'Mandello delirium': presentato un libro di aneddoti legati al motoraduno

“Mandello delirium”: si intitola così il libro di Stefano Zonta, guzzista vicentino, presentato quest'oggi a Mandello, in apertura dell'atteso raduno del centenario. La sua, del resto, è una raccolta di aneddoti, legati a luoghi, persone e motori in anni di presenza agli eventi dell'Aquila.

Zonta, Pasini, Tirelli, Gazzola e Scola

L'incontro odierno, ospitato della libreria Aquilario di via Parodi, è stato promosso da Bruno Tirelli, francese domiciliato sul Lago, fondatore del gruppo Mandello Guzzi Daily, presente su Facebook.
Nell'ambito dello spazio librario di Manuela Alippi, con Zonta c'erano Bruno Scola, Renato Pasini e Luciano Gazzola, persone che nel mondo dei motori da meccanici, collaudatori e piloti, hanno contribuito a scrivere la centenaria storia della fabbrica motociclistica.

Perché il titolo Delirium? “I raduni Guzzi per motivi meteo a volte diventano dei veri deliri. Nel mio libro racconto del mio legame con questo marchio e della mia compagna, la moto Le Mans con cui ho percorso 195 mila chilometri”.
La due ruote dell'autore è stata anche co-partecipe del viaggio di nozze a Capo Nord. “Prima di te è arrivata la moto. Lei ha accettato” ha detto Zonta in riferimento alla premessa fatta a colei che sarebbe diventata poi sua moglie.

Nel corso della presentazione, moderata da Oscar Malugani, anche gli altri intervenuti non si sono risparmiati quanto a aneddoti, sviscerando amore per il marchio.
“La vita per me inizia nel 1962 e non è ancora terminata” ha detto Bruno Scola, personaggio di spicco da meccanico in Guzzi alle sue ricerche sui motori, un trend che unisce conoscenza a professionalità.

 “Sono stato mandato a Los Angeles ad insegnare ai Chips americani l'uso della moto California cinque marce, era l'anno 1972”  ha raccontato Luciano Gazzola. Renato Pasini, meccanico, corridore, collaudatore, ha ricordato: “Da Lecco a Mandello dovevo portare la moto sui 200 km orari per provarne le prestazioni. Orgoglioso di aver condotto per primo il V7 Sport”.
Storie di vita vissuta all'ombra della centenaria fabbrica di via Parodi.
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