Silvio Sandonini
Ancora un lutto nel mondo dell'informazione locale. Quel "brutto male" contro il quale negli ultimi mesi si è trovato a lottare si è portato via Silvio Sandonini, fotografo derviese che, con i propri scatti, ha illustrato la cronaca dell'Alto Lago di un gran numero di giornali, incluso, per un breve periodo, anche questo portale, prima della conquista della merita pensione. Aveva 64 anni. "La sua perdita mi addolora molto, per me era un caro amico e un collega di lavoro. Abbiamo lavorato insieme per vent’anni e detengo l’invidiabile record di non averci mai litigato. Perché Silvio era un’anima critica, direi un vero rompi scatole" racconta Stefano Cassinelli, collega giornalista e attuale primo cittadino di Dervio. "Ma di lui ho sempre apprezzato la lealtà e il senso di giustizia che aveva. Aveva la capacità di dire ho sbagliato, quelle poche volte che pensava di aver sbagliato, e questo è apprezzabile. Ho sempre apprezzato che da collega e poi da sindaco non mi ha mai risparmiato ne' critiche ne' elogi (più le critiche) ma sempre fatte per costruire, per migliorare e sempre in faccia mai alle spalle. Da giornalisti sapevamo che quando veniva a mancare qualcuno si scrivevano sempre cose belle del defunto e tante volte abbiamo ironizzato su questa cosa. Ora è venuto a mancare Silvio e lo voglio ricordare per le cose belle, quelle brutte le ricorderanno chi non gli voleva bene. Ho sempre detto che, malgrado tutti i suoi difetti ed erano tanti, aveva una grande onestà, quando parlavo di lui dicevo sempre una parolaccia per definirlo poi aggiungevo che era una persona onesta: se trovava un euro che era tuo te ne restituiva due per essere sicuro di non portarvi via nulla. Sul lavoro era una delle persone più serie e affidabili che abbia mai trovato, se si prendeva un impegno lo portava a termine e sono così tante le storie che abbiamo seguito insieme e le avventure che abbiamo avuto. Ci lascia un archivio di immagini che racconta alcuni decenni di cronaca locale e suggestivi scatti del territorio che amava tanto. Gli ultimi giorni prima del ricovero mi diceva sempre: “mi manca il paese, avrei così tanta voglia di andare a vedere cosa succede in giro ma non riesco più”. Penso che il paese perda una memoria storica, un innamorato di Dervio e un volontario che nel breve periodo di pensione in cui stava bene si è dato tanto da fare. Mi mancherà quel rompiscatole".
I funerali del 64enne si terranno domani alle 16 nella chiesa parrocchiale di Dervio.