Olginate: torna all'asta il complesso dell'ex Fonderia, prezzo ribassato (ma pesa la bonifica)
I cartelli ai cancelli non sono passati inosservati. Il complesso dell'ex Fonderia San Martino va all'asta, di nuovo. Dopo una procedura andata deserta tra la metà e la fine di gennaio, ProgessImmobili effettuerà un ulteriore tentativo di vendita - complessivamente il terzo - dell'ex sito industriale olginatese (già intestato alla società Immobiliare San Martino S.r.l. in liquidazione) tra aprile e maggio, con il prezzo ribassato di 500.000 euro rispetto alla base fissata a 3 milioni di euro per l'ultimo esperimento.
Il complesso, come si legge nell'avviso pubblico a firma del dottor Diego Bolis in qualità di Liquidatore giudiziale del concordato preventivo - subentrato ad una collega nominata in prima battuta - è costituito da nove unità immobiliari con terreno di pertinenza: un capannone principale con depositi esterni, un doppio magazzino e un altro deposito per prodotti finiti con copertura in ferro, nonché tre palazzine inizialmente destinate a uffici, infermeria e foresteria. La prima costruzione risale al 1959 con l'insediamento poi ampliato fino al 1990, con l'attività di fonderia per la produzione per conto terzi di getti di ghisa (dischi freno) destinati al settore automotive e veicolo industriale proseguita fino al 2012.
Di poco superiore al 5 milioni di euro oltre iva, secondo la perizia firmata, nel maggio scorso, dall'ingegner Michele Imponente il valore totale più probabile di mercato dell'intero compendio immobiliare al netto della necessaria bonifica del sito il cui costo è stato calcolato in circa 800.000 euro, di cui mezzo milione solo per la cosiddetta decommissioning e dunque lo strip out generale, lo svuotamento di tutti i fabbricati insistenti sul lotto di intervento, il loro abbattimento, comprese le cisterne, e la pulizia finale.
Un risultato, quello del complessivo "repulisti" dell'ampia superficie a ridosso di via Spluga, auspicato da tempo dalla collettività e sollecitato dall'Amministrazione comunale arrivata, nel dicembre 2020, tra vicende in tribunale e prime analisi tecniche sul comparto, ad avviare il procedimento "per obbligare il Liquidatore giudiziale, il Giudice delegato alla procedura e il Commissario Giudiziale ad iniziare le attività di pulizia tecnica e messa in sicurezza del sito industriale", propedeutiche appunto alla vera e propria bonifica.
Stando al PGT del Comune di Olginate in vigore, il comparto poi potrà avere una destinazione commerciale o residenziale, ma non più industriale. A breve, dunque, un altro tentativo di vendita. Quello “buono” nelle speranze degli olginatesi.