Valmadrera: c'è il progetto per la nuova caserma dei VVF, sarà in via Casnedi
Nella seduta di ieri la Giunta Comunale di Valmadrera ha approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica per la realizzazione della nuova caserma dei Vigili del Fuoco, un Corpo ricco di tradizioni, che in paese ha sempre raccolto consensi e elogi per il proprio generoso attaccamento al dovere. Dal 1983 la "squadra" è insediata in via Sabatelli, in una struttura che però non risulta più idonea alle tante attività svolte (emergenza e soccorso, prevenzione e sicurezza, difesa civile), considerate le modeste dimensioni e la conformazione del lotto.
Alcuni rendering del progetto
L’intervento dell’Amministrazione Comunale, progettato di concerto con il Comando Provinciale, ha quindi come obiettivo quello di dotare il territorio di un nuovo compendio che garantisca l’efficienza dei Vigili del Fuoco volontari, ma anche la presenza di personale effettivo del Corpo civile dello Stato. L’area pubblica individuata per l’opera si trova in via Casnedi e consente la dislocazione di tre corpi di fabbrica rettangolari adiacenti tra loro, oltre alla zona di pertinenza comprensiva di parcheggi.
Il primo, di circa 320 metri quadrati, è destinato ad autorimessa, e la pianta rettangolare consente il posteggio dei mezzi antincendio; il secondo, di circa 200 metri quadrati, è il vero centro operativo con uffici, magazzini e spogliatoi, mentre il terzo corpo di fabbricato, che è possibile disporre con orientamento ruotato, indipendente dai primi due, di circa 75 metri quadrati e fisicamente separato con recinzioni per evitare interferenze tra volontari ed effettivi, comprende lo spazio per la sede del distaccamento e i servizi igienici. Dal punto di vista architettonico, la nuova caserma è stata pensata con forme semplici, che comunque evidenzino le diverse funzioni dei vari spazi. Il valore economico del progetto è di 2.450.000 euro.
Stando ai documenti dell'archivio comunale, a Valmadrera una "squadra di pompieri" esisteva già nel 1866 e forse anche prima, sia pure non riconosciuta ufficialmente: si trattava di cittadini organizzati e reclutati dai "sedat" (negozianti di seta) del tempo per lo spegnimento degli incendi nelle loro filande, ma che prestavano la loro opera sia in paese che nelle borgate vicine. Purtroppo una parte più antica degli archivi è andata perduta in seguito a un allagamento degli scantinati avvenuto negli anni '60, ma un primo documento del 21 novembre 1866 riporta: "La Giunta di Lecco delibera di assegnare L. 80 a favore dei cittadini valmadreresi che, con prontezza ed alacrità pari al pericolo che li minacciava, si prestarono nella notte del 14 novembre e mattina seguente all'estinzione dell'incendio che si sviluppò nella nostra città, nella casa di proprietà dei soci Riva & Monti. Per quanto riguarda la riparazione della macchina idraulica che riportò notevoli danni, la Giunta lecchese ha già provveduto alla sua riparazione ed alla rifusione delle spese, assommanti a L. 28".