borsa si concentra sulla carriera giornalistica di Sassoli, dai primi passi, fino agli anni del Tg1 (dove sarà prima speaker al telegiornale delle 20.00 e poi vicedirettore). “Il suo era un giornalismo che metteva al centro il rispetto della persona; dunque, il rispetto sia verso coloro che intervistava e di cui scriveva, sia verso il suo pubblico. David intendeva questo lavoro come un servizio ai cittadini”.
Sullo schermo un'immagine dell'elezione di Sassoli quale presidente del Parlamento europeo
Si passa poi agli anni dell’impegno politico, dal primo “ingresso” a Bruxelles, nel 2009, fino alla presidenza del Parlamento Europeo. “L’Unione Europea non è un incidente della Storia; la difesa e la promozione dei nostri valori fondanti di libertà, dignità e solidarietà deve essere perseguita ogni giorno dentro e fuori l’UE; l’Europa è una costruzione sempre in divenire. È un cantiere che non smette mai di operare, è una cattedrale la cui officina richiede l’impegno di successive generazioni”. Queste tre frasi, pronunciate durante il suo discorso d’insediamento al Parlamento Europeo, del 3 luglio 2019, sono forse la più piena e completa espressione del pensiero e dei valori di David Sassoli. “Condensano l’idea di un’Europa utile, di una ‘democrazia utile’, che sia al servizio dei cittadini; al contempo, l’Unione Europea, per svolgere il suo ruolo, deve essere ‘un cantiere sempre in costruzione’, deve essere in grado di cambiare e di rinnovarsi continuamente per vincere quelle sfide che i singoli stati non sono più in grado di affrontare da soli nel contesto internazionale” ha spiegato Borsa.“David Sassoli ha portato coraggiosamente in politica parole come solidarietà, fratellanza, cooperazione internazionale, attenzione ai poveri”, parole spesso scomode per i capi di stato europei seduti intorno al grande tavolo di Bruxelles.
Il racconto dell’autore verte infine proprio sull’ultimo periodo della vita di Sassoli, con il Covid che ha permeato praticamente tutto il suo mandato da presidente del Parlamento Europeo. “Anche nell’emergenza sanitaria, la sua figura era riuscita a distinguersi” afferma Borsa “si era visto sin da subito che Sassoli aveva una marcia in più, innanzitutto nel rendersi conto, prima di tutti e in tempi ‘non sospetti’, di quale sarebbe stata la gravità dell’emergenza, sia dal punto di vista sanitario, sia da quello economico e quindi sociale”.
Molte delle iniziative europee divenute oggi realtà, in campo sanitario come in altri ambiti, sono figlie di grandi intuizioni di Sassoli, il cui sguardo era sempre rivolto al futuro di un’Europa in cui credeva come pochi altri: Next Generation EU, la politica di debito comune e il PNRR, sono solo alcune delle eredità dello straordinario lavoro di un politico sempre in prima linea per la difesa dei valori democratici, per la lotta alle disuguaglianze e per la difesa dello Stato di Diritto.
La sua umanità, poi, si è mostrata proprio nei mesi più difficili della pandemia, a febbraio e marzo 2020, quando Sassoli decise di tenere aperte le porte del Parlamento Europeo (i cui edifici erano vuoti, visto che i membri dei ventisette paesi Ue lavoravano in smart working) per accogliere centinaia di senzatetto, oltre che per fornire un pasto caldo anche agli operatori sanitari impegnati nella lotta contro il nuovo nemico invisibile.
L’ultimo suo grande progetto a livello europeo è stata la Conferenza sul futuro dell’Europa, “architettata” insieme a Ursula von der Leyen, che Sassoli ha aperto nel maggio 2021, ma che, dopo un anno di lavori, non ha potuto chiudere. “Anche in questo caso, emergono con forza i valori fondanti della sua persona e ispiratori del suo impegno politico: una democrazia partecipativa, che sia realmente al servizio delle persone; e un’Europa forte, che sappia investire sulla persona umana, sul valore della comunità e della famiglia”, parole in cui è acceso anche il richiamo alla sua forte fede cristiana, come ha sottolineato Borsa.
L’autore ci ha tenuto poi a ricordare le ultime parole pubbliche di David Sassoli, pronunciate nel discorso al Parlamento Europeo, il 16 dicembre 2021, quando ha cristallizzato la sua eredità e il suo sogno europeo in queste frasi: “Noi vogliamo uscire da questa crisi con società più aperte, più accoglienti, con meno disuguaglianze. Vogliamo un’ Europa che innova, che protegge, che sia faro”; oltre a quelle di qualche giorno dopo, la Vigilia di Natale: “la speranza siamo noi quando non chiudiamo gli occhi davanti a chi ha bisogno, quando non alziamo muri ai nostri confini, quando combattiamo ogni forma di ingiustizia”.
Il cardinale Zuppi, che ha celebrato l’omelia funebre di Sassoli, lo ha definito “un cristiano in ricerca e pure convinto. Un credente sereno, pur senza evitare i dubbi che il Vangelo ti pone”, mentre la definizione migliore, secondo Borsa, è quella di Marco Tarquinio, direttore dell’Avvenire, che parla di “un cattolico senza complessi e un democratico senza esitazioni”. Infine, Alessandra Vittorini, la moglie, ha raccontato del “segno profondo che un uomo ha lasciato in chi gli era accanto, in una vita che David ha passato tra famiglia e lavoro, famiglia e politica, famiglia e passione”.
“David era un uomo appassionato e dentro quel magnifico sorriso c’erano proprio quelle passioni, oltre a tutto il coraggio e la forza che facevano dire a chi lo incontrava: ‘questo è uno in gamba, mi ha insegnato qualcosa’” ha concluso l’autore del libro. Ecco che l’opera di Gianni Borsa vuole essere non solo un ricordo e un meritatissimo omaggio alla figura di David Sassoli, ma anche l’occasione, per tutti, di riscoprire i valori democratici, quelli veri, e di guardare con speranza verso un futuro dove l’Europa sappia essere forte, coesa, inclusiva e al servizio dei cittadini.
Alessandro Tenderini