Calolzio: al Lavello il bar lo riapre... Leonardo, in collegamento con Vinci
L'accesso al bar in una foto d'archivio
A indicare le linee guida di questo progetto è l’architetto Raouf Gharbia, in occasione dei 500 anni dalla morte di Leonardo ha allestito sul territorio lecchese e non solo, una serie di mostre. Il “Maestro” fiorentino, per quasi un quarto di secolo ha vissuto presso il Ducato di Milano, ed è in questi luoghi che ha studiato il corso dell’Adda, il lago di Lecco e Como, le Prealpi con le loro magnifiche valli, lasciando un patrimonio inestimabile di testi e disegni. Raouf da tre anni a questa parte ha focalizzato i suoi studi: “da un’iniziale ricerca incentrata su fauna e flora, con il tempo si è arricchita di tanti altri aspetti tra cui la cucina. Leonardo, uomo vorace e amante del cibo e del vino, ha studiato a fondo l’arte culinaria offrendo spunti e soluzioni originali anche in questo ambito. Si è anche occupato dell’organizzazione delle feste presso la Corte di Ludovico il Moro, dove è rimasto per 17 anni, dal 1482 al 1499 (arrivo dei francesi). Ma Leonardo è ritornato (dal 1507 al 1513) in questi luoghi, ha alloggiato a lungo presso la famiglia Melzi a Vaprio d’Adda, da dove ha ripreso gli studi idraulici sull’Adda, la Martesana, i laghi briantei, il Lambro…” .
È dunque per questo forte legame con il nostro territorio che il bar del Lavello si chiamerà “Locanda Leonardo” strizzando l’occhio ai turisti.
“Per dare un rilancio effettivo e di lungo respiro riteniamo che la parte commerciale Bar-Hotel debba essere sostenuta da una forte promozione di carattere storico, artistico e paesaggistico. Occorre, perciò, da una parte valorizzare al meglio le ricchezze della Valle San Martino con le sue tradizioni secolari e dall’altra creare legami solidi tra il Lavello e la sua comunità. Insieme a operatori del tempo libero avvieremo collaborazioni per ampliare la clientela, soddisfare le esigenze degli ospiti e trattenerli il più possibile sul territorio generando così un indotto che avrà una ricaduta sia sull’accoglienza tramite le modalità dell’albergo diffuso che su altri servizi di ristorazione, svago, sport…” spiega Mario Sesana, il vincitore del bando promosso dalla Fondazione.
Il brand – e si torna all’accenno iniziale - non sarà presente solo al Lavello, ma avrà un gemello nella città natale di Leonardo. Nel cuore storico di Vinci, in un complesso anch’esso di interesse storico e artistico, che attualmente ospita mostre ed eventi di richiamo internazionale. Uno scambio culturale che permetterà un arricchimento reciproco, sia sull’approfondimento e la conoscenza di Leonardo sia per la varietà delle proposte culturali.
Manca ora da capire soltanto quando l’attività affacciata sull’Adda aprirà. “Sono in tantissimi a chiederci dei tempi di apertura del Lavello, quello che possiamo rispondere a tutti è che stiamo ultimando i lavori del bar e siamo in attesa di accogliere alcune famiglie ucraine alle quali verranno destinate le stanze dell’hotel. I ritardi, purtroppo, sono dovuti alla difficoltà del reperimento delle materie prime, legati alle problematiche che ormai tutti conosciamo fin troppo bene”.
E’ però già stato stilato un calendario di iniziative, con aperitivi musicali con artisti che spaziano dal jazz alla musica classica. Il primo appuntamento è previsto per il 9 luglio...