Olginate: 10 anni senza Ruggio, la madre vuole conoscere chi vive con suoi organi
Andrea ''Ruggio'' Ruggieri
A dieci anni dalla sua prematura scomparsa, la sua memoria è più viva che mai tra gli amici e i suoi affetti più cari, a partire da mamma Graziella, papà Enzo e il fratello minore Stefano, che dieci anni fa, nel momento del dolore più grande, trovarono anche la forza di acconsentire al prelievo dei suoi organi, un gesto di straordinaria generosità grazie al quale fu possibile regalare speranza ad altre persone affette da gravi problemi di salute. A questo proposito, la mamma di "Ruggio" ha sempre espresso il desiderio di conoscere coloro che hanno avuto la possibilità di tornare a una nuova vita grazie al figlio, o quantomeno di avere notizie sulle loro condizioni. "Li invito con tutto il cuore a farsi avanti, se a loro può far piacere", l'appello di Graziella, che ha ricordato come ad oggi, in Italia, non sia possibile conoscere nè il nome del donatore degli organi nè quello del ricevente, nonostante le battaglie per l'eliminazione dell'anonimato portate avanti negli ultimi tempi da Comitati e singoli tra cui il lecchese Marco Galbiati, che ha perso l'amato figlio Ricky a soli 15 anni a causa di un malore improvviso.
Tornando a Olginate, anche il resto della comunità non ha mai dimenticato Andrea, al quale dal 2013 in poi ha sempre dedicato un torneo di calcio per offrire a bambini e ragazzi una giornata all'insegna del divertimento e dell'amicizia, una di quelle che lui tanto amava: l'iniziativa dovrebbe essere riproposta anche il prossimo settembre, come sempre all'interno della cornice di eventi della festa dell'Oratorio San Giuseppe grazie al GSO; a breve saranno comunicati tutti i dettagli.
B.P.