Lecco perduta/356: quando ha chiuso i battenti la 'Vecchia Lecco'

Un lettore ci ha scritto quanto segue: “Il più famoso quotidiano milanese ha dedicato un ampio servizio alla “Vecchia Milano”, locale che ha chiuso il 31 dicembre, dopo più di 50 anni di attività. Il titolare, l'83enne Orazio Parisi, va in pensione”. Nel suo esercizio c’era la tradizione del panettone tutti i mesi. L'uomo ha dichiarato che lascia in quanto nessuno vuole proseguire con tale impegno: era arrivato a Milano dalla Sicilia, dalla nativa Messina, negli anni '50 del Novecento.


Titolo di un articolo del 1996

Fatta questa premessa il lettore chiede che sia ricordato che nella città manzoniana c’era la Vecchia Lecco: ha chiuso i battenti da diverso tempo senza trovare un successore. Era il 19 agosto 1996, quindi oltre 26 anni fa, quando il quotidiano la Provincia usciva con il titolo “Si spegne anche la Vecchia Lecco”. Il servizio sottolineava: “Il cartello “Chiuso per ferie” indica una data già superata, ma la Vecchia Lecco di vicolo Anghileri - piazza XX Settembre resta chiusa. Probabilmente non riaprirà: la città perde un locale caratteristico ricavato nel 1974 dalla Barchetta, cara ai lecchese “lagheè” della piazza e della riva davanti al monumento a Mario Cermenati”. Nell’articolo citato veniva inoltre sottolineato che “era stata una bella idea quella di Pierantonio Mazzaglia, giovane non ancora trentenne, proveniente da un'esperienza alberghiera ai Piani Resinelli, di prendere un ristoro della Lecco del mercato e del porto, rinnovando ma conservando l’atmosfera del tempo passato”.


Bruno Pizzul alla Vecchia Lecco con Sergio Brighenti

Cosa era avvenuto? Il servizio sottolineava: “La Barchetta della famiglia Corbetta, nota per abbondanti piatti di risotto e di cotoletta alla milanese, diveniva la Vecchia Lecco di Pierre, affidando il ricordo a quel locale quasi “sommerso” che poteva trasformarsi in una taverna di pescatori e di marinai. Certo che da Pierre, con la consorte Rosy, non si trovavano più i timonieri dei comballi, gli anziani del lago, ma uomini di affari, dirigenti industriali, giunti anche da nazioni lontane per operazioni importanti con la realtà economica lecchese. Vi sostavano professionisti, artigiani, campioni dello sport, giornalisti, esponenti del mondo imprenditoriale, largamente inteso". Alla Vecchia Lecco era facile spiegare il borgo marinaro di una volta, tra porto Garibaldi e piazza del Mercato. Una buona tavola e una “vena” di storia si potevano incontrare sotto gli “archi”, i gusci, le tavolette, i cimeli del locale. Il commento finale dell’articolo era: “Una chiusura, se confermata nel tempo, che rende meno vivace il centro cittadino”.


 Pizzul festeggiato dal Rotary Club Lecco

Così è stato, purtroppo, considerando che nell’autunno 2002 ha abbassato le serrande anche il Caffè Svizzero, che ha avuto l’ultima sede sotto i portici nuovi di piazza XX Settembre, già piazza del Mercato. Aveva aperto nella seconda metà dell’Ottocento, all’inizio di via Bovara, e aveva assunto tale denominazione per il suo proprietario, l’elvetico Teitgel, originario del Canton Grigioni.


Deborah Compagnoni con una delle sue tante medaglie

Alla Vecchia Lecco è stato più volte il noto telecronista sportivo Bruno Pizzul, che è stato festeggiato anche per la lunga carriera di commentatore di grandi avvenimenti del pallone; ora è in pensione nella nativa Cormons, in provincia di Gorizia. Era una frequentatrice del locale anche la campionessa di sci Deborah Compagnoni, che quando rientrava da trasferte aeree in nazioni lontane, nel viaggio di ritorno verso Santa Caterina Valfurva, sostava alla Vecchia Lecco. Sicuramente c’è stata nella serata di un giorno di agosto del 1985, quando visitò la Sagra delle Sagre di Pasturo, invitata da un club di tifosi raccolti sotto la sigla “Fans Deborah Compagnoni” di Moggio in Valsassina.
A.B.
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