Anche il settore zootecnico 'in lotta' con i rincari: parla Oscar, dopo l'estate in Valle

Con la fine dell'estate si è concluso anche il periodo di monticazione - durato tre mesi - per il Giumello e l'Alpe Chiarino del Comune di Casargo, così come per l'Alpe Chiaro di Bellano. Per il malgaro Oscar Fondrini, 26enne valtellinese, è quindi tempo di tornare a casa con i suoi 70 capi di bestiame. Una stagione certamente segnata dalla siccità, quella appena trascorsa, che però non ha impedito un buon sostentamento degli animali e una discreta resa per quanto riguarda la produzione casearia.

Oscar Fondrini

Si rientra alla "base", dunque, con l'esigenza di approvvigionamento del fieno e un problema in più da affrontare. "L'anno scorso il prezzo era di 21 euro al quintale, adesso è di 32 - ci racconta Oscar -. Anche il costo del mangime è aumentato, ultimamente si aggira intorno ai 50 euro al quintale, mentre dodici mesi fa era di circa 30".
Il quadro è noto a tutti nel settore: il periodo siccitoso ha infatti provocato un crollo della produzione del foraggio, praticamente dimezzata, una penuria di materia prima che si è aggiunta ai rincari dei costi di produzione che hanno messo in sofferenza il settore zootecnico. L'allevatore, una volta giunto a Tartano (SO), continuerà a pascolare i suoi bovini nei terreni di proprietà, per circa un mese, poi fino alla prossima primavera in stalla dove verrà somministrato loro il fieno.

"Anche se i costi sono aumentati non posso incrementare i prezzi di ciò che vendo, altrimenti c'è il rischio che i clienti cambino fornitore" spiega un po' amareggiato il giovane Oscar, che da sei anni si trasferisce in Valle per la monticazione estiva, con un buon afflusso di persone che apprezzano i suoi prodotti. Un mondo, questo delle imprese agricole, che ha solo un motore naturale che spinge ad andare avanti: la passione per un lavoro che non ha orari, non ha ferie e segue il succedersi delle stagioni, con la speranza che tutti questi aumenti non mettano un freno e portino al tracollo.

Per Oscar e le sue bovine, intanto, è un arrivederci all'anno prossimo.
M.A.
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