Carenno, 'Luci sulle Pietre': camminata notturna alla scoperta dei muretti a secco e della Chiesina dei Morti
Dopo una grande attesa è tornata a Carenno per la quarta edizione “Luci sulle Pietre - Camminata notturna presso la Valle dei Morti”, organizzata dall’associazione Gruppo Muratori e Amici di Ca’ Martì con il Gruppo Parrocchiale San Domenico, alla presenza del vice sindaco Nicola Pigazzini, dopo i restauri promossi dal progetto P-Art in collaborazione con gli studenti dell’ESPE - Fondazione Clerici di Lecco e sedici hobbisti.
La serata di sabato ha preso il via con la presentazione del percorso e dell'iniziativa: “Questa sera - ha esordito Daniele Vanoli - vi racconteremo il lavoro di tutte quelle associazioni che negli ultimi quattro anni hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto esterno del museo. Ci siamo presi particolare cura di questo luogo, abbiamo preservato i paesaggi terrazzati attraverso un corso specialistico di sei incontri per hobbisti, con una ventina di partecipanti provenienti da tutta la regione, e per alcuni studenti dell’ESPE - Fondazione Clerici di Lecco. Vorremmo anche mostrare gli sviluppi del percorso museale esterno degli ultimi mesi, specialmente il restauro di diversi muretti a secco e di due cascine, nonchè la pulizia del castagneto e della Cava Garghentini”.
Dopodichè Vanoli ha dato il via all’escursione presentando le prime novità del percorso: “In questi mesi abbiamo lavorato soprattutto per riportare alla luce gli antichi muretti a secco presenti lungo il tracciato, grazie all’impegno della Provincia e della Regione che si sono impegnate nel valorizzare questo patrimonio architettonico, utile un tempo e ancora oggi per dare risalto all’agricoltura nelle zone alpine, recuperando molto spazio senza intralciare la natura. Credo inoltre che il corso per hobbisti sia stato molto interessante proprio perché ci si è confrontati sul significato di tramandare alle generazioni future una tradizione edilistica di questo tenore ormai praticamente estinta. Voglio inoltre sottolineare la folta presenza femminile all’interno del gruppo, che ci fa capire come questo non sia un mestiere “solo per uomini”". "Sempre dal 2018 - ha aggiunto - abbiamo cominciato il restauro di due “cascinette”, aiutati in particolar modo dal nostro Gianni Carsana, forse l'ultimo maestro dei muretti a Carenno, riportando alla luce, tra le altre cose, anche un pozzo, oltre a molti strumenti della tradizione contadina. Speriamo un giorno di far rivivere appieno queste due cascine anche alla popolazione più giovane, creando magari alcune serate di letture per bambini. Ma è ancora tutto nella nostra testa”.
Inoltre, con l’aiuto di sedici hobbisti, è stata restaurata in maniera storica la pavimentazione di uno dei sentieri, utilizzando gli stessi metodi di oltre un secolo fa; sono stati poi ripuliti il Castagneto e la Cava Garghentini presente nelle vicinanze, due realtà significative della Valle dei Morti, in quanto rappresentano i due principali modi di sopravvivenza della zona nei secoli scorsi, tanto che nel dialetto locale il castagno è chiamato “erbor”, termine che si rifà al latino “arbor”, sottolineando così come la pianta per eccellenza dei carennesi fosse proprio quella.
Da qui la camminata ha portato i partecipanti all’ultimo dei tratti di muretti restaurati, per poi giungere all’Oratorio di San Domenico, o Chiesina dei Morti, l’ultima tappa del percorso. Qui il "testimone" è passato a Jerry Fornari, portavoce del Gruppo Parrocchiale: “L’Oratorio deve la sua nascita alla cosiddetta Peste Manzoniana, anche se in realtà il luogo di culto sarà edificato solamente un secolo dopo, agli inizi del Settecento. La nostra associazione si occupa principalmente di organizzare e guidare delle visite all’interno dell'edificio religioso, oggetto di un importante recupero a partire dagli anni Novanta, grazie a maestranze locali composte da muratori carennesi, "custodi" delle antiche tecniche di lavorazione della pietra e del legno, sotto l'occhio vigile della Soprintendenza, e con la direzione tecnica dell'architetto Giuseppe Carenini. La Chiesina al suo interno mostra quattro grandi raffigurazioni scheletriche, che tuttavia non si riferiscono ai morti della Peste o a una danza macabra, bensì rappresentano le quattro Virtù Cardinali: ogni riquadro contiene due scheletri, quello con il mantello è allegoria della virtù, mentre l'altro è l'uomo con le proprie debolezze e i propri vizi. Possiamo inoltre notare due importanti raffigurazioni pittoriche sul soffitto: la prima è una meridiana, la cui ombra "disegnata" cade sull'ora ventunesima (delle cosiddette ore italiche) corrispondente al momento della morte di Cristo, le tre del pomeriggio nel periodo dell'equinozio di primavera, tempo della Pasqua cristiana; la seconda i simboli dell'Apocalisse: la tromba che annuncia la fine dei tempi, bilancia e spada, emblemi del Giudizio universale, e i flagelli della Passione, a rappresentare la figura del "Cristo Giudice", così come narrato da San Giovanni".
Terminata la visita guidata alla Chiesetta, la serata si è conclusa con un abbondante rinfresco al chiaro di luna.
F.R.