Un aiuto agli stranieri in Italia: pronta la 'Guida ai servizi di emergenza urgenza'
Un opuscolo dedicato a tutti gli stranieri che arrivano in Italia e si trovano in una situazione di emergenza sanitaria; si chiama “Guida ai servizi di emergenza sanitaria” e ne sono autrici alcune Società scientifiche attive nell'ambito - la SIEMS (Società italiana Emergenza sanitaria), la SIIET (Società Italiana infermieri emergenza territoriale) e la SIMEU (Società italiana di Emergenza Urgenza) - e CIVES (Coordinamento Infermieri Volontari Emergenze Sanitarie), in collaborazione con il Tavolo immigrazione e salute, con il patrocinio e sostegno di FISM (Federazione italiana Società scientifiche) e R4H-Rotarians4healtH.
Il testo è suddiviso in otto settori, editi in altrettante lingue diverse: italiano, inglese, francese, rumeno, spagnolo, ucraino, cinese, arabo. In ciascuna ci sono le informazioni essenziali sui servizi di emergenza e una serie di domande e risposte, quelle che più frequentemente gli stranieri si fanno, come "con i soccorritori posso parlare nella mia lingua?" o "ci sono app che possono aiutarmi?", o ancora "se non ho il permesso di soggiorno posso andare in Pronto Soccorso?".
La novità della Guida è che per la prima volta si è cercato di comprendere in un unico sintetico testo tutte le informazioni relative al 118 ma anche al Pronto soccorso, in modo da fornire una panoramica a 360° dei servizi disponibili; sarà distribuita grazie anche alla collaborazione del Tavolo nazionale immigrazione e salute, che raccoglie organizzazioni impegnate sui temi. Tra i destinatari, le aziende sanitarie, le organizzazioni che si occupano di richiedenti asilo, le Caritas territoriali, i sevizi sociali di Comuni e regioni, i Pronto soccorso, il mondo del volontariato.
Secondo gli ultimi dati ISTAT il 13,8% degli stranieri (di 14 anni e più) che si rivolge al Pronto soccorso ha difficoltà a spiegare in italiano i propri disturbi al medico e il 14,9% a comprendere ciò che il professionista dice. Ma c'è anche una percentuale difficilmente quantificabile di soggetti senza permesso di soggiorno che evita di utilizzare i servizi di emergenza per paura di una denuncia.
Al 1° gennaio 2021 il totale degli stranieri presenti in Italia era di 5.756.000 (tra cui gli immigrati non provvisti di permesso, la cui stima attendibile, secondo il Rapporto annuale sulle Migrazioni della Fondazione ISMU, è di 519.000 unità). I minori sono il 20,3% del totale.
La Guida è scaricabile a questo link.
Il testo è suddiviso in otto settori, editi in altrettante lingue diverse: italiano, inglese, francese, rumeno, spagnolo, ucraino, cinese, arabo. In ciascuna ci sono le informazioni essenziali sui servizi di emergenza e una serie di domande e risposte, quelle che più frequentemente gli stranieri si fanno, come "con i soccorritori posso parlare nella mia lingua?" o "ci sono app che possono aiutarmi?", o ancora "se non ho il permesso di soggiorno posso andare in Pronto Soccorso?".
La novità della Guida è che per la prima volta si è cercato di comprendere in un unico sintetico testo tutte le informazioni relative al 118 ma anche al Pronto soccorso, in modo da fornire una panoramica a 360° dei servizi disponibili; sarà distribuita grazie anche alla collaborazione del Tavolo nazionale immigrazione e salute, che raccoglie organizzazioni impegnate sui temi. Tra i destinatari, le aziende sanitarie, le organizzazioni che si occupano di richiedenti asilo, le Caritas territoriali, i sevizi sociali di Comuni e regioni, i Pronto soccorso, il mondo del volontariato.
Secondo gli ultimi dati ISTAT il 13,8% degli stranieri (di 14 anni e più) che si rivolge al Pronto soccorso ha difficoltà a spiegare in italiano i propri disturbi al medico e il 14,9% a comprendere ciò che il professionista dice. Ma c'è anche una percentuale difficilmente quantificabile di soggetti senza permesso di soggiorno che evita di utilizzare i servizi di emergenza per paura di una denuncia.
Al 1° gennaio 2021 il totale degli stranieri presenti in Italia era di 5.756.000 (tra cui gli immigrati non provvisti di permesso, la cui stima attendibile, secondo il Rapporto annuale sulle Migrazioni della Fondazione ISMU, è di 519.000 unità). I minori sono il 20,3% del totale.
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