Garlate: la 'nuova vita' del Museo Abegg nei progetti degli studenti del Politecnico
Il Civico Museo della Seta Abegg... sotto la lente degli universitari. L'ex filanda di Garlate, struttura di origine settecentesca immersa in un ampio giardino di gelsi, è infatti diventata un caso di studio per uno dei due scaglioni del laboratorio di restauro della Laurea quinquennale a ciclo unico in Ingegneria Edile-Architettura del Polo Territoriale di Lecco del Politecnico di Milano, con i giovani professionisti invitati a elaborare un progetto di conservazione e una proposta di valorizzazione dell'Ala Est, che l'Amministrazione Comunale è riuscita a riacquisire solo lo scorso anno dal Parco Adda Nord.
Il sindaco di Garlate Giuseppe Conti
L'Ing. Tiziana Bardi
La prof.ssa Elisabetta Rosina
Il lavoro dei ragazzi - affiancati dalla prof.ssa Elisabetta Rosina (titolare del corso di restauro architettonico), dall'Ing. Tiziana Bardi (responsabile del laboratorio) e dall'Ing. Gaia Ravetto (assistente) - è durato circa quattro mesi, a partire dalle operazioni di rilievo dell'edificio, di misurazione e monitoraggio delle condizioni ambientali, nonché di analisi dello stato di conservazione della struttura e, naturalmente, della storia e del contesto locale, con i suoi punti di forza e di debolezza: i risultati complessivi, con le sei proposte progettuali elaborate, sono stati illustrati nel pomeriggio di lunedì 30 maggio direttamente nella sala civica del Museo alla presenza degli amministratori comunali di Garlate, che si sono subito resi disponibili, con entusiasmo, ad accompagnare studenti e docenti nelle fasi preliminari della loro ricerca.Per quanto la presentazione abbia dato più rilievo alle idee per il futuro che al lungo studio svolto nei mesi scorsi, come ha precisato l'Ing. Bardi i ragazzi si sono concentrati molto anche e soprattutto sull'analisi "sul campo" di forme e materiali dell'edificio, per comprenderne lo stato attuale e mettere su "carta", attraverso tavole e relazioni dettagliate, le possibilità di riqualificazione in termini architettonici e strutturali."Il recupero dell'Ala Est è per noi un obiettivo di primaria importanza" ha assicurato il sindaco Giuseppe Conti, spiegando come in Municipio sia già pronto un progetto per la messa in sicurezza dell'area - quella che guarda verso il lago - ma non ce ne sia ancora uno per la riqualificazione degli spazi interni, dove si conta di realizzare una biblioteca specializzata, ampliare le sale e arricchire il pianoterra con una serie di servizi specifici, come per esempio un Infopoint. "Per noi sarà molto importante confrontarci con le vostre idee, in cui crediamo molto. Penso che si riveleranno molto utili, anzi il mio auspicio è che questo percorso di collaborazione possa continuare anche in futuro. Intanto, siamo anche in attesa di un finanziamento del PNRR che ci consentirebbe di valorizzare ulteriormente il nostro paese proprio a partire dal Museo e dal portico dell'edificio municipale".
Tutti i progetti, in linea generale, condividono alcuni aspetti sostanziali: il concetto del minimo intervento, per mantenere il Museo così come appare ora e modificare o demolire solo le parti necessarie per garantire il massimo dell'accessibilità a tutti gli utenti; la sostenibilità e la reversibilità; l'attenzione ai più piccoli, nel rispetto della vocazione (anche) didattica già ora insita nella struttura - come sottolineato anche dalla vice sindaco Pierangela Maggi e dall'assessore Diana Nava - che può inoltre vantare macchinari funzionanti con i quali è possibile coinvolgere direttamente tutti i visitatori nelle varie attività.
Ecco le varie proposte nel dettaglio:
1) CIAK SI FILA! Il progetto prevede la realizzazione di laboratori interattivi e di un museo diffuso su tutto il territorio, con un legame tra passato, presente e futuro. Secondo questo concetto, la giornata tipo di un visitatore si snoda dalla ex filanda alla chiesa, sfruttando anche il servizio di bike sharing, fino all'agriturismo Il Ronco, la stazione di Calolzio (o Lecco) e Abbadia (dove peraltro si trova il Civico Setificio Monti, anch'esso oggetto di un lavoro del tutto simile a cura di altri studenti del Politecnico). Negli spazi interni, laboratori di "filandine", produzione del filo e molto altro.
2) SPAZIO ABEGG. TESSERE LE IDEE. Secondo questa proposta, l'intero edificio garlatese è considerato uno "spazio", un luogo vivo e aperto, con l'Ala Est, in particolare, dedicata a sale espositive e laboratori interattivi. Importante anche l'ambiente della corte, pensato come luogo di socializzazione e incontro, ma anche di distribuzione dei flussi e di organizzazione di eventi, anche esterni alla mera attività museale.
3) SILK HUB. Il Museo si apre ad aziende, studiosi e start-up, con spazi di lavoro, ricerca e innovazione ricavati nell'Ala Est con una "trama" che collega tutto il percorso conoscitivo di passato, presente e futuro, per la trasmissione e la creazione di memoria. Una sorta di "Industria della Seta 4.0", insomma, con la flessibilità e reversibilità degli ambienti interni sfruttata a 360 gradi. Stimato, in questo caso, anche un costo di partenza degli interventi necessari, pari a 98.350 euro.
Il poster della mostra realizzata con tutti gli elaborati
L'analisi del degrado dell'Ala Est
L'analisi del degrado del prospetto d'ingresso
4) META. Come suggerisce il nome, che si richiama alla "metamorfosi", gli autori del progetto si sono focalizzati sui segni di cambiamento e invecchiamento della struttura, elaborando una proposta che, partendo dalla pista ciclabile e dai suoi punti di maggior interesse, la possano inserire all'interno di un circuito territoriale più ampio. Evidenziata la grande potenzialità dei macchinari storici, da posizionare nell'Ala Est insieme ad alcuni pannelli informativi, mantenendo inalterate le sale al piano superiore pur con l'obiettivo di rendere più fluidi i flussi di visitatori. Immaginate, per l'esterno, installazioni temporanee con ologrammi, con la possibilità di circolazione libera nella corte.5) BOMBYX. Al centro del progetto la trasmissione dei valori del setificio, con una sorta di "filo della memoria". Al pianoterra spazio alla biblioteca (resa indipendente dal resto con due accessi distinti), al primo piano a un laboratorio per bambini e alla continuazione del percorso di visita, con stanze interattive a tema conoscitivo. Approfonditi da parte degli autori anche i concept energetici di illuminazione e irraggiamento, oltre che la fruibilità delle uscite di emergenza. Quattro, infine, i percorsi esterni, con installazioni nella corte, un "itinerario" tra i gelsi e pannelli posizionati sul muro storico.
6) LEGAME. Alla base della proposta l'idea di un "network", di una connessione in rete con altre strutture del territorio, con il museo garlatese individuato come hub culturale in grado di valorizzare lago, cultura serica e cicloturismo in un lungo percorso sulla pista ciclopedonale che possa collegare luoghi e strutture analoghe sul Lario. Focus puntato anche sui serramenti, per intervenire nell'ottica di una migliore efficienza energetica.
Un fotopiano dell'Ala Est
L'analisi con termocamera della facciata esterna ovest
Il rilievo materico dell'Ala Est
Tutti i progetti saranno illustrati anche alla cittadinanza nel corso di una serata pubblica in programma nei prossimi mesi, sempre in paese. Intanto, l'Amministrazione Comunale ha omaggiato tutti gli universitari con la pubblicazione di Piera De Gradi dal titolo "Garlate. Di qua e di là del lago".
B.P.