Olginate: premiati gli alunni 'eccellenti' e gli atleti dell'anno, commosso ricordo di Ivana Bassani

Era letteralmente gremita nella serata di oggi la sala conferenze dell'ex Municipio di Olginate per quello che in paese è ormai diventato uno degli appuntamenti tradizionali del mese di dicembre. L'Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Marco Passoni ha infatti premiato gli alunni che hanno concluso lo scorso anno scolastico con risultati eccellenti, nonché gli atleti che hanno vissuto un 2022 "da incorniciare", raggiungendo traguardi prestigiosi.

Tante, tutte diverse e degne di nota, le storie che si sono intrecciate nel corso del momento celebrativo, in cui non sono mancati anche gli attimi di sincera commozione: per quest'anno, infatti, la borsa di studio comunale concessa agli alunni più meritevoli è stata intitolata a Ivana Bassani, presidente di Scuolaboriamo e instancabile volontaria prematuramente scomparsa nel marzo scorso. La prima parte della serata è stata dedicata agli sportivi, le cui gesta sono giunte all'orecchio degli amministratori tramite segnalazioni formali che - ha precisato l'assessore Marina Calegari - sono state accolte in toto, senza selezioni, "perché ciascuna storia conteneva qualcosa di bello".

La prima a ricevere gli applausi dei numerosi presenti è stata la 25enne Francesca Crippa, portacolori del GEFO K-Team, che lo scorso settembre, tra le altre cose, ha vinto la probante Adamello Ultra-Trail di 90 chilometri, correndo ininterrottamente sui monti per oltre quindici ore; spazio, poi, alla squadra di pallavolo della Polisportiva Olginate, che ha conquistato la Serie B2 dove ora conta di restare a lungo, nonché ad Aurora Danglli, giovane campionessa di badminton, e a Giulia Rosati del Centro Progetto Danza, la cui storica direttrice Antonella Falorni si è detta orgogliosa di un premio "che va a tutta la scuola", spesso protagonista in concorsi nazionali e internazionali.

Ancora, a meritarsi il riconoscimento anche Alessandro Villa, che a 13 anni può già vantare un curriculum sportivo di tutto rispetto nel triathlon, dove solo nel 2022 ha conquistato il primo posto al Circuito Lombardia Giovanissimi (otto gare), al Campionato Italiano Giovani, alla Coppa delle Regioni e alle finali nazionali del Trofeo CONI, giusto per citare i traguardi più prestigiosi. Non sono stati da meno Alessandro Gilardi - pluricampione di nuoto con l'Oltretutto 97, associazione con sede a Malgrate che offre la possibilità di praticare sport ai ragazzi "speciali" - e Alessia Nava, karateka capace di fare incetta di medaglie durante tutto l'anno.

Altrettanto emozionato il presidente Matteo Dell'Orto. "Ricordo anch'io - ha raccontato con un sorriso - come Marco, peraltro appena insediatosi nel ruolo di primo cittadino, fosse un po' spaventato di fronte alle nostre richieste, come se sentisse di avere una patata bollente tra le mani. Eppure non ha esitato, si è messo subito in gioco e a nostra disposizione, portandoci persino i sacchi della spazzatura quando, al nostro primo evento, li avevamo dimenticati. Per noi è stato fondamentale avere qui uno spot autorizzato per la pratica del nostro sport, forse l'unico in Europa, dove ogni sabato si allenano tantissimi ragazzi provenienti da tutta l'Italia. La nostra forza è il gruppo, ma se abbiamo potuto volare in Argentina e conquistare un traguardo storico è anche merito di questa Amministrazione".

"La destinazione non è mai più importante del viaggio, tantomeno quando si parla di sport" ha invece commentato l'assessore Marina Calegari, non senza orgoglio. "Lo sport serve a formare e temprare il carattere, ma gli atleti come questi sono anche e innanzitutto un esempio di buon comportamento sociale, un monito per la vita. Personalmente ammiro molto questi ragazzi, testimonianza di collaborazione e solidarietà, di integrazione e inclusione, di amicizia, rispetto e fiducia, ma anche di spirito di squadra, di lealtà nel perdere e nel vincere, di reciproco aiuto e sostegno. Lo sport è anche comunicazione, attraverso un linguaggio universale che parla di consapevolezza dei propri limiti, di orientamento di scelte e priorità, di educazione alla socializzazione, ricordando come sia fondamentale non cedere al tentativo di vincere a ogni costo. Ringrazio quindi questi atleti ma soprattutto i gruppi che sono al loro fianco e le loro famiglie, perché i risultati non sono mai frutto solo del talento, ma anche del duro lavoro di squadra, di rinunce e sacrifici".

Conclusa la parentesi sportiva, spazio agli alunni "eccellenti": si è trattato, per quest'anno, di Giulia Milani (diplomata con 100/100 al Liceo Scientifico "G.B. Grassi" di Lecco), Diego Corti (100/100 all'Istituto "Lorenzo Rota", indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing), Camilla Castelli (100/100 sempre alla scuola di Calolzio, ma all'indirizzo Costruzione, Ambiente e Territorio), Iris Pezzini (95/100 al Liceo Scientifico delle Scienze applicate del capoluogo) e infine Alessia Nava, già premiata tra gli atleti ma risultata meritevole anche del contributo economico grazie al suo 10 con Lode ottenuto al termine della Secondaria di primo grado.

A prendere la parola, in questo caso, è stata la consigliera delegata all'Istruzione Alessandra Maggi. "Nel presentare in Consiglio il Piano di Diritto allo Studio ho usato una frase che mi piace molto: "Nella vita non si fa centro mirando, ma ammirando", per spiegare come i nostri bambini e ragazzi non abbiano bisogno di persone che puntano il dito o li giudicano, ma di adulti capaci di offrire loro un esempio buono, di far loro scoprire il mondo" ha commentato. "In certi momenti, però, è anche importante dire loro che sono stati bravi, quando ciò avviene, senza per questo sminuire chi non ha raggiunto gli stessi risultati". Il pensiero, poi, è andato alla già citata Ivana Bassani, il cui ricordo ha fatto commuovere molti dei presenti in sala.

"Personalmente - ha raccontato Alessandra Maggi - l'avevo conosciuta "via chat" prima della pandemia da Covid-19, quando mi aveva "tampinato" per assicurarsi la presenza della mia associazione "Isola della Stupidera" per la festa del Piedibus che si sarebbe svolta dopo diversi mesi. Nemmeno le restrizioni vigenti nel periodo successivo l'avevano scoraggiata, per lei i bambini venivano prima di tutto: in lei c'era una passione straordinaria, c'era qualcosa di grande che ora rivive in coloro che ne hanno raccolto il testimone. Nella malattia non ha visto un limite, ma piuttosto un trampolino di lancio. E questo ci rimarrà sempre come esempio".