Lecco perduta/335: il G.P. della Valsassina alla Sagra delle Sagre

Vi sono anche quattro Gran Premi ciclistici della Valsassina nella storia della Sagra delle Sagre che in questi giorni conclude, con un bilancio largamente positivo, la sua 57^ edizione. Era, infatti, il mese di agosto 1966 quando la nazionale azzurra di ciclismo, selezionata dal commissario tecnico Fiorenzo Magni, si radunava in ritiro collegiale presso le Terme di Tartavalle a Taceno.

Corridori ciclisti azzurri nel ritiro di Tartavalle


E' stato nel ritiro di Tartavalle che Fiorenzo Magni, da tempo amico di Renato Corbetta, presidente dell'Ente Lecchese Manifestazioni e promotore della Sagra, aderì alla proposta di quest'ultimo di organizzare sulle strade valligiane una prova di ulteriore preparazione e valutazione per i vicini mondiali. Venne, quindi, predisposto il programma relativo con partenza alle 11.30 dai Piani di Pasturo, presso la Sagra, con un percorso interamente locale lungo la salita di Balisio, poi Maggio, Cremeno, Barzio, Ponte Fola, Piani di Pasturo per un totale di 15 chilometri e 700 metri, da ripetersi 14 volte, per complessivi 219 chilometri. La prova ciclistica era organizzata dall'ELMA in collaborazione con le Aziende Soggiorno e Turismo di Lecco e Barzio ed il patrocinio della Gazzetta dello Sport. C'era anche l'adesione dei 19 sindaci dei Comuni della Valsassina.
Nel ritiro di Tartavalle, in quel momento, vi erano i corridori migliori del ciclismo nazionale e furono i primi ad essere iscritti alla prova, tanto è vero che l'elenco dei partenti annoverò subito, come sottolineava la stampa sportiva, i nomi famosi di Gimondi, Motta, Zilioli, Taccone, Bitossi, Dancelli e poi ancora Adorni, Durante, Panbianco, Ronchini, Passuello, Valmamion, Ferretti, Basso, Lievore ed altri ancora. Insomma, il vero Gotha del ciclismo nazionale.

Altimetria del Gran Premio della Valsassina nella conca del fondovalle di Pasturo

L'affluenza dei tifosi fu eccezionale, superiore ad ogni più rosea previsione. In particolare la salita del Balisio rappresentò la "passerella", in una cornice indescrivibile di folla entusiasta per i campioni delle due ruote a pedale.
La prima edizione vide il solitario arrivo di Felice Gimondi, figura emergente del ciclismo nazionale che vincerà poi il Tour de France. Nella seconda edizione vi fu la vittoria del giovane promettente Vladimiro Panizza. La terza prova salutò il primo posto di Franco Bitossi, il "cuore matto" del ciclismo nazionale. La quarta gara vide il successo del marchigiano Giancarlo Polidori.
Non mancarono, nelle quattro edizioni, partenze e tracciati diversi; una prova prese avvio all'interno delle Terme di Tartavalle, note per le acque minerali, già frequentata per cure all'inizio del Novecento, con saloni da belle epoque. Un altro via venne dato dal campo sportivo dell'oratorio di Barzio; il tracciato subì delle modifiche, portando anche la corsa una volta su Lecco, per poi risalire in Valsassina dalla Bellano - Col di Portone ed affrontare, nella parte finale, il giro dell'altipiano, sempre con arrivo presso la Sagra di Pasturo.

L'arrivo vittorioso di Felice Gimondi

E' stata la terza edizione, quella vinta da Bitossi, ad uscire dal territorio valsassinese, scendendo a Lecco per imboccare il lungolago verso Abbadia, dopo aver attraversato il centro cittadino. La gara si decise , comunque, sullo strappo del Balisio, quando si formò un quintetto con Bitossi che si impose in volata davanti a Colombo ed a Farisato.


La vittoria di Vladimiro Panizza

Franco Bitossi vittorioso nella terza edizione (si riconoscono nella foto Renato Corbetta e Giampiero Gerosa


Lo svolgimento della gara ciclistica richiese una notevole mobilitazione organizzativa, considerando il grande traffico estivo e vacanziero d'agosto in Valsassina. Sono state le difficoltà di assicurare collegamenti normali di bus per linee urbane ed extraurbane, di non ritardare per ore i rifornimenti di generi di prima necessità in negozi della valle, in particolare dell'altopiano, a determinare la fine improvvisa della gara ciclistica.
Così, dopo quattro edizioni il Gran Premio della Valsassina di ciclismo, sia pure a malincuore, non venne più organizzato.
A.B.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.