'Il bello dell'Orrido': la Giornata della Memoria con Fiano e Fracassi

Ricomincia “Il bello dell’orrido”, con la formula già sperimentata con ottimo riscontro di pubblico nello scorso anno: raddoppia quindi l’appuntamento dell’ultimo sabato di ogni mese, con un approfondimento cinematografico – di venerdì - del tema trattato. Si parte infatti con una proposta legata al Giorno della Memoria: “Storie personali dentro una storia senza fine” si declina sabato 28 gennaio (ore 17.00) con l’incontro con Emanuele Fiano, autore di “Ebreo” (PIEMME) e Federica Fracassi con il reading “Deve trattarsi di autentico amore per la vita” tratta dal “Diario di Etty Hillesum" (Adelphi).

Gli incontri sul palco sono preceduti venerdì 27 gennaio (ore 21, Cinema di Bellano - ingresso gratuito) dalla proiezione di “Anna Frank e il diario segreto”, film d’animazione del regista israeliano Ari Folman: un racconto delicato e avvincente che ripropone in chiave più moderna e accessibile una storia che forse oggi rischia di essere percepita come polverosa dai più giovani, presentato fuori concorso al Festival di Cannes e accolto con grande favore dal pubblico e dalla critica.

Sabato 28 gennaio (ore 17) con Armando Besio dialoga Emanuele Fiano, architetto e politico, il cui padre Nedo è l’unico sopravvissuto della sua famiglia al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Nel suo libro in uscita in questi giorni, intitolato “Ebreo – Una storia personale dentro una storia senza fine” (PIEMME), Fiano, deputato della Repubblica, già consigliere comunale a Milano dal 1997 al 2006, e poi in Parlamento con il Partito democratico, riflette sul significato profondo di una parola antica e ricca di suggestioni, mettendo in ordine i pensieri ad alta voce. Si interroga sulla sua identità, una domanda che non conosce confini perchè – scrive Fiano - “è il racconto di un viaggio sempre in corso che mi porta a sentirmi così orgogliosamente ebreo, e a volte dolorosamente ebreo”. Perché in fondo, tutti noi siamo in viaggio, verso noi stessi, verso gli altri.



A seguire, Federica Fracassi porta sul palco la figura di Etty Hillesum, nel reading “Deve trattarsi di autentico amore per la vita” (drammaturgia di Giulia Calligaro e supervisione di Renzo Martinelli) tratto dalle pagine luminosissime del suo “Diario” (Adelphi): una giovane ebrea olandese che ha testimoniato come la guerra e l’odio possano essere vinti per una sola via, con l’amore, costruendo la pace dentro se stessi. Mentre l’Europa sprofondava in una delle sue stagioni più nere e il nazismo sfondava gli argini della disumanità, Etty faceva il percorso inverso. E scalava a poco a poco le tappe dell’illuminazione, fino a condividere spontaneamente il destino del suo popolo dentro il campo di lavoro di Westerbork, senza perdere mai la compassione, neppure per i persecutori, interrompendo così la catena della violenza e dell’odio. Al suo testamento - tragicamente rimasto inascoltato – dà voce Federica Fracassi in un reading che propone di ripercorrere l’evoluzione che in questa sua crescita interiore ebbe il concetto di Amore: quello terreno in principio, che affronta con grande passione sensoriale per tutte le manifestazioni vitali e in uno strenuo tentativo di liberarsi da ogni tentazione di possesso; quello per l’Umanità tutta poi, che tende a una dimensione più cosmica; e infine l’amore divino, quando affronta ogni capitolo della sua storia e di quella universale, completamente affidata alle braccia di un Dio immenso, ma intimo che ha dissotterrato dentro di sé.  



Incontri con ingresso gratuito.

Dalle 15.00 alle 16.30, poi, visite guidate su prenotazione organizzate dai custodi del patrimonio. Si parte dalla Chiesa di San Rocco che ospita due pale di Giancarlo Vitali; si prosegue con una parte delle 400 installazioni fotografiche della mostra diffusa “Il ritratto di Bellano” e delle due esposizioni “Un segreto per pochi. Riconoscersi dentro un ritratto” nello spazio Circolo e “La famiglia dei ritratti” nella sede di ArchiViVItali.

Per prenotazioni: archivivitali@gmail.com.
Per info: www.archivivitali.org.

La rassegna “Il bello dell’orrido”, curata da Armando Besio, è nata nel 2019 sulla suggestione data dalla gola profonda - scavata dal fiume Pioverna – che rappresenta a Bellano un’attrazione naturale: l’orrido - che ha festeggiato nel 2022 l’ingresso di 230.000 visitatori - è circondato dall’alone di mistero delle rocce ripide e dalla bellezza naturale e selvaggia del luogo, vera “calamita” per il visitatore di ieri e di oggi. Allo stesso modo, scrittori e artisti da sempre sono stati affascinati dalle acque tumultuose del fiume che nel corso dei secoli hanno modellato gigantesche marmitte e suggestive spelonche, complice il cupo rimbombo, e dalle vertiginose pareti di roccia. Il paesaggio naturale di Bellano ben si lega dunque al concetto artistico di “sublime”.

Il curatore Armando Besio, genovese di nascita, giornalista, si è laureato in Storia dell’Arte con il professor Corrado Maltese presso l’Università di Genova, è stato cronista del Secolo XIX, inviato speciale del Lavoro, caposervizio del Venerdì di Repubblica e delle pagine culturali milanesi di Repubblica. Collabora con Il Venerdì di Repubblica, la Milanesiana di Elisabetta Sgarbi, e il Circolo dei Lettori di Milano diretto da Laura Lepri. Ha ideato e dirige da 15 anni il festival “ZelbioCult - incontri d'autore su quell'altro ramo del lago di Como”.

La rassegna è promossa dal Comune di Bellano e dall’Associazione ArchiViVitali con Manzoni22, grazie al sostegno di Orrido di Bellano, Torneria Automatica Alfredo Colombo, in collaborazione con La Libreria di via Volta di Erba.
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