Pasturo: in tanti per 'Trà fò gener' tra campanacci, falo' e trippa
Seppure nel bel mezzo dell'inverno, ieri sera a Pasturo il suono di un gran numero di campanacci è riecheggiato per le vie del paese. Nessun passaggio, però, di vacche come succede tradizionalmente durante la bella stagione, per salire in alpeggio.
A farsi sentire sono stati adulti e bambini che hanno preso parte alla sfilata dell'evento rinominato "Trà fò gener", rito propiziatorio che, appunto con il "baccano", promette di scacciare le tenebre, dando il benvenuto al mese di febbraio, scollinando verso giornate più lungo e dunque verso il ritorno della luce.
Dopo due anni di sospensione imposti dall'emergenza sanitaria, in tanti si sono ritrovati ieri per prendere parte al rumoroso corteo che ha animato le strade, partendo dall'oratorio e snodandosi per il paese, fino a giungere non distante dal cimitero, dove ad attenderli c'era un enorme falò, acceso dagli alpini.
"C'è davvero tanta gente - hanno affermato soddisfatti i volontari - Ci fa piacere vedere che i cittadini hanno risposto in modo così numeroso".
Quest'anno "Trà fò gener" ha visto una novità, prima di partire per la sfilata: in oratorio è stata distribuita la trippa, prenotata da chi l'ha consumata a casa per poi tornare a infilare la giacca e, campanaccio alla mano, prendere parte al corteo.
M.A.