Valmadrera: successo per lo spettacolo su Pasolini con Paolo D'Anna

Successo per lo spettacolo "I 100 anni di Pasolini, i 100 volti di Pasolini" con Paolo D'Anna e regia di Corrado Colombo in scena nella serata di sabato 29 ottobre nella Sala Auditorium del Centro Fatebenefratelli di Valmadrera.
"Come tanti giovani non ho studiato al liceo Pasolini" ha commentato in apertura l'assessore Marcello Butti, spiegando il motivo per cui si è deciso di organizzare l'evento. "I programmi scolastici rendono molto difficile arrivare a toccare gli argomenti più vicini alla nostra epoca, per cui letto quasi per caso le sue opere, rimanendo totalmente affascinato dal suo immenso talento, dalla sua visceralità nella denuncia dei mali del suo tempo”.


In primo piano l'assessore Marcello Butti

Il noto attore Paolo D’Anna ha quindi aperto il suo monologo definendo Pasolini un intellettuale di grandissimo valore: ha scritto poesie e romanzi, è stato sceneggiatore e regista, dimostrando un talento straordinario in tutti gli ambiti d'espressione artistica. Trasferitosi a Roma, ha poi conosciuto gli intellettuali più importanti dell'epoca tra cui Morante, Moravia e Bertolucci, che diventò suo fedele amico fino alla sua morte. In un periodo di grande tensione tra PC e Democrazia Cristiana, si iscrisse al Partito Comunista ma ne fu poi espulso fra le polemiche. Del resto era un uomo viscerale, che attaccava le falsità e le ingiustizie dovunque le trovasse. Conobbe anche la Callas e, pur omosessuale, Pasolini se ne innamorò; fu un rapporto travagliato tra due solitari e sempre a disagio tra le molte persone che li circondavano. Incontrò anche La Fallaci e fu subito amore e odio.


Paolo D'Anna e Renato Matarrese

Come ha ripercorso sempre D'Anna, Pasolini fu anche uno "sconfitto": negli anni '70 accantonò lo spirito rivoluzionario e cercò di fuggire dalla realtà spinto da un sentimento tragico della vita. Diceva che aveva accettato la sconfitta e che questo non significava non avere dignità: “A tutti i nevrotici del successo - dichiarava - io dico convinto che preferisco perdere”. Pasolini combattè le sue ultime battaglie contro i tabù sessuali, "armato" unicamente delle leggi della natura che, nella sua visione, raggiungono la purezza solo se liberate dai vincoli educativi e religiosi. Sul mare di Ostia cercava la vita, semplicemente trovò uomini di cui si innamorò.
Al monologo di Paolo D’Anna si sono alternati i suoni profondi del sax di Renato Matarrese. L'attore è stato molto apprezzato dal pubblico, che lo ha applaudito più volte: senza enfasi e sentimentalismi è infatti riuscito a raccontare e spiegare la vita e le opere di un personaggio di cui ancor oggi si parla troppo poco.
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