Lecco perduta/361: quando al Carnevalone c’era anche don Rodrigo
La città di Lecco e i territori confinanti tornano domenica prossima 19 febbraio, nel regno effimero di re Resegone e regina Grigna, dopo tre anni di “abbandono” per la tragica pandemia di coronavirus.
Le vicende della corona lecchese di carnevale riprendono in grande stile nel 1996, grazie all’Ente Lecchese Manifestazioni, guidata dall’impareggiabile Renato Corbetta. E’ sindaco della città Giuseppe Pogliani; viene introdotta la cerimonia di consegna delle chiavi alla coppia regnante, da parte del primo cittadino, nel pomeriggio della domenica grassa, che apre i giorni verso la grande sfilata del sabato. Viene nominato re Gustavo Gnecchi, noto presentatore di spettacoli e del famoso “Lascia o Triplica”, lecchese del quartiere Rancio, che torna ad avere la corona già ricevuta nell’ultimo carnevalone del 1957.
L’edizione del carnevalone 1997 sarà la consacrazione definitiva nella storia e nella memoria del re Resegone. Il ruolo del monarca della settimana grassa viene interpretato da Amanzio Aondio, noto cultore delle tradizioni lecchesi, in particolare del suo quartiere di Acquate, nonché attore balzato alla ribalta nel celebre lavoro “Assassinio nella cattedrale” con la regia di Ambrogio Faravelli, risalente al finire degli anni ’50 con rappresentazioni estive all’aperto di grande effetto, allestite presso il torrione che cinge l’altissimo campanile della basilica di San Nicolò.
Settant’anni sono trascorsi dal carnevale 1953, che fu esaltante per partecipazione popolare nel pomeriggio del sabato grasso, nella sfilata nel centro cittadino di carri allegorici e gruppi mascherati, facendo registrare una presenza record di oltre 60.000 spettatori.
Testata del Don Rodrigo 1953
Quello del 1953 è stato il carnevale animato dal periodico satirico umoristico lecchese “don Rodrigo”, sorretto dalla verve del poliedrico Amilcare Zelioli, deceduto, purtroppo, in ancor giovane età in un incidente automobilistico nel 1962. Don Rodrigo era gemello dell’altro periodico carnevalesco “El Lecch gaina”, recuperato negli anni 1968/1969 per iniziativa, in particolare, di Germano Campione e dallo stesso anche recentemente rilanciato con un’edizione straordinaria che, aggiornata nei testi e nei disegni, non manca di importanti richiami ai personaggi di una Lecco trascorsa e scomparsa.Il trono reale nel carnevale 1953
Come noto, il primo carnevalone con re Resegone risale al 1884; si aggiungerà, qualche anno dopo, la regina Grigna interpretata, però, da un giovane truccato da donna. La prima metà dl Novecento non è favorevole ai tempi di carnevale: sarà, purtroppo insanguinata da due tragiche guerre, l’ultima delle quali tocca anche il territorio lecchese negli anni 1943/1945. Il carnevale viene rilanciato una prima volta nel 1952, ma assumerà contorni solenni e di larga partecipazione popolare, con l’edizione del 1953.La sfilata di carnevale in piazza XX Settembre nel 1988
Nella lunga ed alterna storia dei re di carnevale rilanciata nel Novecento dopo quasi 40 anni di interruzione, c’è anche una coppia reale in miniatura. E’ l’edizione del 1957, quando re Resegone e regina Grigna sono nominati all’interno dello spettacolo Carnevale dei Ragazzi, che si teneva al cine Impero, poi Europa, in via San Nicolò, struttura completamente demolita per l’attuale Fondazione mons. Giovanni Borsieri. L’atmosfera cittadina è animata, anche, da un’edizione straordinaria del “Don Rodrigo”, che si presenta con una filastrocca di carnevale nella quale si evidenziano le “grane” locali. Merita di essere ricordato che il carnevale di “bimbi coronati” venne condotto nel ruolo di presentatore dal vigile urbano Giosuè Moscaritolo, che sarà alla ribalta anche nei cortei manzoniani del 1955 e del 1965.La sfilata di carnevale nel 1989 in piazza Garibaldi
Re Resegone venne interpretato da Ivano Annoni, poi affermato architetto, e la regina Grigna da Maria Grazia Massetti, residente in via Leonardo da Vinci, che sarà, poi, la signora Piazza.Le vicende della corona lecchese di carnevale riprendono in grande stile nel 1996, grazie all’Ente Lecchese Manifestazioni, guidata dall’impareggiabile Renato Corbetta. E’ sindaco della città Giuseppe Pogliani; viene introdotta la cerimonia di consegna delle chiavi alla coppia regnante, da parte del primo cittadino, nel pomeriggio della domenica grassa, che apre i giorni verso la grande sfilata del sabato. Viene nominato re Gustavo Gnecchi, noto presentatore di spettacoli e del famoso “Lascia o Triplica”, lecchese del quartiere Rancio, che torna ad avere la corona già ricevuta nell’ultimo carnevalone del 1957.
Piccoli pellerossa dell'asilo "Pietro Nava"
E’, invece, un’esordiente la regina Grigna interpretata da Lilly Pozzi, lecchese di Acquate, addetta alla segreteria del sindaco.L’edizione del carnevalone 1997 sarà la consacrazione definitiva nella storia e nella memoria del re Resegone. Il ruolo del monarca della settimana grassa viene interpretato da Amanzio Aondio, noto cultore delle tradizioni lecchesi, in particolare del suo quartiere di Acquate, nonché attore balzato alla ribalta nel celebre lavoro “Assassinio nella cattedrale” con la regia di Ambrogio Faravelli, risalente al finire degli anni ’50 con rappresentazioni estive all’aperto di grande effetto, allestite presso il torrione che cinge l’altissimo campanile della basilica di San Nicolò.
La giuria per carri e gruppo mascherati, nominata dall'Elma; si riconoscono Cariboni, Wanda Panzeri, Consonni, Cesana e Rota
E’ Amanzio Aondio che recupera la composizione di Corradino Cima, milanese, grande appassionato delle montagne lecchesi, che dedica diverse poesie dialettali al Resegone. C’è una poesia, in particolare, di Cima, scoperta dallo stesso Aondio in una vecchia pubblicazione che sottolinea “Quanto sei bello Resegone all’alba, al tramonto, con il sole, il vento, la luna, con la corona di nubi”. Insomma una corona proprio da re.Carnevale 1998; si riconoscono oltre ai regnanti ed al gran ciambellano,
Giovanni Priore, il sindaco Lorenzo Bodega e Renato Corbetta
A.B.