Lecco perduta/360: i coniugi Colombo e la casa editrice AGL
Sono trascorsi 25 anni da quel febbraio 1998 quando la casa editrice AGL (Arti Grafiche Lecchesi) di Mario Colombo e Anna Montanelli rendeva noto il suo congedo definitivo dall’attività. L’impianto tipografico risaliva al 1961, con sede a Valmadrera, lungo la strada per Como, nelle vicinanze della trattoria Bambin al Molinatto, dove c’era anche la vecchia stazione dell’Arma dei Carabinieri.
Mario Colombo in divisa da ufficiale pilota in USA
Mario Colombo, lecchese di San Giovanni classe 1932, si era sposato con Anna Montanelli di Pescarenico - figlia di Luigi, fondatore della nota industria ILRO - dopo dieci anni da ufficiale pilota dell’Aereonautica militare italiana, in reparti Nato. Negli Stati Uniti aveva seguito appositi corsi di specializzazione sugli aerei più moderni, capaci di arrivare a 1200/1300 chilometri orari, sfondando il muro del suono. Era stato inviato oltreoceano nel 1954, a 22 anni, con una pattuglia di piloti scelti, per perfezionare l’addestramento avviato nella base di Gioia del Colle, in provincia di Bari.
Ricordi del soggiorno a New York
Nel 1983, ricordava Mario Colombo, è poi uscito il volumetto “I duu moros”, la vicenda dei Promessi Sposi in dialetto milanese, a cura di Alvaro Casartelli. Dall’AGL sono passate testimonianze di guerra, come i libri dedicati alla divisione Perugia di padre Tarcisio Scanagatta, cappellano militare nativo di Varenna, fratello del noto maestro Luigi, personaggio televisivo con Lascia o Raddoppia di Mike Bongiorno nel 1956.
Nell’intervista di congedo sull’attività delle Arti Grafiche Lecchesi, Mario Colombo dichiarava: “Tornerò negli Stati Uniti, in Florida, per la meritata pensione. Negli USA sono stato pilota per tantissimo tempo. Delle mie 2200 ore in aereo, solo 300 sono state nei cieli italiani, le altre in Texas, ma soprattutto nella grande base Marianne in Florida”.
Uno dei tre volumi di "Piccolo mondo antico lecchese" di Arnaldo Ruggiero
Mario e Anna sono stati poi “pendolari” dall’Italia agli Stati Uniti con tanti voli: nel giugno 2001 hanno voluto ricordare i 40 anni di matrimonio raggiungendo la “vetta” del grattacielo più alto del mondo, in cima ai 450 metri dell’Empire State Bulding. Degli USA Colombo conservava un eccezionale ricordo, di quel 12 marzo 1954 in cui si presentò nella base militare all’ufficiale istruttore, che era il colonnello Louis Sims. Quest’ultimo, quando seppe che Colombo era italiano di Lecco gli pose a bruciapelo la seguente domanda: “Quante arcate ha il Ponte Vecchio?”. L’ufficiale USA aveva infatti volato con gli aerei alleati sopra la nostra città nei bombardamenti della primavera 1945. Commentò il ricordo con la frase “Sorry, it’s the war – spiacente è la guerra”, e poi aggiunse: “Ho in mente in particolare il monte Bero (Barro) che era un grosso ostacolo per lo sganciamento di bombe destinate a colpire il Ponte Vecchio, nodo stradale di eccezionale importanza”.
Titolo di un articolo sulla famiglia Colombo in Florida