Premana: il 27 la presentazione del 'diario' del tenente Todeschini
In occasione della ricorrenza dell'arresto, avvenuto a Premana il 27 dicembre 1944, sarà presentato presso il teatro parrocchiale San Rocco il Quarto “Libro nero Ribelli”, volume nato dal diario di Giovanni Battista Todeschini su stimolo di un nipote.
Todeschini fu un punto di riferimento importante, non solo per Premana ma anche per il lecchese, come uomo della resistenza. Rispettoso delle tradizioni, degli anziani e amante del dialetto, teneva un diario sul quale venivano segnati alcuni appunti per ricordare e richiamare alla memoria, sulla base dei fatti avvenuti, gli eventi legati alla sua vita da ribelle. Quelle pagine raccontano giornate di incontri con persone difficilmente individuabili, in quanto citate con nomi di copertura per renderle irriconoscibili.
Il quarto e ultimo quaderno del tenente inizia il 31 agosto 1944: vi emerge la figura di un uomo che ha fatto della resistenza la sua stessa vita, generoso e sensibile all'amicizia e agli affetti familiari, sempre responsabile di compiti e missioni delicate, collegato ai massimi vertici. I primi tre diari furono trovati dai fascisti durante un rastrellamento e da loro trattenuti; il quarto, invece, era in casa a Premana, dove mai nessuno andò a controllare, motivo per cui sono rimaste le testimonianze scritte.
Dopo la cattura, la sua fine rimase misteriosa per diverso tempo, fino a quando la famiglia ricevette notizie sufficientemente attendibili e apprese che il soldato era morto a Mauthausen, dove era giunto nel febbraio del 1945 con uno degli ultimi convogli. Il libro sulle vicende di Todeschini è stato scritto da Augusto Giuseppe Amanti, Gabriele Fontana, Massimo Lazzari e Wilma Milani. La presentazione avverrà appunto il 27 dicembre nella "sua" Premana, con inizio alle 20.30.
Figura importante della resistenza in Valsassina, Todeschini nacque in paese il 23 luglio 1915, e alla fine della Grande Guerra si trasferì a Lecco con la famiglia. Diplomato all'Istituto Tecnico Parini come ragioniere, vinse una borsa di studio della Ditta Formaggi Locatelli, dove trovò impiego, e come tutti gli studenti di quell'anno fu obbligato a frequentare il corso ufficiali a Bassano del Grappa, dal quale uscì nel 1936 come sottotenente rimanendo sempre al V Alpini di Morbegno. Gli furono conferite due croci al merito di guerra, una sul Fronte Occidentale e una in Albania; nel 1941 fu assegnato a Romagnano Sesia e nella primavera del 1942 fu trasferito a Monza nel ruolo di comandante del distaccamento. Durante questi periodi ebbe sempre come attendente Francesco Scandella di Barzio, che anche dopo parecchi anni ricordò sempre con affetto la sya figura, tanto da tenere con sè nel portafoglio due sue fotografie.
Il quarto e ultimo quaderno del tenente inizia il 31 agosto 1944: vi emerge la figura di un uomo che ha fatto della resistenza la sua stessa vita, generoso e sensibile all'amicizia e agli affetti familiari, sempre responsabile di compiti e missioni delicate, collegato ai massimi vertici. I primi tre diari furono trovati dai fascisti durante un rastrellamento e da loro trattenuti; il quarto, invece, era in casa a Premana, dove mai nessuno andò a controllare, motivo per cui sono rimaste le testimonianze scritte.
Dopo la cattura, la sua fine rimase misteriosa per diverso tempo, fino a quando la famiglia ricevette notizie sufficientemente attendibili e apprese che il soldato era morto a Mauthausen, dove era giunto nel febbraio del 1945 con uno degli ultimi convogli. Il libro sulle vicende di Todeschini è stato scritto da Augusto Giuseppe Amanti, Gabriele Fontana, Massimo Lazzari e Wilma Milani. La presentazione avverrà appunto il 27 dicembre nella "sua" Premana, con inizio alle 20.30.