Gli alpini lecchesi a Napoli per il 150° di costituzione

Trasferta delle penne nere lecchesi a Napoli per i festeggiamenti del 150esimo anniversario della costituzione del Corpo degli Alpini, avvenuta il 15 ottobre 1872 con la firma del Regio Decreto 1056 da parte di Vittorio Emanuele II proprio nella città partenopea.



Un'invasione pacifica che non ha lasciato indifferente Napoli che ha assistito alla parata e al sorvolo delle Frecce Tricolore con l'immancabile carico di suggestione e patriottismo che accompagna ogni loro esibizione.
Tra le migliaia di presenti c'erano anche rappresentanze lecchesi. Sei esponenti del consiglio sezionale di Lecco con il presidente Marco Magni e il vessillo hanno preso parte ai vari eventi a partire dalla giornata di sabato tra cui la Messa celebrata dall'arcivescovo Santo Marcianò, ordinario militare, che al termine delle celebrazione ha impartito una speciale benedizione.

La sezione di Lecco

"La teca esposta e utilizzata per la benedizione" ha spiegato Magni "conteneva le reliquie di tutti i beati alpini che si sono susseguiti negli anni e sarà la stessa che sarà presente a Lecco al raduno della prossima settimana quando sono attesi 30mila alpini".
Presente a Napoli anche la sezione di Colico con il Vessillo scortato dal presidente Stefano Foschini e dal consigliere Peppino Bettiga.
La solenne cerimonia in piazza del plebiscito, che ha fatto da coronamento alla serie di eventi che hanno scandito, nel corso dell'anno, questo anniversario, ha visto la lettura dell'atto di costituzione del corpo degli Alpini di fronte ai Vessilli di tutte le Sezioni d'Italia e del mondo in rappresentanza dei 350.000 associati.

La rappresentanza di Colico

Presenti, tra le autorità, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il comandante delle truppe alpine generale di corpo d'armata Ignazio Gamba e naturalmente il presidente nazionale dell'ANA Sebastiano Favero.

"Tutti" ha ricordato Foschini, "hanno plaudito al valore degli alpini in armi e degli alpini in congedo, in particolare delle unità di Protezione Civile, per l'aiuto alla popolazione in momenti di difficoltà: dall'emergenza Covid ai terremoti, dalle alluvioni alla pulizia dei fiumi".

Durante la cerimonia sono stati resi gli onori alle bandiere di guerra delle truppe alpine e il cielo si è tinto del Tricolore al passaggio delle "Frecce".
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