Mostra regionale dalla capra orobica: prime coccarde, autorità a messa
Si è conclusa la prima giornata della XXI mostra regionale della capra orobica a Casargo. Accanto ai nomi delle aziende agricole partecipanti sono state appese le prime coccarde dei capi che oggi hanno sfilato nel ring di esibizione. Domani la scelta dei vincitori.
Al termine della funzione la cena conviviale e domani, ultimo giorno di mostra a conclusione dell'evento che proclamerai il vincitore becchi e la regina.
La pro loco intanto ha garantito per tutto il giorno il servizio bar e ristorante: il profumo delle pietanze cucinate dai volontari ha inebriato l'aria a ridosso della sala eventi del Comune.
Protagoniste sono comunque state le capre. Una è perfino stata accompagnata all'altare della chiesa di San Bernardino in occasione della santa messa delle 18, animata dal coro parrocchiale accompagnato dalle note della fisarmonica del primo cittadino di Pagnona Martino Colombo.
Già ieri, erano risuonati i brani proposti dal Corpo musicale di Cortabbio, come ricordato in apertura della funzione religiosa dal parroco don Bruno Maggioni che ha poi ringraziato le autorità civili e militari presenti, omaggiando una “festa così sentita”, “trionfo di adolescenti e giovani che accompagnano le capre in corso”. Ha infine rivolto un pensiero particolare a don Antonio Brunello che ha celebrato la messa: "cinquanta anni che è in Valsassina, cinquanta anni di fedeltà, tenacia e ministero" ha concluso, prima di lasciare la scena proprio all'anziano sacerdote che, nella propria omelia, ha descritto il rapporto uomo-animale, una convivenza, con la trasmissione dall'uno all'altro di “qualcosa della personalità”.
Nutrita la partecipazione, con svariati rappresentanti istituzionali a fianco del sindaco Antonio Pasquini, padrone di casa. Presenti tra gli altri, il presidente della Provincia Alessandra Hofmann, il Prefetto Sergio Pomponio e il comandante della stazione carabinieri di Casargo Luigi Taricco che si sono anche prestati come lettori nel corso della celebrazione.Oltre al già citato ovino, all'offertorio sono stati portati all'altare – da ragazze in abiti tradizionali – anche cachi e nespole, quali frutti della terra mentre un pastorello ha consegnato a don Brunello dei formaggi, ovviamente di capra.
M.A.