Calolzio: dopo un anno, obiettivo centrato per 'Quel che gh'è' e la sua filiera agro-alimentare in rete
Non un traguardo bensì un nuovo punto di partenza. Perché da qui "ora parte la sfida per fare il salto" e dunque per continuare l'esperienza camminando sulle proprie gambe, dopo il sostegno ricevuto in fase di partenza. Dallo "start", del resto, sono passati 12 mesi. A distanza di un anno intero - inframmezzato da un trimestre di "letargo", nel rispetto del ciclo della natura, tra gennaio e marzo - sono stati quest'oggi presentati i risultati del progetto "La filiera agro-alimentare in rete: tra sostenibilità e responsabilità sociale" portato avanti dalle Cooperative Il Grigio di Calozio, Paso di Paderno e Larius di Colico con il supporto della Fondazione Cariplo e la "complicità" - come l'ha definita il Presidente della prima realtà Francesco Manzoni - della Fondazione Comunitaria del Lecchese, altra spina di una proposta innovativa e per certi versi ambiziosa. Già dal titolo, che racchiude uno degli sforzi messi... in campo (metaforicamente e non solo), come sottolineato proprio in rappresentanza della Fondazione, dal Segretario Paolo Dell'Oro.
Alessio Dossi e Francesco Manzoni di Il Grigio
"Sappiamo quanto è difficile mettere in rete soggetti diversi" ha sostenuto, invitando le Cooperative di tipo B del territorio alla collaborazione. "La frammentazione è una logica che non paga. Occorre, in questo momento storico particolare, lavorare per la logica di filiera. Ogni Cooperativa ha peculiarità da far emergere, qualcosa che gli riesce meglio. Bisogna avere il coraggio di condividere e anche di cedere ad altri dei propri settori, in uno sforzo di caratterizzazione, dentro una logica di rete territoriale".
Se Dell'Oro dunque, alzando l'asticella, ha immaginato il futuro, il direttore de Il Grigio Alessio Dossi ha riportato all'oggi... dando però concretezza alla "filiera" e alla "rete" citate nel titolo del progetto che ha coinvolto, oltre a Coldiretti, diversi "sostenitori" (Valoriamo, Auser Leucum, Legambiente Lecco, Acli Lecco, Parco Monte Barro, Anteas Lecco, ConfCooperative dell'Adda, Api Lecco, Caritas Ambrosiana e il Comune di Caloziocorte) ed una serie di aziende agricole che hanno collaborato, aderendo alla proposta (Kevin Corti di Galbiate, Paolo Amato di Cisano, Teresa delle Fragole di Viganò, Il Frutteteo della Valsassina di Barzaio, Galbusera di Cernusco, Colto e Mangiato di Merate, Giordano Milani di Cisano, Cascina Rampina di Monticello, Flaverty10 di Valgreghentino e l'associazione Agricoltori Valle San Martino). Hanno coralmente dato corpo a un'esperienza che "tiene insieme l'aspetto ambientale, economico e, vista la natura delle nostre Cooperative, sociale". A destra Paolo Dell'Oro della Fondazione Comunitaria del Lecchese
Nella pratica (ma non solo) a "Quel che gh'è", la possibilità di ricevere una vera e propria "cassetta del contadino" a casa propria, dopo aver fatto l'ordine tramite apposita piattaforma, indicando solo cadenza e quantitativo. Il "cosa" è lasciato alla discrezionalità del momento, seguendo la stagionalità e dunque... quello che c'è. Una sessantina gli abbonamenti sottoscritti, per 7 tonnellate di frutta e verdura distribuite, l'equivalente di 1850 scatole di taglia "small", il formato più piccolo dei tre a disposizione. Sei le persone svantaggiate, inserite, in momenti diversi, nel progetto, con il coinvolgimento anche degli alunni dell'Istituto Maria Ausiliatrice di Lecco che hanno creato un vero e proprio ricettario, anche in inglese. Considerando la coltivazione (affidata alla aziende agricole aderenti alla rete), il trasporto verso la sede de Il Grigio a Calolzio, l'attività di confezionamento dei box e poi il "delivery", Demetra - altra cooperativa incaricata dalle studio - ha calcolato un impatto ambientale di "Quel che gh'è" pari al 55% di quello della grande distribuzione: ulteriore obiettivo centrato, parlando appunto di "sostenibilità e responsabilità sociale".
Raffaele Pirovano di Paso e sotto Andrea Trussoni di Larius
Ma tornando alla filiera, "allargata ma corta", il progetto si è intersecato con l'attività di Paso e Larius e dunque con Binario Vivo (riqualificazione della stazione di Cernusco-Merate con la creazione di un bistrot-caffetteria e di un punto vendita di prodotti locali) e Open Cascina (quanto portato avanti al compendio di Fuentes, con 620 pasti preparati al giorno), "gemmando" ulteriormente in altre idee di collaborazione, tutte da sviluppare. Il solco, del resto, è stato tracciato.Emanuele Bezzi di Coldiretti
E il seme gettato. Con l'apprezzamento di Coldiretti, nella persona del segretario di zona Emanuele Bezzi pronto a sottolineare la sinergia venutasi a creare tra produttore, consumatore e territorio. Ora non resta che andare avanti. “Continuare, augurandoci che la gente ci creda per proseguire”, pur mutuare l'espressione scelta da Francesco Manzoni.