A Colico è tempo di guerra ma... solo a Forte Montecchio Nord. Dopo due anni tornano i rievocatori
A Colico è scoppiata di nuovo la guerra. Ma per fortuna solo tra le mura di Forte Montecchio Nord. E - ovviamente - solo per finta. O quasi. Perché in effetti, all'interno della fortezza della Grande Guerra meglio conservata d'Europa, tutto è incredibilmente vero, inclusi gli arredi e gli oggetti d'epoca.
Grazie ai reenactors delle associazioni di ricostruzione storica "Compagnia Carlo de' Cristoforis" e "Storia in Grigio-verde" poi stanze e corridoi sono tornati ad essere animati da soldati indaffarati nelle loro mansioni quotidiane. Insomma, mancano, solo - grazie al cielo - i nemici. Ma del resto, a ben vedere, anche nella realtà, i cannoni della struttura, realizzata celermente scavando viva roccia tra il 1912 e il 1914 - escluse le esercitazioni - non hanno mai sparato un colpo, se non sul finire del secondo conflitto mondiale quando vennero azionati dai partigiani per bloccare una colonna tedesca diretta verso la Svizzera, dopo la consegna di Mussolini a Dongo.
Concepito e realizzato dal Regno d'Italia a protezione della così detta "Frontiera Nord", contro un eventuale attacco, attraverso la Confederazione elvetica, di forze provenienti dalla Germania o dall'Austria-Ungheria, il Forte, non partecipò infatti mai, dunque, ad effettive azioni di guerra, venendo utilizzato però anche durante la seconda guerra mondiale come luogo di esercitazione e addestramento, diventando infine teatro, nell'aprile del 1945, di uno scontro armato tra militari italiani e tedeschi, con la cannoniera poi consegnata ai partigiani.
Oggi, grazie a fedeli (e assolutamente appassionati) rievocatori, con il coordinamento del Museo della Guerra bianca, si è tornati a respirare le cupe atmosfere degli anni '40 dello scorso secolo. Tante e dettagliate le informazioni fornite ai visitatori (non solo italiani ma anche stranieri), guidati di stanza in stanza, a conoscere uno spaccato di quella che era la vita all'interno di un Forte, con l'attività militare - particolarmente intrigante la spiegazione di come venivano caricati i cannoni - affiancata all'ordinarietà, tra il riposo in camerata, il rancio e i momenti ludici all'esterno. Allestiti altresì l'Ufficio comando, la Fureria e l'Infermeria con tanto di operazione chirurgica in corso.
Un qualcosa - dopo due anni di stop imposti dal covid e seppur ancora “in piccolo” rispetto alle rievocazioni storiche promosse prima dalla pandemia - di apprezzabile da grandi e piccini. Anche domani, nei normali orari di apertura.