Pasturo: il partigiano, l'operaio in sciopero, l'addetto agli aerei e gli altri. La Valle rende omaggio a 9 internati, con la Medaglia d'Onore
La prima metà delle 18 Medaglie d'Onore attribuite quest'anno ad altrettanti cittadini della provincia di Lecco deportati e internati durante la seconda guerra mondiale è stata consegnata questa mattina nel corso della cerimonia che ha aperto il trittico di appuntamenti organizzati in Valsassina per onorare la Giornata della Memoria, con il pensiero rivolto in particolare ai conterranei fatti prigionieri e costretti al lavoro nei lager nazisti.
"Per Pasturo è un onore ospitare una cerimonia come questa" ha detto Guido Agostoni, sostituendo in fascia tricolore il sindaco, prendendo la parola dal palco del Cineteatro Bruno Colombo. Esauriti i posti a disposizione in sala, con i parenti dei premiati seduti nelle prime file, idealmente abbracciati dalle autorità e dai sindaci intervenuti, nonché dagli alunni dell'Istituto Comprensivo di Cremeno che hanno introdotto il cuore della commemorazione dando lettura di brani di Pino Galbani e Primo Levi, con il loro dirigente pronto a ricordare loro come "la memoria siete voi, ragazzi". "Se tutti quegli eventi restassero chiusi nel libro di storia, sarebbe un'altra sconfitta" ha affermato, nel suo discorso, il professor Renato Cazzaniga, ricordando come da studente anche lui sia incappato nell'illusione che fatti drammatici come la guerra e il tentativo di una cultura di annientarne un'altra siano relegati al passato.
Renato Cazzaniga. Al tavolo il Prefetto, Guido Agostoni e Beppe Amanti
"Essere qui - ha aggiunto Agostoni - ci permette di ricordare il sacrifico di chi ci ha permesso un periodo di pace, superato nel febbraio scorso dalla brutale aggressione della Russia". Un sacrifico che per un territorio relativamente piccolo come la Valsassina è stato enorme. Oltre 400 solo i valligiani internati nel Terzo Reich, come sottolineato da Beppe Amanti. Un numero a cui sommare poi, per comprendere una tragedia davvero "di tutti", come rimarcato dal Prefetto, i chiamati alle armi, i morti della Resistenza e chi ha patito stenti e sofferenze riconducibili alla guerra. "È veramente emozionante partecipare a un incontro come questo" ha tenuto a affermare il dottor Sergio Pomponio, parlando della Giornata della Memoria come di uno "degli eventi più sentiti della nostra religione civica".
Il Prefetto Sergio Pomponio
"Organizzare un appuntamento come questo dà sempre soddisfazione, tanto più se si incontra con la sensibilità di chi partecipa" ha aggiunto rivolgendo parole di elogio alla comunità valsassinese, prima di addentrarsi nella sua riflessione incentrata sul tentativo della dittatura nazifascista di annientare, attraverso l'epurazione fisica, la cultura ebraica, per poi concludere - citando La banalità del male di Hannah Arendt - ricordando come "per commettere uno sterminio non bisogna essere eroi. Basta assecondare ordini". Ad ognuno, la scelta, ogni giorno, da che parte stare.
BELLATI CARLO
Nato a Premana l'8 gennaio 1926, operaio chiamato a prestare servizi militare per la Repubblica Sociale Italiana, si aggrega ad altri sbandati della Valsassina. Il 23 ottobre 1948 viene catturato dalle Brigate Nere e dalle SS tedesche e trasferito nel carcere di San Vittore a Milano. Dopo alcuni giorni, con il fratello Primo ed altri premanesi, è deportato in Germania, nel campo di prigionia e di lavoro di Tegelhort, presso Berlino. Quando viene liberato dall'Armata Rossa il 5 maggio 1945 è in precarie condizioni di salute e viene ricoverato all'ospedale di Furstenwalde. Il luglio 1945 all'ospedale di Francoforte dove si perdono I sue tracce. Da un documento di leva presso l'Archivio di Stato di Com risulta morto in Germania il 25 luglio 1945.
Nato a Premana il 28 febbraio 1924, faceva l'arrotino è chiamato alle armi il 18 maggio 1943 nell'89° Reggimento Fanteria a Genova Bolzaneto Dopo l'armistizio si allontana dal reparto e raggiunge la sua famiglia a Premana, dove rimane sbandato e viene catturato il 23 ottobre '44, durante un rastrellamento del Brigate Nere e delle SS tedesche. Anch'egli è trasferito al carcere di San Vittore a Milano e il 3 ottobre del '44 è deportato in Germania nello Stalag di Pirna Copitz, in Sassonia. Rimpatria e il 13 settembre 1945 presso il centro alloggio di Pescantina Il 16 agosto 1960 gli riviene conferita alla Croce al merito di guerra per l'internamento in Germania.
FRIGERIO EZIO
Nato a Laorca di Lecco il 24 marzo 1905, partigiano. Subito dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 aderisce al movimento resistenziale lecchese. A seguito di delazione viene arrestato dalle S.S. Tedesche a Lecco il 12 ottobre 1943 e trasferito presso le carceri giudiziarie centrali di Bergamo. E' accusato di aver collaborato con le bande partigiane che si trovano in montagna (piani d'Erna e Pian dei Resinelli), fornendo loro approvvigionamento di munizioni e di viveri. Processato dal Tribunale della Cortr marziale tedesca di Bergamo, il 18 novembre 1943, viene condannato a tre anni di reclusione da scontare prima nel carcere di Munchen poi in quello di Kaischeim. È liberato dall'esercito alleato il 9 maggio 1945 e successivamente rimpatriato. Con delibera della Presidenza del Consiglio dei Ministri commissione regionale n. 29090, gli viene riconosciuta la qualifica di "partigiano combattente".
Nasce a Lecco il 12 dicembre 1911, era meccanico. Viene chiamato alle armi l'11 marzo 1932 nel V Reggimento alpini Btg Morbegno. È promosso caporale il 20 ottobre 1932 e caporal maggiore il 31 marzo 1933. Congedato il 24 settembre 1933 e richiamato alle armi il 26 novembre 1940. Partecipa alle operazioni di guerra dal 18 febbraio 1942, con la 301esima sezione sanità per gli alpini, sul Fronteex Jugoslavo, in Montenegro e poi in Grecia. Il 15 giugno 1942 viene promosso sergente e assegnato al 2 gruppo alpini Valle divisione Julia. Viene catturato dai tedeschi a Salonicco il 10 settembre 1943 e internato in Germania nello Stammlager di Wietzendorf- Emven X C, prigioniero n. 177133. È liberato dalle truppe Inglesi nell'aprile del 1945 e rimpatriato il 9 settembre presso il Centro alloggio di Pescantina. ll 26 giugno 1953 gli viene conferita la Croce al merito di guerra per il periodo bellico d per l'internamento in Germania.
Nato a Cortenova il 12 giugno 1926, Mario Galperti era fabbro ferraio. Viene catturato nel rastrellamento delle Brigate Nere il 24 ottobre 1944 a Cortenova e trasferito al carcere di San Vittore a Milano. Il 31 ottobre del viene deportato in Germania a Bochum, un campo di concentramento e lavoro per la costruzione di sbarramenti anticarro, canali e fognature Viene liberato dalle truppe alleate e rimpatriato il 16 agosto 1945.
CEDRO ANTONIO SILVIO
Nato a Crandola il 17 dicembre 1897, operaio presso la ditta Rocco Bonaiti di Lecco, partecipa allo sciopero generale del 7 marzo 1944 e viene arrestato dai fascisti nel pomeriggio del 7 con altri lavoratori fra i quali i valsassinesi Pino Galbani e Filippo Goretti di Ballabio. Trasferito a Como e dopo alcuni giorni a Bergamo con gli altri arrestati nelle fabbriche di Lecco (in totale 26 di cui 5 donne). Parte il 17 marzo per il campo di concentramento di Mauthausen-Gusen con la qualifica di prigioniero politico. Qui e a seguito di bastonature e sevizie, muore il 16 dicembre 1944. Dei ventisei deportati lecchesi diciannove persero la vita. Nel giugno 1949 il Ministero per assistenza post bellica lo ha riconosciuto come partigiano caduto la guerra di liberazione.
CRIPPA AMBROGIO
Nasce a Imberido di Oggiono il 7 dicembre 1909, carrettiere. Viene chiamato alle armi il 2 ottobre 1930, nel 27 Reggimento artiglieria, matricola n. 7656 e congedato per fine leva il 20 dicembre 1931. Viene richiamato alle armi il 1 agosto 1942 e, dal 13 marzo 1943, con il 291esimo Fanteria partecipa alle operazioni di guerra nei Balcani. È fatto prigioniero dai tedeschi a Zara il 9 settembre 1943 e internato in Germania. Viene liberato dalle truppe alleate nel maggio del 1945 e rimpatriato il 27 agosto dello stesso anno presso il Centro alloggio di Como. I 30 luglio 1965 gli viene conferita la Croce al merito di guerra per il periodo bellico e per l'internamento in Germania.
DE VIGNANI CARLO
Nato a Margno il 31 agosto 1914, viene chiamato alle armi il 29 settembre 1935 e destinato al Centro reclutamento della seconda zona aerea territoriale presso l'aeroporto di Loreto e dal 18 dicembre presso l'aeroporto di Ghedi a Brescia. Depennato dai ruoli matricolari dell'esercito è iscritto in quello dell'aeronautica. E' collocato in congedo illimitato il 25 marzo 1937, ma viene richiamato alle armi il 30 maggio 1940 al Centro Aeronautica di Gallarate (Varese). Partecipa alle operazioni di guerra sul Fronte del Mediterraneo dal 11 giugno 1940 all'8 settembre 1943. Il 9 settembre viene fatto prigioniero dei tedeschi presso l'aeroporto di Atene e internato in Germania. Fugge dalla prigionia e giunge in Italia a Margno il 2 gennaio 1944 e rimane sbandato fino al 10 ottobre dello stesso anno. Si presenta coattivamente al comando aerotrasportati di Bergamo l'11 ottobre e fino al 22 dicembre quando, mandato in licenza, rimane sbandato fino alla liberazione.
TANTARDINI GIUSEPPE
Nato a Taceno 1'1 1 giugno 1922, fa il conducente. Viene chiamato alle armi il 23 gennaio 1942 nel 18° Reggimento artiglieria. Parte il 10 giugno 1942 via terra da L'aquila diretto a Larissa, in Grecia, dove giunge il 16 dello stesso mese. E' fatto prigioniero dai tedeschi dopo essersi arreso per ordine dei superiori il 12 settembre 1943 a Larissa e internato in Germania dove è lavoratore coatto a Lubecca dal 5 ottobre presso lo Stammlager 10 B di Samdostel. Rimpatria della prigionia presentandosi al centro alloggio di Pescantina il 30 agosto 1945.
A.M.