Malgrate: al Porto 6 coppie 'rodate' festeggiano l'anniversario
La comunità di San Carlo al Porto ha onorato in maniera speciale la festa della Famiglia, ricordando gli anniversari di sei coppie che hanno festeggiato i 40, 50 e 55 anni di matrimonio con un momento loro dedicato durante la messa delle 11.15 di domenica mattina, celebrata da monsignor Davide Milani.
“La festa della famiglia è resa ancora più grande dalla festa di anniversario di questi sposi che si sono rimasti fedeli in questi anni e sono qui per ringraziare il Signore per la strada fatta, per il dono del marito e della moglie, per il dono dei figli, per quello della fedeltà e del cammino compiuto insieme ma anche per le difficoltà incontrate, perché sono certo che anche delle difficoltà avrete da ringraziare: per la presenza dell’altro, perché da esse avete imparato, perché ne avrete tratto delle risorse” ha sottolineato il prevosto nella sua omelia.Don Milani ha voluto anche ribadire che non si tratta di una festa ideologica: “Ogni volta che celebriamo una festa cristiana non possiamo trasformarla nella festa di una ideologia, la famiglia cristiana perfetta non esiste, quello che celebriamo è la salvezza che Gesù porta e noi siamo qui a dire la nostra debolezza e la nostra fragilità. Siamo qui a esprimere i bisogni e le fatiche delle nostre famiglie perché sappiamo che in Cristo troviamo la nostra forza. Di famiglie cristiane perfette non ne ho mai incontrate, ogni famiglia ha il suo aspetto bello e il suo aspetto faticoso, come anche la famiglia di Nazaret non era perfetta, la pagina del vangelo di Luca letta questa mattina la racconta come una famiglia in difficoltà, dovrebbero offrire un agnello al tempio ma non possono permetterselo. È una famiglia che ha dovuto incontrare delle difficoltà anche all’inizio, quando Giuseppe voleva abbandonare la promessa sposa in attesa, anche durante la fuga in Egitto, poi vedendo il figlio che va per la sua strada e possiamo immaginare la sofferenza di una madre davanti alla morte ingiusta del figlio. Le difficoltà in una famiglia sono normali, non sono incidenti. Questa grazia e questa bellezza che fa incontrare le persone e le fa innamorare deve poi coniugarsi con le fatiche di tutti i giorni. La famiglia è il luogo della fatica, il luogo dove l’universalità dell’amore si incontra con le pieghe della quotidianità e non è sbagliato tutto questo: dalla normalità ci viene la salvezza che Gesù ci offre”.
È stato al termine dell’omelia che le coppie presenti si sono date la mano destra per rinnovare le loro promesso di matrimonio: Domenico e Giuseppa, 40 anni di matrimonio, Alberto e Fiammetta, 50 anni di matrimonio, così come Piero e Laila, Giovani e Amelia; hanno invece raggiunto il traguardo dei 55 anni Ettorino e Teresa nonché Gianluigi e Rita. A seguire don Milani ha benedetto le fedi, replicando il gesto fatto nel giorno in cui queste coppie hanno deciso di unire le loro vite.
“La festa della famiglia è resa ancora più grande dalla festa di anniversario di questi sposi che si sono rimasti fedeli in questi anni e sono qui per ringraziare il Signore per la strada fatta, per il dono del marito e della moglie, per il dono dei figli, per quello della fedeltà e del cammino compiuto insieme ma anche per le difficoltà incontrate, perché sono certo che anche delle difficoltà avrete da ringraziare: per la presenza dell’altro, perché da esse avete imparato, perché ne avrete tratto delle risorse” ha sottolineato il prevosto nella sua omelia.Don Milani ha voluto anche ribadire che non si tratta di una festa ideologica: “Ogni volta che celebriamo una festa cristiana non possiamo trasformarla nella festa di una ideologia, la famiglia cristiana perfetta non esiste, quello che celebriamo è la salvezza che Gesù porta e noi siamo qui a dire la nostra debolezza e la nostra fragilità. Siamo qui a esprimere i bisogni e le fatiche delle nostre famiglie perché sappiamo che in Cristo troviamo la nostra forza. Di famiglie cristiane perfette non ne ho mai incontrate, ogni famiglia ha il suo aspetto bello e il suo aspetto faticoso, come anche la famiglia di Nazaret non era perfetta, la pagina del vangelo di Luca letta questa mattina la racconta come una famiglia in difficoltà, dovrebbero offrire un agnello al tempio ma non possono permetterselo. È una famiglia che ha dovuto incontrare delle difficoltà anche all’inizio, quando Giuseppe voleva abbandonare la promessa sposa in attesa, anche durante la fuga in Egitto, poi vedendo il figlio che va per la sua strada e possiamo immaginare la sofferenza di una madre davanti alla morte ingiusta del figlio. Le difficoltà in una famiglia sono normali, non sono incidenti. Questa grazia e questa bellezza che fa incontrare le persone e le fa innamorare deve poi coniugarsi con le fatiche di tutti i giorni. La famiglia è il luogo della fatica, il luogo dove l’universalità dell’amore si incontra con le pieghe della quotidianità e non è sbagliato tutto questo: dalla normalità ci viene la salvezza che Gesù ci offre”.
È stato al termine dell’omelia che le coppie presenti si sono date la mano destra per rinnovare le loro promesso di matrimonio: Domenico e Giuseppa, 40 anni di matrimonio, Alberto e Fiammetta, 50 anni di matrimonio, così come Piero e Laila, Giovani e Amelia; hanno invece raggiunto il traguardo dei 55 anni Ettorino e Teresa nonché Gianluigi e Rita. A seguire don Milani ha benedetto le fedi, replicando il gesto fatto nel giorno in cui queste coppie hanno deciso di unire le loro vite.
M.V.