Giornata in memoria delle vittime della strada: il 20 più controlli della Polizia
Previsti controlli più intensi e servizi mirati da parte della Polizia Stradale di Lecco per domenica 20 novembre, Giornata nazionale in memoria delle vittime della strada. L'obiettivo è quello di cercare di reprimere tutti quei comportamenti che costituiscono le principali cause di incidentalità, quali l'eccesso di velocità, il mancato utilizzo dei dispositivi di sicurezza e l'uso del cellulare alla guida, solo alcuni dei tanti errori che si commettono quando si è al volante di una macchina, di uno scooter o di una bicicletta.
"La Polizia Stradale ricorda a tutti che sulla strada non si scherza", si legge in un comunicato diffuso per l'occasione. "Guidare un veicolo dopo aver bevuto alcolici o aver assunto droghe, oppure "chattare" mentre si è al volante o si attraversa a piedi è estremamente pericoloso per sé e per chi si incrocia sul proprio percorso. Basti pensare che il solo rispondere al cellulare fa distogliere lo sguardo dalla strada per un tempo variabile di alcuni secondi che, se si è alla guida di un veicolo, possono diventare fatali. A una velocità di 50 km/h, infatti, bastano solo due secondi per percorrere circa 30 metri, e se lo sguardo non è rivolto alla strada è come se si fosse completamente bendati. Il pericolo aumenta ulteriormente se si viaggia in autostrada, dove alla velocità massima consentita si coprono ben 36 metri al secondo. Il che significa che bastano tre secondi di distrazione per percorrere 108 metri – praticamente la lunghezza di un campo di calcio – senza guardare davanti a sè".
"In Italia, come negli altri Paesi europei, la sicurezza stradale è uno dei maggiori problemi da affrontare soprattutto in previsione dell’obiettivo di ridurre drasticamente il numero delle vittime entro il 2030 fino ad azzerarlo completamente entro il 2050" prosegue la nota. "La nostra Nazione già da anni ha intrapreso un complesso percorso per fronteggiare il fenomeno dell’incidentalità, con campagne di sensibilizzazione e iniziative di educazione alla legalità che coinvolgono soprattutto i giovani. A partire dalle scuole primarie, infatti, la Polizia di Stato, attraverso le articolazioni della Stradale, interviene con programmi educativi strutturati e modelli comunicativi adeguati, per far comprendere quali comportamenti adottare per salvaguardare la vita propria e altrui".
Secondo i dati ISTAT, nel 2021 gli incidenti sono stati 151.875 nei quali hanno perso la vita 2.875 persone, mentre 204.728 sono state quelle ferite. Dati incoraggianti se confrontati con il 2001, anno in cui si sono verificati 263.100 sinistri provocando 7.096 vittime e 373.286 feriti. A fronte di volumi di traffico sempre maggiori, dunque, gli incidenti e soprattutto i morti si sono quasi dimezzati (rispettivamente -58% e -40%), sgno che qualcosa sta cambiando in meglio; una maggiore e diffusa educazione stradale e il rispetto per sé stessi e gli altri rappresentano i propulsori di una rinnovata cultura della sicurezza che, se adeguatamente alimentata e supportata, potrà sicuramente minimizzare al massimo i rischi sulla strada.
La Polizia di Stato è comunque sempre al fianco delle vittime e dei loro famigliari grazie a operatori che, opportunamente formati per fronteggiare situazioni particolarmente dolorose come possono essere gli incidenti stradali o ferroviari, aiutano chi è sopravvissuto all’incidente o le persone più care al deceduto a riprendere il controllo della propria vita e/o ad elaborare il lutto. In questa Giornata dedicata a tutte le vittime, infine, un ricordo particolare va anche agli appartenenti alle Forze di Polizia che sono sulla strada tutti i giorni per compiere il proprio dovere e che spesso pagano purtroppo un tributo altissimo.
"La Polizia Stradale ricorda a tutti che sulla strada non si scherza", si legge in un comunicato diffuso per l'occasione. "Guidare un veicolo dopo aver bevuto alcolici o aver assunto droghe, oppure "chattare" mentre si è al volante o si attraversa a piedi è estremamente pericoloso per sé e per chi si incrocia sul proprio percorso. Basti pensare che il solo rispondere al cellulare fa distogliere lo sguardo dalla strada per un tempo variabile di alcuni secondi che, se si è alla guida di un veicolo, possono diventare fatali. A una velocità di 50 km/h, infatti, bastano solo due secondi per percorrere circa 30 metri, e se lo sguardo non è rivolto alla strada è come se si fosse completamente bendati. Il pericolo aumenta ulteriormente se si viaggia in autostrada, dove alla velocità massima consentita si coprono ben 36 metri al secondo. Il che significa che bastano tre secondi di distrazione per percorrere 108 metri – praticamente la lunghezza di un campo di calcio – senza guardare davanti a sè".
"In Italia, come negli altri Paesi europei, la sicurezza stradale è uno dei maggiori problemi da affrontare soprattutto in previsione dell’obiettivo di ridurre drasticamente il numero delle vittime entro il 2030 fino ad azzerarlo completamente entro il 2050" prosegue la nota. "La nostra Nazione già da anni ha intrapreso un complesso percorso per fronteggiare il fenomeno dell’incidentalità, con campagne di sensibilizzazione e iniziative di educazione alla legalità che coinvolgono soprattutto i giovani. A partire dalle scuole primarie, infatti, la Polizia di Stato, attraverso le articolazioni della Stradale, interviene con programmi educativi strutturati e modelli comunicativi adeguati, per far comprendere quali comportamenti adottare per salvaguardare la vita propria e altrui".
Secondo i dati ISTAT, nel 2021 gli incidenti sono stati 151.875 nei quali hanno perso la vita 2.875 persone, mentre 204.728 sono state quelle ferite. Dati incoraggianti se confrontati con il 2001, anno in cui si sono verificati 263.100 sinistri provocando 7.096 vittime e 373.286 feriti. A fronte di volumi di traffico sempre maggiori, dunque, gli incidenti e soprattutto i morti si sono quasi dimezzati (rispettivamente -58% e -40%), sgno che qualcosa sta cambiando in meglio; una maggiore e diffusa educazione stradale e il rispetto per sé stessi e gli altri rappresentano i propulsori di una rinnovata cultura della sicurezza che, se adeguatamente alimentata e supportata, potrà sicuramente minimizzare al massimo i rischi sulla strada.
La Polizia di Stato è comunque sempre al fianco delle vittime e dei loro famigliari grazie a operatori che, opportunamente formati per fronteggiare situazioni particolarmente dolorose come possono essere gli incidenti stradali o ferroviari, aiutano chi è sopravvissuto all’incidente o le persone più care al deceduto a riprendere il controllo della propria vita e/o ad elaborare il lutto. In questa Giornata dedicata a tutte le vittime, infine, un ricordo particolare va anche agli appartenenti alle Forze di Polizia che sono sulla strada tutti i giorni per compiere il proprio dovere e che spesso pagano purtroppo un tributo altissimo.