Mandello: Oscar e Fabio raccontano il 'loro' Nepal in una mostra. Con il sogno di aprire un rifugio
C'è un'amicizia di lungo corso, nata in quella parte a lago di Mandello del Lario che li ha visti crescere, alla base della "spedizione" che lo scorso maggio ha portato Oscar Ongania e Fabio Bartesaghi a salire ai 6.000 metri di altitudine della cima del Paldor Peak, nella catena dell'Himalaya. Il Nepal è divenuto per i due una seconda casa, al punto da voler intitolare il rifugio che verrà costruito laggiù “Mandell Bass”. Da ieri, giovedì 11 agosto, e fino al 15, presso il Polifunzionale del Lido comunale è allestita una mostra fotografica con le istantanee del trekking scattate da Ongania, che fungeranno anche da veicolo per la raccolta fondi da destinare proprio alla realizzazione della baita montana.
“Ho raccolto visi, personaggi del nostro viaggio, alcuni punti panoramici, i villaggi, il nostro campo base, il ghiacciaio”: così l'autore delle splendide fotografie elenca i soggetti che il visitatore troverà all'interno della retrospettiva aperta al pubblico dalle 18.00 alle 22.00. “Il più delle volte guardare uno scatto equivale a viaggiare. Rivedendo queste immagini sembra di rivivere ciò che io e Fabio abbiamo provato in quei momenti, in un lontano Paese dove la gente che non ha niente ti dà tanto”.
Le riflessioni di Ongania, dunque, ancora corrono a quei luoghi, a quelle persone che rimarranno sempre nel cuore dei due amici. Prima di partire a maggio per il trekking himalayano, Oscar e Fabio si erano allenati con ripetute camminate sui monti sovrastanti Mandello, eletti a palestra di addestramento in vista della meta che li avrebbe impegnati sfidando a volte condizioni climatiche avverse.
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