Lecco-Ballabio: torna la coda sulla 'vecchia'. La 'nuova' intanto ha cambiato fisionomia
La pioggia ieri ha "sciolto" anche il traffico, evitando la temuta paralisi. Ultima fatica, tra oggi e domani mattina, per la vecchia Lecco-Ballabio. Se non interverranno sorprese dell'ultimo minuto - per ora non annunciate, nonostante il perdurare del maltempo - al più tardi nel pomeriggio di martedì è prevista la riapertura della "nuova" strada per la Valsassina, un mese dopo la maxi frana che si è abbattuta all'imbocco sud della galleria Giulia.
Questa mattina, come raccontano direttamente gli automobilisti in discesa da Ballabio verso il capoluogo, fino alle 7.30 non si sono registrati particolari problemi, con la circolazione resa effettivamente più scorrevole dal divieto - istituito proprio da quest'oggi, primo giorno di ritorno alla normalità per lavoratori e studenti dopo l'Epifania - di transito, in salita, tra le 6.30 e le 8, per i mezzi pesanti. Al momento però, nonostante la presenza dei movieri, è di nuovo il caos, con il riproporsi dei "soliti" incolonnamenti. Anzi, qualcuno già sostiene, cronometro alla mano, che la situazione oggi, sia ancor peggiore di quella vissuta ante 23 dicembre, ultimo giorno con le scuole aperte.
Immagini dal cantiere sulla ss36racc
Sulla ss36racc, intanto, il cantiere non si è mai fermato. Ed il costone di roccia da cui si è staccata la frana del 9 dicembre ha cambiato completamente fisionomia come dimostrano le foto che fanno da corollario a questo breve articolo, così come è stato creato ex novo un sistema di protezione della carreggiata stradale che sarà ulteriormente implementato. La riapertura della nuova Lecco-Ballabio, come ampiamente annunciato, non coincide infatti con il fine lavori.
Da domani, la circolazione riprenderà in "modalità cantiere", su corsie leggermente ristrette, con limite di velocità a 30 chilometri all'ora nel tratto della galleria Giulia. Per ulteriori due settimane, poi, dalle 22 alle 5 l'arteria rimarrà chiusa, per consentire una serie di altri interventi. ''I lavori dureranno poi altri quattro mesi circa. Sarà realizzata un'altra barriera paramassi più a monte e un vallo con un argine con terre armate sopra quel muro già realizzato e un vallo più sotto che potrà fungere da barriera di contenimento'' aveva spiegato l'ingegner Nicola Prisco, responsabile struttura territoriale Lombardia per conto di Anas, durante la visita del Ministro Matteo Salvini, lo scorso 23 dicembre. 3 milioni la spesa complessiva.