Villa San Carlo: una targa ricorda Beatrice, scomparsa in un incidente nel 2020. Quattro famiglie unite nel dolore per la perdita dei figli
"Bea, piccola stella. Il tuo dolce sorriso rimarrà per sempre nei nostri cuori". Momenti di grande commozione questa mattina a Villa San Carlo di Valgreghentino. In via Fratelli Kennedy, proprio di fianco al cimitero, è stato infatti scoperto un cippo in ricordo di Beatrice Ceraudo, la giovane olginatese venuta a mancare a soli 19 anni a causa di un tragico incidente avvenuto proprio in quel tratto di strada, nella tarda serata del 1° novembre 2020.
Beatrice Ceraudo
Un vuoto enorme, incolmabile, quello lasciato dalla ragazza nella sua famiglia, che questa mattina, unita in un composto dolore, ha dato appuntamento a Villa San Carlo a tanti amici e semplici conoscenti per un breve momento in ricordo di Bea, reso ancora più struggente dalla presenza di Maria Frigerio, Sarajeva Villa e Annamaria Scapolo, tristemente accomunate dallo stesso destino: esattamente come Rosina e Francesco Ceraudo, infatti, le tre donne hanno attraversato l'incancellabile sofferenza della perdita di un figlio, rispettivamente Chiara Papini, Alex Crippa e Davide Malighetti, tutti scomparsi in anni recenti, in giovanissima età, per le conseguenze di altrettanti incidenti avvenuti sul territorio (tra Lecco e, nel caso del ragazzo, Monte Marenzo, paese rappresentato da Angelo Fontana per la Polisportiva, sempre particolarmente attenta a queste tematiche).
Strazianti gli abbracci tra i genitori, che con gli occhi bagnati dalle lacrime hanno voluto condividere un momento di certo non sufficiente per colmare un doloroso vuoto - come sottolineato dal papà di Beatrice - ma comunque simbolico, pensato anche per sensibilizzare i più giovani alla guida sicura e ai rischi della strada. "Non basta di certo una targa, non esiste nessuno strumento capace di descrivere la perdita di una figlia" ha affermato Francesco Ceraudo, affiancato dalle due primogenite e da altri famigliari. "Si prova un dolore terrificante, si è consapevoli che nulla sarà più come prima. Beatrice non sarà mai dimenticata, vivrà finchè noi vivremo. Ringraziamo di cuore per questo momento l'Amministrazione Comunale di Valgreghentino, don Matteo e l'Associazione Familiari e Vittime della Strada".
In primo piano Maria Frigerio, Sarajeva Villa e Annamaria Scapolo
"Si dice che "nessuno muore sulla Terra finchè il suo ricordo vive nel cuore di chi resta": ecco, noi oggi, riuniti qui come comunità civile e religiosa, ne siamo la più bella testimonianza" ha poi affermato la vice sindaco di Valgreghentino Rosa Rita Milani, presente in fascia tricolore insieme all'assessore Stefania Todeschini anche in rappresentanza del primo cittadino Matteo Colombo, colpito dal Covid.
Francesco Ceraudo
"È un'assenza insopportabile, la tua" ha aggiunto, ancora, una famigliare della ragazza, con la voce rotta dal pianto. "Spesso i bimbi mi chiedono la pasta all'uovo di zia Bea ma non riesco proprio a soddisfarli perché era unica, unica proprio come eri - anzi sei - tu. Sembra così surreale non vederti più, ma i tuoi segni mi dicono che sei ancora qui. E allora sorrido, e ti sento vicina".
A scoprire la targa, avvolta da un drappo rosso, è stato proprio uno dei nipoti della ragazza, con don Matteo Gignoli che ha poi proceduto a impartire la sua benedizione sul cippo e su tutti i presenti, visibilmente commossi. Tra un pensiero e l'altro, inoltre, Annamaria Scapolo ha voluto leggere una delle emozionanti poesie contenute nel suo libro "Il seme sotto la neve", scritto e pubblicato proprio nel difficile tentativo di lenire il dolore per la prematura scomparsa del figlio Davide, morto il 9 luglio 2016 insieme all'amico e compaesano Luca Formenti. Altre emozioni, dunque, ora scolpite anche nella pietra che, in via Fratelli Kennedy, ricorderà per sempre la dolce Bea e il suo sorriso contagioso.
B.P.