Calolzio: lettori (uomini) sul palco per dare voce alle donne, esordio da battimano per CulturaInsieme

Buona la prima (per davvero!) per  il gruppo CulturaInsieme, neonato sodalizio formatosi in città per organizzare per i concittadini iniziative di carattere, per l'appunto, culturale.

I lettori

L'esordio è stato da incorniciare in termini di riuscita dell'evento: il salone don Duci – presso l'oratorio di Sala – è andato velocemente riempiendosi ed il pubblico ha poi apprezzato, nella sua semplicità, quando proposto.

Sul palco solo un leggio, illuminato da una lampada. Vi si sono alternati una serie di lettori, (quasi) tutti maschi per dare voce a storie agghiaccianti. Storie vere di donne vittime di uomini. “Se qualcuno è debole di cuore, esca ora” è stato detto prima di iniziare. Non si è alzato nessuno e così Ignazio Albanese ha rotto il ghiaccio. O forse l'ha letteralmente picconato, conquistando il silenzio della sala con l'attenzione rimasta alta per tutto il proseguo.

Coinvolti in qualità di lettori rappresentanti delle diverse realtà sociali e culturali di Calolzio: Corrado Conti, Luca Bonacina, Marco Dossi. E ancora Emanuele Torri, Marco Casagranda, Davide Fumagalli, Aldo Perucchini. Con i brani inframmezzati dagli interventi musicali di Massimo Borassi e Alessandro Saccomani, hanno interpretato altre "denunce" anche Andrea Redaelli, Daniele Oliverio, don Valentino Ferrati, Gianni Colombo e Adelio Longhi con Valeria Bianco.

Sul palco, con un monologo, anche Ornella Zambelli. Chiaro l'intento di “E lo chiama(va)no amore”, proposto in occasione della Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne: coinvolgere gli uomini, in una società in cui il femminicidio pare una “questione” relegata solo all'universo delle vittime, nella convinzione che consapevolezza e conoscenza possano contribuire (per davvero!) ad arginare tale piaga.
A.M.
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