Vercurago: gli alpini in festa per il 50° della loro cappella, 'è di ognuno di noi'
È stata una giornata importante quella di domenica 18 settembre per l’intera comunità vercuraghese che insieme alle penne nere del paese ha celebrato l’anniversario dell’inaugurazione di quella cappella degli alpini rappresentante dal 1972 un luogo di memoria, riflessione e preghiera.
Sulle note di accompagnamento del Coro A.N.A. dell’Adda, la cerimonia ha preso inizio con il corteo dal piazzale dell’Arco a Somasca: dopo una pausa di preghiera in ricordo di padre Giovanni Battista Pigato e di tutti i confratelli che lo hanno preceduto nel suo stesso apostolato, si è giunti alla cappella degli alpini che è “prima di tutto la cappella di ognuno di noi, di chi sale quassù per guardare il panorama, per riflettere o dire una preghiera. È un luogo di tutti come lo è questa festa: non è una celebrazione rivolta solo agli alpini ma a tutta la comunità perché solo così possiamo trovare le motivazioni per continuare ad esistere come gruppo trasmettendo i nostri ideali” ha spiegato il segretario Massimo Piazza.
Massimo Piazza, segretario degli alpini di Vercurago e don Andrea Pirletti
La parola è poi passata a Gianpaolo Valsecchi, capogruppo delle penne nere: “Il 17 settembre del 1972, giorno dell’inaugurazione della cappella, è certamente stata una data importante, storica e una dimostrazione di spirito e sacrificio. Noi oggi a distanza di cinquant’anni rivolgiamo il nostro grazie a coloro che hanno reso possibile tutto questo”.
Il capogruppo Gianpaolo Valsecchi
A questo momento importante per l’intera comunità non hanno voluto mancare le associazioni del paese (tra cui la sezione locale Avis, Aido e la Pro Loco) e nemmeno il sindaco Paolo Lozza: “Cari alpini, è bello ritrovarci qui per ricordare un cammino di cinquant’anni fatto insieme nei pressi di questa cappella che è tanto bella per il meraviglioso scenario in cui è stata eretta ma ancora di più per i sentimenti che in sé incarna. Dobbiamo fare memoria e ricordare tutti quegli uomini che hanno voluto portare a compimento quest’opera che sarebbe stata motivo di incontro, di unione, pietra viva della storia del nostro gruppo alpini. Si tratta di un luogo adatto per tramandare alle generazioni a venire lo spirito che incarna l’animo alpino fatto di generosità, abnegazione e servizio al paese”.
La cerimonia è poi proseguita con la celebrazione della Santa Messa officiata da don Andrea Pirletti: “Vogliamo ricordare tutti quelli che hanno speso energia, tempo, lavoro, passione; quelli che hanno portato qui qualche supplica, lacrima e speranza e anche tutti coloro che continuano a darsi da fare dentro gli alpini per il bene di tutti”.
V.P.